Heroon di Enea 00040 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale
Informazioni
Benvenuti al Heroon di Enea, un luogo unico situato nel cuore della Città metropolitana di Roma Capitale. La nostra struttura si trova al prestigioso indirizzo di Roma, 00040, ed è dedicata a offrire un'esperienza indimenticabile a tutti i nostri visitatori.
Il Heroon di Enea è un punto di riferimento per gli amanti della storia e della cultura, offrendo un ambiente che fonde il fascino dell'antichità con le comodità moderne. Qui, potrete immergervi in un'atmosfera ricca di leggende e miti, esplorando le radici storiche che rendono Roma una delle città più affascinanti del mondo.
Siamo orgogliosi di offrire una gamma di servizi pensati per soddisfare le esigenze di ogni ospite, garantendo un'accoglienza calorosa e un'attenzione ai dettagli che renderanno la vostra visita speciale. Che siate turisti o residenti locali, il Heroon di Enea vi invita a scoprire un luogo dove la storia prende vita.
Visitateci per un'esperienza culturale unica e lasciatevi ispirare dalla bellezza senza tempo di Roma. Vi aspettiamo al Heroon di Enea, dove passato e presente si incontrano in un abbraccio indimenticabile.
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Contatti
00040 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
Recensioni
"Valuto il sito in quanto tale, non certo il suo valore storico e soprattutto simbolico (per il quale non basterebbero mille stelle). Quello che resta di questo sepolcro a tumulo, simile per molti versi a quelli etruschi che troverete nelle necropoli di Cerveteri, è ben poco se non il perimetro circolare e alcuni basamenti delle camere funerarie e della soglia. Tutto il materiale rinvenuto (quel che si è salvato dalle lavorazioni del terreno prima che venisse sottratto dalla soprintendenza archeologica, NdR) è per fortuna conservato nel vicino museo archeologico, a partire da un portale in tufo che fu posto quando il tumulo, del VII secolo, venne riconsacrato e dedicato alla memoria del progenitore, identificato poi come Enea a partire dal VI secolo e così per molti anni ancora (tanto che vicino sorse il santuario con le are disposte in allineamento e orientate a ovest, uno spettacolo da non perdere se visitate l'area archeologica). Probabilmente era la tomba di un nobile, di un patrizio che si poteva permettere un corredo funebre importante. Con la scoperta e la riconsacrazione vennero aggiunti elementi sacri (anfore e brocca per il vino) e venne impedito l'accesso, formando di fronte un'area per i doni votivi (molti ritrovati). Probabilmente nel tempo questo luogo perse la sua sacralità originaria per essere destinato al culto legato alla protezione della salute ma non di meno il luogo è ancora ammantato di magia e di mistero, soprattutto per la posizione strategica che doveva avere all'epoca (è certo che non si possa trattare della tomba di Enea che sarebbe dovuto vivere molti secoli prima della costruzione del mausoleo). Ci piace pensare però che possa essere così. L'accesso all'area avviene in giorni specifici e solo su prenotazione, rivolgendosi al museo di Lavinium che gestisce l'area e l'accesso (accompagnati) ma assicuro che la visita al sito archeologico è un'esperienza molto arricchente e assolutamente appagante. Occhio che a breve distanza potrete scorgere anche le rovine di Santa Maria delle vigne, non visitabile purtroppo. Utili info? Lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte."
"Valuto il sito in quanto tale, non certo il suo valore storico e soprattutto simbolico (per il quale non basterebbero mille stelle). Quello che resta di questo sepolcro a tumulo, simile per molti versi a quelli etruschi che troverete nelle necropoli di Cerveteri, è ben poco se non il perimetro circolare e alcuni basamenti delle camere funerarie e della soglia. Tutto il materiale rinvenuto (quel che si è salvato dalle lavorazioni del terreno prima che venisse sottratto dalla soprintendenza archeologica, NdR) è per fortuna conservato nel vicino museo archeologico, a partire da un portale in tufo che fu posto quando il tumulo, del VII secolo, venne riconsacrato e dedicato alla memoria del progenitore, identificato poi come Enea a partire dal VI secolo e così per molti anni ancora (tanto che vicino sorse il santuario con le are disposte in allineamento e orientate a ovest, uno spettacolo da non perdere se visitate l'area archeologica). Probabilmente era la tomba di un nobile, di un patrizio che si poteva permettere un corredo funebre importante. Con la scoperta e la riconsacrazione vennero aggiunti elementi sacri (anfore e brocca per il vino) e venne impedito l'accesso, formando di fronte un'area per i doni votivi (molti ritrovati). Probabilmente nel tempo questo luogo perse la sua sacralità originaria per essere destinato al culto legato alla protezione della salute ma non di meno il luogo è ancora ammantato di magia e di mistero, soprattutto per la posizione strategica che doveva avere all'epoca (è certo che non si possa trattare della tomba di Enea che sarebbe dovuto vivere molti secoli prima della costruzione del mausoleo). Ci piace pensare però che possa essere così. L'accesso all'area avviene in giorni specifici e solo su prenotazione, rivolgendosi al museo di Lavinium che gestisce l'area e l'accesso (accompagnati) ma assicuro che la visita al sito archeologico è un'esperienza molto arricchente e assolutamente appagante. Occhio che a breve distanza potrete scorgere anche le rovine di Santa Maria delle vigne, non visitabile purtroppo. Utili info? Lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte."
"C’è tanta storia e ancora più leggende che ruotano intorno a questo manufatto. Si parla di Enea che fonderà Lavinium e da qui avranno inizio la stirpe albana e la stessa Roma. Nel fiume Numico, secondo la narrazione mitologica, sarebbe scomparso l'eroe dopo la battaglia con Mezenzio e non essendosi trovato il corpo, i Latini gli costruirono un "Heroon" (tempio dell'eroe) sul quale sarebbe stata posta un'iscrizione che accennava a lui come ad un capostipite (Indiges). Per quanto riguarda il fiume, all’epoca navigabile, si ritiene che sia identificabile con il Rio Torto che scorre fra Ostia ed Ardea. Dal nome del fiume derivò il gentilizio romano Numicio e forse anche i nomi Numa e Numitore."
"C’è tanta storia e ancora più leggende che ruotano intorno a questo manufatto. Si parla di Enea che fonderà Lavinium e da qui avranno inizio la stirpe albana e la stessa Roma. Nel fiume Numico, secondo la narrazione mitologica, sarebbe scomparso l'eroe dopo la battaglia con Mezenzio e non essendosi trovato il corpo, i Latini gli costruirono un "Heroon" (tempio dell'eroe) sul quale sarebbe stata posta un'iscrizione che accennava a lui come ad un capostipite (Indiges). Per quanto riguarda il fiume, all’epoca navigabile, si ritiene che sia identificabile con il Rio Torto che scorre fra Ostia ed Ardea. Dal nome del fiume derivò il gentilizio romano Numicio e forse anche i nomi Numa e Numitore."
"Il mito di Enea, l'incontro con la civiltà latina, un posto magico"
"Il mito di Enea, l'incontro con la civiltà latina, un posto magico"
"Se mai è stato vero, questo "tumolo" sarebbe quello di Enea, così come lo descrive Dionigi di Alicarnasso: «Si tratta di un piccolo tumulo, intorno al quale sono stati posti file regolari di alberi, che vale la pena di vedere» Vale la pena oggi come duemila anni fa!"
"Se mai è stato vero, questo "tumolo" sarebbe quello di Enea, così come lo descrive Dionigi di Alicarnasso: «Si tratta di un piccolo tumulo, intorno al quale sono stati posti file regolari di alberi, che vale la pena di vedere» Vale la pena oggi come duemila anni fa!"
"Il padre dei Latini. La Magia del tempo."
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