Osteria Fernanda

"La cucina è creativa e gourmet ma spinge troppo sui sapori nei piatti, spesso non bilanciati; i plin ripieni di rosa canina liquida, serviti freddi, risultati con un sapore troppo aspro che neanche l’utilizzo del parmigiano nel piatto è riuscito a stemperare; i tagliolini, serviti freddi, con conserva di prugne, peperone crusco e coppiette di maiale grattugiate risultati anonimi insapori, solo un lieve sentore di crusco; il manzo cotto male, roseo da un lato e stracotto dall’altro. A parte gli impiattamenti eleganti, come piatti ben bilanciati, salviamo il fungo porcino, il coniglio, l’ostrica (fuori menù degustazione), il pre-dessert, il cremino al cioccolato e la piccola pasticceria. Tempi biblici in cucina tant’è che il benvenuto dello chef è stato servito dopo un’ora, composto da un tacos ripieno, una tartelletta con sarda e albicocca (troppo aspra, immangiabile), e altri due finger food che non ricordo. Solo dopo 40 minuti che ci siamo seduti arrivano 2 grissini caldi a testa, segno che in cucina probabilmente c’era un problema, segnalandolo a chi ci ha servito. Volevamo testare le doti dello chef anche sul piccione, ma abbiamo desistito nell’ordinarlo perché sfiniti per la tanta attesa degli altri piatti, alcuni neanche ben riusciti. Non tutti i vini in carta erano disponibili e non tutti erano in frigo, tant’è che una seconda bottiglia di bollicine è stata dovuta mettere nell’abbattitore, allungando i tempi nel servirla, con scarso risultato nella temperatura. Tra sala interna e dehor erano presenti 51 commensali e non è possibile eseguire una cucina di qualità con tempi accettabili e tollerabili - o si sceglie di ridurre i coperti o si sceglie di aumentare la brigata o si sceglie un altro tipo di cucina. Abbiamo terminato la cena dopo circa 3 ore e mezza, inaccettabile, neanche un ristorante di una stella michelin lo permette. Tutti i camerieri trafelati, su e giù per le scale, a discapito di un servizio degno di nota, insufficienti per la presenza di tanti commensali, sicuramente non per colpa loro ma della direzione e dei tempi dettati dalla cucina. Troppa confusione e rumorosità in sala che non fa certo trascorrere una piacevole cena con amici, e non era un sabato sera. Visto anche il prezzo pagato a commensale, euro 115, non vale né ritornarci né consigliarlo ad altri."

"Veramente buono, personale gentile, siamo stati coccolati dall'inizio alla fine con generosi omaggi della casa. Sicuramente non è un posto economico ma i piatti sono così ricercati e gustosi che spendere un pochino in più ne vale proprio la pena. Consiglio di andare a mangiare in questo posto con persone care a cui si vuole far vivere una pioggia di sapori unici."

"Locale finemente arredato, servizio eccellente, cibo e vino di altissima qualità con prezzi commisurati ad un ristorante di questa fascia. Cosa non mi ha fatto dire “wow”: - avrei gradito un po’ più di contesto in fase di presentazione dei piatti, o anche nella presentazione del menu: Le ispirazioni delle chef, una storia, una frase, un input che elevasse ancor di più le pietanze servite."

"Accoglienza molto gentile. La scelta del tavolo un pochino difficile per me...tra un tavolo davanti al pass e con tutta la cucina a guardare oppure un tavolo nel piano di sotto, un pochino più freddo, abbiamo scelto quello nel piano di sotto perché volevamo più privacy. Gli amouse bouche erano buonissimi, anche il pane e il burro fresco. Antipasto di capasanta squisito e anche il primo di anguilla tanto che per dessert ho chiestonuovamentela capasanta. Sapori forti e molto interessanti. I piatti di carne più discreti, sia antipasto sia secondo, soltanto perché in contrasto con quelli di pesce mancavano un po' di complessità ma molto buoni comunque. Pre dessert e dessert castagna molto buoni se piace il latte di capra perché avevano un sapore intenso."

"Andata a cena. Da apprezzare la ricerca sulla lavorazione delle materie prime e sull'originarietá degli accostamenti, ma purtroppo non mi ha convinto; finita la cena è come se fosse mancato qualcosa. Da rivedere, forse, nella stagione invernale, l'inserimento del sorbetto al limone alla chiusura dei primi: ti si congela lo stomaco e, almeno per me, non predispone al piatto successivo. Pane fatto in casa. Servizio cortese. Conto medio/alto."