Villa Sciarra Viale delle Mura Gianicolensi 11, 00153 Roma
Informazioni
Villa Sciarra è un incantevole parco situato al cuore di Roma, all'indirizzo 11 Viale delle Mura Gianicolensi, nella Città metropolitana di Roma Capitale. Questo gioiello verde, un tempo parte di una proprietà nobiliare, è oggi una delle mete turistiche più amate sia dai residenti che dai visitatori. Immersa in un'atmosfera di tranquillità, Villa Sciarra offre uno spettacolo di bellezze naturali e artistiche, con i suoi giardini ben curati, statue eleganti e fontane storiche. È il luogo ideale per una passeggiata rilassante, un picnic all'aria aperta o semplicemente per godersi un momento di pace lontano dal trambusto della città. Venite a scoprire Villa Sciarra, dove la storia e la natura si incontrano per offrire un'esperienza unica e indimenticabile.
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Viale delle Mura Gianicolensi 11, 00153 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
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"Villa Sciarra è una delle ville urbane di Roma, con un'estensione di sette ettari e mezzo e situata sulle pendici del colle Gianicolo tra i quartieri di Trastevere e Monteverde Vecchio, addossata alle Mura gianicolensi, cui si accede da due possibili ingressi: il primo su piazzale Wurts, progettato da Pio Piacentini, che prende il nome dall'ultimo proprietario, George Washington Wurts, al quale si deve la disposizione del giardino e dei monumenti in esso contenuti, ed il secondo su largo Filippo Minutilli. Prende il nome dalla famiglia nobile pontificia degli Sciarra.La storia di Villa Sciarra inizia in epoca antecedente a quella romana, quando in quella zona era situato un santuario consacrato alla ninfa Furrina. Più tardi in questa area sorsero i famosi "Orti di Cesare", che, scendendo da Monteverde, declinavano fino al Tevere.In seguito, nel 1575, l'area in cui si trova la villa fu acquistata dal monsignor Innocenzo Malvasia, che vi edificò l'omonimo Casino, un edificio a due piani con loggia, sito nel terreno di proprietà dell''American Academy di Roma.Nel 1614 la proprietà fu acquistata da Gaspare Rivaldi, appaltatore delle Dogane Pontificie. Successivamente l'area acquistò notevole valore ed importanza in quanto, a seguito della costruzione delle Mura gianicolensi, da villa extraurbana divenne urbana.Nel 1647 la villa fu acquistata dal cardinale Antonio Barberini, già proprietario del Casino Malvasia, mentre nel 1710 fu venduta al cardinale Pietro Ottoboni, che la mantenne fino alla sua morte nel 1740.In seguito divenne di nuovo di proprietà dei Barberini, e precisamente di Cornelia Costanza Barberini, moglie di Giulio Cesare Colonna di Sciarra, sotto i quali la villa venne ingrandita, fino ad occupare tutta l'area del Gianicolo e di Monteverde compresa tra le antiche Mura aureliane e le nuove Mura gianicolensi, ed abbellita con l'acquisto, tra gli altri, dell'Orto Crescenzi nel 1811.Nel periodo della Repubblica Romana il Casino Barberini e il Casino Malvasia vennero fortemente danneggiati dai combattimenti tra le truppe repubblicane comandate da Giuseppe Garibaldi che vi si erano asserragliate e quelle francesi del generale Nicolas Charles Victor Oudinot. I Barberini restaurarono in seguito il Casino nelle forme originarie, ma la proprietà fu poi persa dal principe Maffeo II degli Sciarra in seguito ad errate speculazioni finanziarie. Il terreno intorno a Villa Sciarra venne così lottizzato in base alle convenzioni stipulate nel 1889 tra il comune di Roma, la Compagnia Fondiaria Italiana e lo stesso principe, e divenne area edificabile. Mentre la villa, rimasta proprietà degli Sciarra, venne poi ceduta nel 1896 a George Clarke e quindi alla Società di Credito ed Industria Fondiaria Edilizia, da cui l'acquistarono il 15 maggio 1902 gli ultimi proprietari: George Wurts, un americano appassionato di giardini, e sua moglie Henriette Tower, ricca ereditiera di Filadelfia.I coniugi fecero ristrutturare completamente la palazzina in stile neo rinascimentale e ridisegnare il giardino: vi sistemarono numerose statue settecentesche in arenaria provenienti dal Palazzo Visconti di Brignano Gera d'Adda, in provincia di Bergamo, a sua volta caduto in rovina e venduto all'asta nel 1892. Nel 1906 venne avviato il progetto per la costruzione del Castelletto in stile neogotico, che fu poi realizzato nel 1908-1910. Sempre nel 1908 vennero iniziati i lavori per la realizzazione degli ingressi di via Calandrelli. George Wurts morì nel 1928 e quattro anni dopo la moglie donò la villa a Benito Mussolini, con la condizione che fosse destinata a parco pubblico. A sua volta, Mussolini ne fece dono ai romani: esiste ancora la targa sulla villa."
"Uno dei tanti capolavori restituiti alla cittadinanza ma purtroppo in pessime condizioni di manutenzione. L'ultimo intervento fatto una ventina di anni or sono e poi la cura dei volontari che cercano di mantenere decorosa questa splendida location, ricchissima di fontane e importante punto di relax per cittadini e turisti. Ha una storia antichissima che riporta indietro fino agli Horti di Cesare che pare si estendessero fino qui sopra e ora occupa una superficie notevole seppure limitata rispetto altre ville monumentali. Gran parte degli arredi scultorei presenti, a partire dalle fontane e dalle tante statue che adornano il giardino, derivano dalla svendita della proprietà di un Castello ovvero quello dei Visconti di Brignano d'Adda in Lombardia (il biscione dei Visconti si può ancora riconoscere nello stemma riportato sia nella Fontana dei Satiri che in quella dei Putti). Molte sculture in arenaria che hanno come tema il bosco, il mondo di Pan e il divertimento trovano dimora tra siepi e alberi di alto fusto dove sono stati ricreati anche spazi decorativi di particolare suggestione (vedi l'esedra arborea piuttosto che la cosiddetta Montagnola o, più tardi, il Ninfeo). Proprietà dei Barberini dalla metà del XVII secolo e quindi di Maffeo Sciarra, venne trasformata nel 1902 dal nuovo proprietario il Magnate Wurts, secondo il gusto neobarocco che andava di moda e consegnata nel 1930 dalla moglie a Benito Mussolini con il vincolo che fosse un parco pubblico (e fu lui stesso a inaugurarlo). In precedenza aveva avuto momenti più o meno alti, passando di proprietà e subendo modifiche e arricchimenti (la costruzione delle mura gianicolensi la valorizzò non poco sebbene dopo, durante i bombardamenti delle truppe francesi di metà 1800, subì danneggiamenti e alla fine la proprietà venne lottizzata e la parte della villa Malvasia passò sotto un'altra proprietà). Bellissimo passeggiare tra i suoi viali anche se alcuni tratti sono particolarmente trascurati, soprattutto quelli della parte bassa dove degrado e sterpaglie hanno preso il sopravvento. In compenso la parte superiore restituisce pace, serenità e bellissime attrazioni tra le quali le fontane (dei satiri, dei putti, delle sfingi, della tartaruga, di Diana ed Endimione, dei satiri coi capretti, della lumaca, delle sirene e tante altre), una bellissima voliera in ferro dove venivano allevati i pavoni bianchi, un tempietto in stucco con la volta in ferro e un ninfeo purtroppo in rovina. Anche il cancello di ingresso è monumentale sebbene la villa abbia più di un accesso. Nonostante abbia un'area cani nella parte bassa - dove si gode di una vista panoramica eccezionale su Roma - i cani purtroppo scorrazzano in ogni dove ed è lasciata ai loro proprietari la cura e il rispetto del luogo (che devo ammettere sembra comunque pulito e decoroso). Merita una visita e una sosta nei suoi vialetti a caccia dei particolari delle varie sculture che incontrerete e anche una sosta all'ex Casino Barberini, unica struttura sopravvissuta ora sede dell'Istituto Studi Germanici. Utili informazioni? Allora lasciate un like e guardate le altre recensioni sulle attrazioni della villa e su Roma e le sue meraviglie."
"Villa mmmolto bella. Un gioiellino nel cuore del Gianicolo. Ho apprezzato in particolare la voliera e anche la fontana. Ma soprattutto la voliera. A volte si cercano posti da visitare troppo lontani, ma non si considera il problema delle vibrazioni. Consigliato"
"Villa favolosa... dopo la passeggiata percorrendo le mura gianicolensi puoi facilmente raggiungere trastevere. AMAZING POINT OF VIEW NEAR VILLA SCIARRA,after walking near gianicolensi stone you are near trastevere! Try to booking b&b for your holiday in Rome in strategic quarter !"
"una delle ville più belle di Roma, assolutamente da visitare, piena di fontane (purtroppo molte non funzionanti, comprensibilmente) Consiglio picnic con passeggiata per vedere le innumerevoli specie di alberi che la famiglia Sciarra fece piantare all’interno della villa. C’è anche un parco giochi per bambini."
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