Fascino a Mortara (PV)

“Una mia abitudine settimanale è passare e ammirare le vetrine di "Massimo Ricci" È un piacere entrare ed essere accolti dalla gentilezza dei proprietari e della commesa.”

“Se mi dovessi sposare vorrei questa chiesetta. Semplice, ma molto bella. Un luogo romantico e fermo nel tempo.”

“Ampio dehor, ottima caffè e limoncello. Servizio rapido e cortese.”

“Teatro Vittorio Emanuele II 1857 e stato per decenni il principale teatro d'opera e di prosa della città attivo tra la seconda metà dell'800 e la seconda metà del 900 .Nella piazza difronte a questo teatro e per le vie limitrofe che portano alla stazione si svolgono dei bellissimi mercatini per tutti i generi .Mortara la città in cui questo teatro e collocato e chiamata in dialetto Lomellino Murtara ..e un comune di 15407 abitanti in provincia di Pavia e nota per i suoi salami d'oca e per il celebre palio che si disputa l'ultima domenica di settembre , e la quarta città più popolata della provincia dopo Pavia, Vigevano, e Voghera, quivi cader de' longobardi tanti e tanta fu quivi la strage loro che l'oco de la pugna gli abitanti mortara dapoi sempre nominoro ..Ludovico Ariosto i cinque canti canto II 88 . La città fu fondata attorno al VII secolo A.C.da popolazioni Celtiche .Nel medioevo la città appartenne anche alla contea di Lomello 12 ottobre 773 ..nel 1164 Federico primo la sottopose al dominio di Pavia e fu dominato prima dai Visconti e poi dagli Sforza fino al 1402 .Feudo personale di Ludovico Moro , caduti gli Sforza 1499 arrivo Cristina di Danimarca 1580 ..1613 con il governo spagnolo 1535 ..1706 ,e Mortara divenne Marchesato .Nel 1707 Vittorio Emanuele II di Savoia conquistò Mortara elevandola al rango di città Regia ..tra i monumenti d'interesse troviamo ..piazza monsignor Dughera ,la chiesa di Santa Maria del Campo , l'abbazia di Santa Croce , la Chiesa di San Carlo Borromeo, L,abbazzia di Sant, Albino , il santuario di Santa Maria del Campo , e molte altre .”

“Ottimo ambiente per trovarsi in compagnia e ottimi cibi”

“L'aspetto è quello del bar di una volta. Dall'ingresso con il bancone, si accede ad una serie di salette dove si trovano gli accaniti dei giochi di carte. Non ci sono giovani, ma i mortaresi, hanno accolto la titolare, una piccola e simpaticissima signora cinese, che li serve e li coccola al punto che ha imparato il dialetto locale. Non viene proposto nulla di particolare, ma l'atmosfera è schietta e il servizio comunque migliore di molti bar in cui i gestori "se la tirano un pò troppo !"”