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Viaggi a Alatri (FR)

41 risultati trovati

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4.8 42
#1

Agenzia Viaggi Medori Tour

● Chiuso
Via Arillette, 03011 Arillette FR, Italia

“Mi sono rivolta a questa agenzia per un viaggio combinato Maldive-Dubai. Organizzazione fantastica e nessun problema a livello di prenotazione aerei alberghi o trasferimenti vari. Ci siamo trovati benissimo sotto tutti i punti di vista grazie alla disponibilità di tutto il personale in particolar modo di Achille che ci ha seguito con professionalità ed accortezza e ci ha saputo dare consigli utilissimi in considerazione del fatto che viaggiavano con una bimba molto piccola. Villaggio alpitour alle maldive super consigliato sopratutto per famiglie.. pulizia ottima, cibo vario e di qualità, animazione non invadente e spiagge da sogno! Grazie mille”

4.4 56
#2

Esso Alatri

● Aperto
Ss 155, Km 8+878, 03011 Alatri FR, Italia

“La esso è un punto di rifornimento il gestore sempre con il sorriso con un servizio sempre al top però purtroppo a oggi i prezzi del diesel si sono triplicati specialmente qua”

5 6
#6

B&B L'antico cortile Alatri

● Aperto
Via della Repubblica, 53, 03011 Alatri FR, Italia

“Alloggio splendidamente ristrutturato nello splendido centro storico di Alatri. La nostra padrona di casa, la deliziosa Elanora. Molto pulito, silenzioso ed estremamente suggestivo. Non vedo l'ora di tornare presto!!!”

4.6 169
#29

Cattedrale di San Paolo

● Aperto
Piazzale dell'Acropoli, 03011 Alatri FR, Italia

“La festa di san Sisto è l’insieme delle devozioni popolari al santo patrono di Alatri che si In quel periodo la città e la contea di Alife erano attanagliate dalla peste che mieteva vittime in tutta la vallata. Per questo Rainulfo, approfittando della sua amicizia con Anacleto, gli chiese le reliquie di un «gran santo» affinché potesse portarle nella sua contea e per intercessione del quale avrebbe chiesto al Signore di far cessare il morbo. Anacleto, nonostante l’amicizia, non si dimostrò molto ben disposto ma proprio mentre il conte era in udienza, arrivò la notizia che nella basilica di San Pietro si era spezzata la trave di una navata laterale finita poi sull’altare contenente le spoglie del pontefice Sisto I, scoperchiandolo. Per tale motivo l’urna che conteneva il corpo del pontefice fu temporaneamente tolta dal luogo in cui da secoli riposava (per permettere il ripristino dell’altare) e affidata alla custodia di Anacleto. L’avvenimento fu dai credenti considerato un segno del fatto che san Sisto I avesse accolto la richiesta di Rainulfo per essere portato dove c’era più bisogno del suo patrocinio. Nel gennaio 1132 Anacleto, segretamente, consegnò le spoglie al conte Rainulfo. Il racconto della traslazione delle reliquie è comune sia alla tradizione di Alatri che a quella di Alife, almeno finché Rainulfo ripartì da Roma per dirigersi ad Alife. La leggenda alatrina, invece, propone una variazione storicamente non documentata quanto quella alifana che vorrebbe che il conte Rainulfo, partito con un gruppo di vetturiali alifani, mandò avanti un legato a cavallo affinché annunziasse in tempo debito l’arrivo del sacro deposito ai nobili della città, al clero e, soprattutto, al vescovo dell’epoca che si chiamavano Roberto e in modo che si potesse preparare una degna accoglienza. L’11 gennaio, durante il trasporto delle reliquie, la mula percorreva la via Latina in direzione di Alife: superata la città di Anagni, arrivò ad un bivio dove s’impuntò a svoltare a sinistra, volendo a tutti i costi dirigersi per un’impervia strada in salita che portava all’antica città di Alatri. Il gruppo che scortava l’animale non fu capace di far cambiare direzione all’animale, né con le buone e nemmeno con le bastonate per cui, vedendo in questo atteggiamento dell’animale un ulteriore segno di San Sisto, la lasciarono senza redini e la seguirono. La mula camminò per un bel tratto, lontano dalla via principale, giungendo fin sotto le mura della città di Alatri, fermandosi prima nei pressi dell’Ospedale di San Matteo e dirigendosi poi verso la cattedrale davanti alle cui porte si inginocchiò. La leggenda di Alatri, vuole che agli alifani di scorta, addolorati per la deviazione non programmata, fu dato solo un dito del Santo e che ritornarono mesti, ad Alife. E questa è la versione della tradizione alatrese, in base alla quale ogni nuovo vescovo di Anagni-Alatri, all’atto della prima visita ufficiale, deve montare una mula all’ingresso della città e salire fino alla Cattedrale. La leggenda alifana, invece, non parla affatto della deviazione di percorso fatta dall’animale, ma che la mula arrivò ad Alife nel luogo dove oggi sorge la chiesa di San Sisto Extra Moenia: qui la mula s’inginocchiò su un sasso e, in un bagliore di luce sacra, lasciò impressa su quella pietra l’impronta del suo ginocchio (quel sasso è ancor oggi conservato in quel posto preciso). Sempre secondo la leggenda, non appena le reliquie di san Sisto arrivarono nei pressi delle mura di Alife, immediatamente cessò la peste e il conte, felice di aver fatto questo grande dono agli alifani, immediatamente ordinò la costruzione di una cattedrale, affinché le reliquie fossero accolte, conservate e venerate.”

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