Pensione Leit Hof 39020 Vernago, Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige

"Il posto è super invitante. Ma per una pausa ti aspetti qualcosa in più. Alle 15.00 non c’era praticamente più nulla da mangiare tipo strudel ecc. Posizione fantastica con vista sul lago."

"Non abbiamo soggiornato alla pensione, ma il bar aperto al pubblico ha una posizione eccezionale sul lago, ombra, buona birra al prezzo giusto e servizio puntuale."

"Fermata per pranzare sul lago du Vernago, bar accogliente e personale gentile"

"Deludente sotto ogni punto di vista. Sul sito si presentano come segue: “Tutti i giorni il nostro team Vi aspetta con una colazione continentale abbondante, preparata con tant’ amore. Di sera Vi aspetta una cucina semplice tradizionale Alto Atesina ma anche nazionale all‘ Italiana.” La realtà purtroppo è ben diversa.. la cucina tradizionale non esiste, ed a cena viene proposta pasta scotta, rigatoni al sugo e cosce di pollo accompagnate da riso bianco che rivaleggia con i sassolini del lungolago. Alla richiesta di diversi clienti di poter provare elementi tipici della cucina alto atesina, come ad esempio i canederli, la risposta seccata è stata la seguente: “Per fare i canederli ci vuole troppo tempo e si sporca la cucina di molliche di pane, quindi scordatevelo”. A colazione viene riservato caffè americano annacquato, fette di salame e pane raffermo. Ma le sorprese culinarie non si limitano a disattendere le aspettative, bensì scadono anche in beceri tentativi di racimolare qualche soldo in più dai clienti, spacciando per servizi aggiuntivi quanto dovrebbe essere ricompreso nel canone della mezza pensione. Al check out infatti scopriamo malauguratamente che la brocca d’acqua del rubinetto servita a colazione e a cena, era da considerarsi un servizio extra, pagato 1 € a ogni pasto. Ovviamente non vi è mai stata alcuna menzione circa questi costi “extra”, e alla richiesta di spiegazioni il gestore ha risposto “la prossima volta le dirò che l’acqua del rubinetto non è buona, così si risparmia 1 € a cena”. Inutile ribadire che il problema non fosse l’euro in più o meno a cena, ma quanto fosse miserevole presentare al proprio cliente come servizio extra l’aver riempito una brocca d’acqua del rubinetto e, soprattutto, di quanto fosse scorretto (oltre che in contrasto con la normativa vigente) non far menzione di tali “extra” e mancare di apporre un listino prezzi all’interno dell’area ristoro o nel resto della struttura. Sempre e solo al check out si scoprirà infatti come un quartino di vino rosso della casa, più vicino all’aceto che al prodotto della fermentazione d’un mosto d’uva, costi la bellezza di quasi 5 €. Ma come per la brocca d’acqua del rubinetto, a dire del gestore, ad essere pagato era il servizio di “riempimento della caraffa” a giustificarne il prezzo, e non il prodotto in sé. Sul fronte camere, l’incuria regna sovrana. La doccia aveva lo scarico intasato e siamo stati costretti a lavarci con l’acqua che ristagnava fin sopra le caviglie. Altro problema relativo alle docce lo si è riscontrato nel momento in cui più clienti aprivano contemporaneamente i miscelatori dei propri bagni, causando un drastico calo di pressione generale. Non era raro ritrovarsi insaponati con un rivolo d’acqua che scendeva dal soffione e dover attendere/sperare che qualcuno in qualche altra stanza chiudesse il proprio rubinetto prima che shampoo o balsamo oltre allo sporco si portassero via anche i capelli. Ma il disagio più grande lo si è provato quando dopo il terzo giorno di pasta al sugo e scaloppine bisunte abbiamo deciso di rinunciare alla cena in albergo e di andare in cerca di un ristorante dove approcciare la vera cucina del luogo. Siamo stati rimproverati dalla proprietaria poiché non avevamo avvisato con il dovuto anticipo. Battute poco cordiali e vaghe lamentele sono state riservate a diversi clienti anche i giorni successivi, nel tentativo di scoraggiare chiunque dal rinunciare alle fantastiche cene in albergo. Non posso che concludere augurandomi che un giorno una location di rilievo come il lago di Vernago possa cedere il passo a strutture gestite da persone meno volgari e più attente non tanto alla cura del cliente quanto al buonsenso, all’onestà intellettuale e ad un profondo rispetto per se stessi. Perché disattendere le aspettative del cliente, non è solo un demerito verso quest’ultimo, ma una mancanza di rispetto verso la propria stessa professione e la categoria che si rappresenta, oltre che per il paese della cui cultura ci si dovrebbe far promotori."

"bar da evitare! Ho chiesto una bottiglietta d'acqua e una coca zero e mi hanno servito le bevande da bottiglie grandi in un bicchiere minuscolo. Il bicchiere d'acqua me lhanno fatto pagare 2 euro e quello di coca cola 2.20 euro. Bar pieno di mosche e deludente. Poco igienico"