Sedia del Diavolo
Piazza Callistio Elio, Roma (RM)
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"Abito vicino, è molto bella purtroppo non è curata, erba alta e gente che la usa come un cestino, il periodo di natale ci viene allestito un delizioso presepe, sicuramente fatto dagli abitanti che la puliscono per l'occasione, un vero peccato perché una piazzetta veramente carina"
"Il sepolcro di Elio Callistio è chiamato anche "la sedia del diavolo" per la sua forma simile ad un enorme trono. Si trova nel quartiere africano, piuttosto distante dal centro."
"Tempio o tomba che sia, nell'immaginario collettivo dei romani residenti nel quartiere africano o di Montesacro, questo rudere che fa bella mostra di sé nella piazza ora intitolata ad Elio Callistio liberto romano, è sempre stata individuata con l'appellativo di sedia del diavolo. Ed il cuore popolare non mente né inganna, quantunque il manufatto sia ora protetto da una cancellata in ferro e racchiuso tra caseggiati che ne hanno ammorbidito e svilito l'antica fattezza che faceva tremar di paura chi vi fosse passato nelle vicinanze specialmente di notte. Il popolare rudere sta lì da svariati secoli e si è abituato a condividere lo spazio ristretto che ora le è stato assegnato, con gli edifici di costruzione civile che lo hanno accerchiato."
"Prima dell'unità d'Italia, a Roma si respirava aria campagnola. Orti e vigneti invadevano resti antichi e pecore pascolavano ai Fori. Dunque, ecco un esempio funerario del II sec. d.C.. Appartenne ad un liberto vissuto al tempo di Adriano. Il sepolcro a forma di tempietto, sorgeva su una collina e tutto intorno campagna. Fu rifugio di pastori che accendendo i fuochi notturni davano al sepolcro, oramai ridotto a forma di grande sedia, una visione spettrale."
"Sedia del diavolo. E’ l’inquietante nome dato in età medioevale a quella che altro non è la tomba di Elio Callistio un liberto dell’imperatore Adriano. Per comprendere la motivazione di un così curioso nome, bisogna tornare indietro nel tempo e contestualizzare nell’ambiente originale il monumento, la tomba sorgeva nelle campagne romane lungo l’antica Via Nomentana su di una collinetta che ne permetteva la visione anche da lunghe distanze. A causa di un terremoto o forse di un incendio, sono crollati il tetto e uno dei quattro muri perimetrali dandole vagamente la forma di un seggio vescovile, metteteci il fatto che i pastori lo utilizzavano per i ricoveri notturni accendendo dei falò all’interno ecco che ci troveremo davanti a questa visione, un gigantesco trono in lontananza che emette bagliori rossastri, la superstizione ha fatto il resto. ✅ Oggi come vedete dalla foto, il monumento è completamente inglobato nel tessuto urbano moderno, si trova nel Quartiere Trieste in Piazza Elio Callistio che fino al gli 50 dello scorso secolo si chiamava appunto Piazza della sedia del diavolo. Tutto torna."
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