Torre di Maurizio Via del Duomo, 05018 Orvieto, Provincia di Terni
Informazioni
Benvenuti alla "Torre di Maurizio", un simbolo storico situato nel cuore di Orvieto, in Via del Duomo. Immersa nella ricca storia del XIV secolo, la nostra torre rappresenta un periodo di transizione verso la modernità nel contesto della costruzione della magnifica Cattedrale di Orvieto.
Nel 1347, la Torre medievale del Maurizio fu dotata di un innovativo orologio meccanico, il primo del suo genere in Europa, creato dal Maestro orologiaio Francesco di Maestro Orvietano. Questo orologio non solo segnava il tempo, ma trasformava la concezione medievale del tempo stesso, scandendolo con precisione e influenzando l'organizzazione economica e sociale della città.
Un'automa in bronzo, alto 165 cm e vestito come un Dottiere dell'Opera del Duomo, batteva le ore sulla campana, simbolizzando il controllo rigoroso e il rispetto degli orari da parte degli operai. La Torre del Maurizio è così chiamata a seguito di una corruzione del termine originario "ariologium de muricçio", che significa orologio del cantiere.
Oggi, la Torre di Maurizio continua a vegliare sulla splendida piazza del Duomo, unendo passato e presente, e invitando i visitatori a scoprire la storia affascinante di Orvieto. Venite a esplorare questo straordinario pezzo di patrimonio culturale e lasciatevi incantare dalla sua storia unica e dal suo significato duraturo per la comunità locale.
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Recensioni
"La torre di Maurizio è situata a Orvieto (Terni) in piazza del Duomo, all'angolo con via del Duomo; venne fatta edificare tra il 1347 e il 1348 con un orologio per scandire le ore ed anche i turni quotidiani degli operai che stavano costruendo la Cattedrale; sulla sommità della torre è presente un automa di bronzo, posizionato nel 1349, che ogni ora percuote con un martello la campana."
"La torre di Maurizio fu costruita per scandire i turni di lavoro del cantiere di costruzione dello splendido Duomo di Orvieto. Il nome Maurizio ed stato attribuito all’automa che suona le ore e deriva dal termine muricium che significa, appunto, cantiere. Splendido"
"La torre del Maurizio, si erge davanti al Duomo ed è stata costruita nel XIV secolo proprio per scandire le ore e il lavoro degli operai impiegati nella fabbrica del Duomo, il cantiere per la costruzione dell'imponente cattedrale. L'opera del Duomo nel 1347 incarica il maestro orologiaio Francesco di Maestro Orvietano di realizzare il meccanismo per un modernissimo orologio, con il fine di esercitare un controllo più preciso sugli operai al lavoro nel grande cantiere."
"La Torre di Maurizio, riattivata il 29 ottobre 2011 come punto d'informazione sul Duomo e sul MODO. E' luogo simbolo di Orvieto e vanto degli orvietani. Il suo meccanismo a orologeria infatti, formato da un congegno segnatempo e da un automa che, ad esso connesso da un perno, si volta sul fianco e batte il tempo a ogni ora, presenta il più antico automa battitore documentato ancora oggi esistente e funzionante. La sua storia è strettamente legata a quella del Duomo, e se nell'immaginario cittadino e non solo "il Maurizio" è stato assimilato al barbuto omino che percuote il maglio, la definizione non ha in realtà nulla a che fare con il simpatico battitore. Si tratta infatti di un'alterazione in chiave popolare della parola latina "muricium", che definiva una costruzione in muratura e, per estensione, un cantiere. E proprio a servizio del cantiere della cattedrale fu costruito questo "ariologium de muricio", per volontà dell'Opera del Duomo tra il 1347 e il 1348. La finalità era duplice: da un lato la meraviglia dell'ornamento, dall'altro l'utilità, perché l'orologio doveva scandire regolarmente i turni quotidiani di lavoro dei molti operai della cattedrale."
"Impossibile non notarla, sull'angolo che da Via del Duomo immette nella piazza della cattedrale, con il suo automa in bronzo dotato di un originale copricapo, la grande campana sovrastata da una banderuola caudata e le due campane minori a guisa di piccole sentinelle. La Torre di Maurizio, restituita alla fruizione il 29 ottobre 2011 come punto d'informazione sul Duomo e sul MODO (Sistema museale dell'Opera del Duomo di Orvieto), è a ragione luogo simbolo di Orvieto e vanto degli orvietani. Il suo meccanismo a orologeria infatti, formato da un congegno segnatempo e da un automa che, ad esso connesso da un perno, si volta sul fianco e batte il tempo a ogni ora, presenta il più antico automa battitore documentato ancora oggi esistente e funzionante. La sua storia è strettamente legata a quella del Duomo, e se nell'immaginario cittadino e non solo "il Maurizio" è stato assimilato al barbuto omino che percuote il maglio, la definizione non ha in realtà nulla a che fare con il simpatico battitore. Si tratta infatti di un'alterazione in chiave popolare della parola latina "muricium", che definiva una costruzione in muratura e, per estensione, un cantiere. E proprio a servizio del cantiere della cattedrale fu costruito questo "ariologium de muricio", per volontà dell'Opera del Duomo tra il 1347 e il 1348. Significativo che vi si provvedesse, con grande attivismo e spirito di rivalsa, proprio negli anni della peste nera che stava sconvolgendo l'Europa, quasi a voler sottolineare, anche in condizioni difficili, l'umano bisogno di futuro e di progettualità. La finalità era duplice: da un lato la meraviglia dell'ornamento, dall'altro l'utilità, perché l'orologio doveva scandire regolarmente i turni quotidiani di lavoro dei molti operai della cattedrale. Una funzione che oggi appare scontata, ma che costituiva invece una vera e propria rivoluzione nella concezione medievale del tempo, fino ad allora approssimativa. In un cantiere, invece, dovendo pagare gli operai su una base omogenea di riferimento, le ore dovevano essere uguali per tutti e, in aggiunta, insieme alle presenze andavano registrati anche gli eventuali ritardi: compito, quest'ultimo, che veniva svolto, insieme alla liquidazione settimanale degli stipendi, dal Camerario dell'Opera del Duomo. Il meccanismo a orologeria che muove il Maurizio risale, nella sua attuale forma, al XVIII secolo, quando fu tra l'altro aggiunta una partitora per i quarti che corrisponde alle campane più piccole; altri aggiustamenti sono stati apportati negli anni 1860-70 e nel 1905, quando fu sostituito anche il copricapo dell'automa. È possibile salire fino alla sommità della torre solo in circostanze particolari (ad esempio durante le giornate FAI o per la Settimana della Cultura), ma il meccanismo è ben visibile su uno schermo, con tutti i suoi marchingegni, nell'atrio della torre grazie a una webcam. Un altro monitor, sempre all'ingresso, trasmette invece un video informativo sul MODO, un circuito di grande pregio che certamente merita maggiore attenzione da parte di chi visita Orvieto e non si spinge, a volte, oltre il Duomo e la Cappella di San Brizio."
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