Monumenti antichi a Lazio

“Opera davvero mastodontica e mozzafiato, consiglio vivamente di visitare questo sito se vi trovate a Roma. Il biglietto costa 10€ intero e 8€ ridotto fino a 25 anni, si può accedere ad una zona veramente vastissima, ne vale la pena.”

“Roma è Roma. E tutta bellissima, Anche se adesso ci sono molti cantieri in attività. Ma bisogna considerare, che tutto sommato, i cantieri, sono molto "discreti" niente rumori, e sono ben recintati. Inoltre sono lì per rendere migliore la città. Ma Roma e sempre eterna.”

“Terrazza stupenda. Cibo ottimo. Staff professionale e sempre disponibile. Posto perfetto per festeggiare un giorno importante.”

“Un angolo di Roma antica ricco di emozioni per chi sa leggere le tracce archeologiche rimaste, dalle maestose colonne ai frammenti murari. Da guida turistica locale di Roma è sempre un enorme piacere poter mostrare come basta poco per arrivare a parlare di mito, architettura e cultura in uno spazio così esiguo, in un fazzoletto di terra romano. Parto dalle meravigliose colonne scanalate con trabeazione appartenenti al Tempio di Apollo Sosiano, edificio templare eretto per la prima volta nel V secolo a.C. su un'ara preesistente e poi completamente ricostruito, in marmo, nel I secolo a.C. A tutti gli effetti questo fu il primo edificio templare dedicato ad Apollo di tutta Roma! Già questo... E poi, a fianco, vediamo i resti del podio di quello che era il Tempio di Bellona, divinità italica assimilabile alla versione femminile di Marte. Dea della Guerra dunque, tanto che proprio qui un gruppo sacerdotale interessante, quello dei feziali, aveva come scopo quello di dichiarare o meno guerra ai nemici. Il tutto in un angolo di Roma suggestivo per la presenza, anche, del grandioso Teatro Marcello. Affascinante, vero?”

“Passa inosservata, ma è una delle fontane più particolari che abbia visto a Roma. Sta a due passi da piazza Navona e vale la pena passarci a vederla.”

“All'interno del parco archeologico del foro romano un luogo unico e affascinante”

“Competenza, professionalità e cordialità... amalgamati da un tocco di allegria!”

“Bello anche solo passarci esternamente”

“Il Ghetto di Roma è tra i luoghi più belli della città. Il portico D’Ottavia con il suo ingresso monumentale ci affascina con la sua architettura ma soprattutto ci rimanda a ciò che era al momento della sua creazione: un luogo immenso , ricchissimo, il primo edificio sacro costruito interamente in marmo a Roma.”

“Il più bistrattato degli archi romano eppure il più particolare essendo quadrifronte. Eh si perché dalla strada non Ve ne accorgete ma in realtà di archi questa struttura ne ha quattro. Di recente pare sia stato attribuito anche questo a Costantino ma non fatto costruire da lui. È recintato e si può vedere bene dal camminamento che gli passa accanto e porta a San Giorgio al velabro”

“Un tuffo nella storia antica. Il museo presenta reperti di incomparabile bellezza. Statuaria, monili, monete e suppellettili di sepolture. Il santuario della dea Fortuna è imponente nella sua bellezza. Il mosaico del Nilo emoziona e coinvolge nella sua rappresentazione ricca di particolari. Un museo unico nel suo genere.”

“I Sepolcri dei Festoni e del Frontespizio sono due notevoli esempi di monumenti funerari situati lungo la Via Appia Antica, una delle strade più famose dell'antica Roma, ricca di tombe e monumenti che costeggiavano le vie d'accesso alla città, seguendo l'usanza romana di seppellire i morti fuori dalle mura cittadine. Sepolcro dei Festoni Il Sepolcro dei Festoni è così chiamato per la sua decorazione caratteristica, che include festoni scolpiti, o ghirlande di fiori e frutti, che pendono tra i bucrani (teschi di bue) - un motivo decorativo comune nell'arte funeraria romana che simboleggia la vittoria sulla morte e la celebrazione della vita dopo la morte. Questo tipo di decorazione era tipico dell'architettura funeraria romana e rifletteva il desiderio di commemorare i defunti con ricchezza e bellezza, evidenziando il loro status sociale e i loro successi durante la vita. Sepolcro del Frontespizio Il Sepolcro del Frontespizio, dall'altro lato, prende il nome dalla sua facciata impressionante o frontespizio, che spesso includeva elementi architettonici elaborati, come colonne, frontoni, e iscrizioni dedicatorie. Questi monumenti erano progettati per impressionare i passanti e mantenere viva la memoria del defunto nella comunità. Il frontespizio poteva raccontare molto sulla persona sepolta all'interno, includendo spesso rilievi e sculture che rappresentavano scene della loro vita o simboli della loro virtù e status. Contesto e Significato Entrambi i sepolcri dimostrano l'importanza del culto dei morti nell'antica Roma e l'enfasi posta sulla commemorazione e sul ricordo. Attraverso questi monumenti, le famiglie romane cercavano di garantire che i loro cari non venissero dimenticati, ma piuttosto ricordati e onorati per le generazioni future. Questi sepolcri servivano non solo come luoghi di sepoltura, ma anche come monumenti alla vita degli individui, celebrando i loro successi e il loro ruolo nella società romana. Esperienza di Visita Visitare i Sepolcri dei Festoni e del Frontespizio offre ai visitatori un'immersione diretta nella ricca storia culturale e archeologica della Via Appia Antica. Camminando tra questi antichi monumenti, si può riflettere sulla vita quotidiana, sulle credenze e sulle pratiche funerarie dell'antica Roma, offrendo una connessione tangibile con il passato. La conservazione di questi sepolcri permette di apprezzare l'arte e l'architettura romane, nonché di riflettere sulle universali tematiche di memoria, morte e celebrazione della vita. In conclusione, i Sepolcri dei Festoni e del Frontespizio rappresentano due preziose testimonianze del modo in cui gli antichi Romani celebravano e commemoravano i loro morti. La loro presenza lungo la Via Appia Antica arricchisce il paesaggio storico e culturale di questa antica strada, offrendo ai visitatori un'opportunità unica di connessione con il passato e di riflessione sui temi universali della vita e della morte.”

“Il circo di Massenzio o di Romolo, costruito tra il 306 e il 312 d.C., è realizzato, come le altre costruzioni massenziane, in opera mixta o listata con filari alternati di laterizi e blocchetti di tufo. Aveva dimensioni ragguardevoli: era lungo 465 m, con una larghezza nel punto più ampio di 71 metri. La spina, una struttura ancora oggi ben visibile che separava i due rettilinei, era lunga 270 m circa; Massenzio la decorò con un obelisco proveniente dal tempio di Iside al Campo Marzio che, secoli dopo, nel 1650,venne trasportato in piazza Navona per completare la fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680). Al centro del lato curvo del monumento, a est, si apre l'ingresso principale, la porta Triumphalis, dalla quale era possibile accedere alle gradinate; sul lato opposto, a ovest, si trovano i carceres, racchiusi tra due alte torri. Altri due ingressi, prossimi alle torri, consentivano l'accesso alle gradinate che potevano accogliere un totale di circa 10.000 spettatori. Lungo il lato meridionale del circo si apre la porta libitinensis, attraverso la quale venivano fatti uscire i cavalli e gli aurighi che durante la corsa erano coinvolti in incidenti. Sul lato nord si innalza il Pulvinar, il palco dell'imperatore, collegato al palazzo da un lungo corridoio porticato. Sul lato sud si conservano i resti del Tribunal ludicum, prendevano posto i giudici di gara. La struttura da cui aveva inizio la corsa era costituita da carceres e dalle due alte torri laterali poste alle estremità e conservate per tre piani. L'insieme doveva avere in origine l'aspetto imponente di una fortificazione. Nei carceres, costituiti da arcate al centro delle quali si apriva la porta pompae, prendevano posto i dodici equipaggi pronti alla corsa secondo un ordine stabilito con sorteggio. Dalla porta pompae entrava nel circo la processio che dava avvio alle corse, guidata dall'editor spectaculorum, l'organizzatore dei giochi. Lo seguivano gli aurighi con i loro carri, gli atleti che si sarebbero esibiti negli intervalli della corsa, musici e danzatori. Sfilavano anche i sacerdoti che portavano immagini delle divinità su appositi carri. L'editor spectaculorum aveva anche il compito di dare l'avvio alla corsa gettando sulla pista un panno,la mappa, dalla loggia soprastante i carceres.”

“Esperienza bellissima, l'orto botanico è un esempio di biodiversità nel cuore di una metropoli. Interessante anche l'aspetto architettonico (con una bellissima vetrata liberty per il giardino d'inverno di una delle ville del parco). Divertente anche la presenza dei modelli di dinosaito ed altri animali estinti. Facendo la tessera, si può vedere anche la casa delle farfalle. Insomma, credevamo di esser matti a visitare un giardino a metà gennaio, ma invece ne è valsa la pena. Incluso nel prezzo, un tramonto bellissimo su Roma (visto dal giardino giapponese, nella parte più alta del giardino). PS: date attenzione che in inverno chiude alle 17.30, non alle 18.30 come riportato in alcuni siti. Nessuno avvisa della chiusura e siamo rimasti chiusi dentro, fortunatamente c'erano dei lavoratori che ci hanno fatti uscire.”

“Il parco conserva sia gli scavi archeologici che le bellezze naturali dell'area. Testimonianza di quello che è stata Vulci in epoca romana. Passeggiando nel parco si può ammirare l'area del Foro, il Tempio, le terme, e la Domus con i suoi pavimenti a mosaico e gli ambienti sotterranei. Tra le tombe si segnala la tomba di Francois, celebre per i suoi affreschi.”

“Io e mia moglie siamo stati guidati da Giorgio attraverso le meraviglie del museo Vaticano, la nostra guida è stata precisa professionale e molto esaustiva nello spiegare e farci capire al meglio le meraviglie del museo, consigliatissimo grazie ancora”

“Non so se sia una caratteristica del percorso a piedi o sia stato un problema di quel giorno ma la guida che ci ha accompagnato non è stata purtroppo molto esaustiva per quanto riguarda le spiegazioni sul luogo o punti importanti. Il bus, invece, credo sia dotato di audioguida. La passeggiata è molto bella, non troppo lunga e piacevole, anche se una guida informata ci sarebbe piaciuta di più!”

“Posto pazzesco! Fantastica meta per una gita fuori porta e trekking”

“Se avete voglia di una serata speciale in un ambiente romantico, curato, suggestivo e pieno di calore, anche se si tratta di una cena tra amici l’atmosfera è intima. I camini poi d’inverno rendono le sale davvero accoglienti. Il personale molto gentile e ci si sente speciali. I piatti particolari (ed anche abbondanti) nella loro originalità sia nel gusto che nella presentazione fanno di questo locale un posto speciale. Certo il prezzo non è propio dei più abbordabili ma ne vale davvero la pena”

“Meraviglioso mausoleo sull’Appia Antica con affreschi. Suggestivo, merita di essere visitato.”

“Antico Borgo di Sutri : una location meravigliosa in cui abbiamo coronato il nostro sogno d'amore e che ci ha dato una tela bianca dove poter dipingere con i colori dei nostri amati fiori (essendo noi sposi ma anche fioristi). Federico: un padrone di casa gentilissimo, deciso, poliedrico, disponibile, dal pugno duro, dalla determinazione implacabile e con una capacità di problem solving assolutamente ineguagliabile!!!!! Grazie infinite a tutti: lo chef, insostituibile, riceviamo costantemente complimenti sulla bontà del cibo; i camerieri e le cameriere, un continuo coccolarci e prendersi cura di noi; Simone, Daniele, Fulvio, Luigi e Riccardo ... i nostri educatissimi, rispettosi ed efficientissimi angeli custodi della reception. Francesca: velocissima ed organizzativa al massimo, super disponibile per la sistemazione dei nostri ospiti nelle stanze. Top del top su tutta la linea!”

“Ho pernottato due mesi fa in questo B&B, la struttura curata in ogni piccolo dettaglio; la camera veramente pulita, ampia e comoda. Le proprietarie educate, gentili, cordiali e simpatiche.. e che dire del letto, è stato senz'altro il pezzo forte, non ho mai trovato un letto così comodo. Complimenti, tornerò presto a trovarvi.”

“La tranquillità e il panorama che si possono godere da qui è una rarità molto preziosa. Specialmente se si scappa dal caos di Roma. Facile da raggiungere senza dover fare scalini alti ed è un piacere scoprire i tanti vicoli pieni di fiori e piante”

“Visita consigliatissima… si può passeggiare intorno al Castello ammirando favolosi scorci sul Fiume Fiora. Attraversando il Ponte del Diavolo si può anche percorrere un breve sentiero che scende sotto di esso per ammirare da un altro punto di vista il Fiora che scorre in una vallata incantata. Stupendo. A pagamento c’è la visita al museo che si trova dentro il Castello.”

“La Necropoli dei Monterozzi a Tarquinia è un sito archeologico di straordinaria importanza, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Questo luogo ospita oltre 6.000 tombe, molte delle quali risalgono al VII secolo a.c., che dire unica nel suo genere. Non si può passare senza fermarsi.”

“L'Obelisco Pinciano, (detto di Antinoo), fa parte dei 13 obelischi antichi di Roma, si trova nella Passeggiata del Pincio, ha un’altezza di oltre 9 metri, con il basamento e la stella alla sommità supera i 17 metri. Fu commissionato dall'imperatore Adriano (118-138), e fu dedicato a Antinoo un ragazzo da lui amato, e per il quale lo fece ornare di geroglifici sulla sua vita sui quattro lati, dopo vari spostamenti avvenuti nei secoli, cadde anche nell'oblio cadde come quasi tutti gli altri dodici obelischi antichi di Roma. Fu poi recuperato dal Papa Urbano VIII (XVII secolo) che lo fece trasferire nella residenza della propria famiglia (Barberini), senza però rialzarlo. Solo nel 1822 gli venne data la dignità che merita e fu fatto di nuovo innalzare, dove oggi lo possiamo ammirare, su un basamento appositamente creato da Giuseppe Valadier, per volontà del Papa PIO VII.”

“Tappa obbligata sulla Appia Antica. Una delle più importanti tombe di epoca romana con un castello medievale voluto da Bonifacio VIII. Percorso di vista reso molto interessante dalle ricostruzioni digitali immersive davvero ben fatte. Personale molto disponibile!”

“Ottimo sotto tutti i punti di vista. Eccellente anche per invitare qualcuno e fare bella figura. Andiamo regolarmente sia in famiglia per una cena diversa dal solito, che con amici”

“Concerto di Renato zero meraviglioso ben organizzato”