Chiesa dei Santi Quaranta Martiri e Pasquale Baylon Via di San Francesco a Ripa 20, 00153 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale

"La Chiesa dei Santi Quaranta Martiri e San Pasquale Baylon è ubicata nel Rione XIII (Trastevere) in Via di San Francesco a Ripa, 20 a Roma. La chiesa ha questo strano nome, poiché è dedicata a quaranta soldati romani che all’inizio del IV secolo furono martirizzati, per non aver rinnegato la loro fede cristiana. Fu edificata nel XII secolo, poi nel corso dei secoli fu più volte restaurata fino a che nel XVIII secolo fu gestita dall’ordine dei padri minori scalzi (Francescani) che aggiunsero al nome Santi Quaranta Martiri anche San Pasquale Baylon e edificarono anche un ospedale e la chiesa fu gestita dalla Casa Reale di Spagna. Il sagrato lo spazio consacrato davanti alla facciata è delimitato da una cancellata, il Campanile a bandiera è posto in posizione arretrata sulla destra. La Facciata con influenze barocche, si presenta su due ordini ed è tripartita attraverso delle lesene, il primo ordine è impreziosito nella parte centrale, con un imponente portale con cornice mistilinea, che sorregge un frontone curvilineo spezzato, con al centro uno stemma della casa reale spagnola. L’interno si presenta, con una navata e con tre cappelle per lato, riccamente affrescato e decorato con interessanti opere del XVIII secolo"

"Il Tosi e il Pannaria l'hanno finemente decorata nell'interno rispettivamente sull'altare maggiore, con una drammatica tela raffigurante il martirio dei quaranta martiri di Sebaste e nella volta dell'abside con un affresco di grande compostezza religiosa, raffigurante la gloria di San Pasquale Baylon ed i colori e i movimenti che il loro pennello ebbero a conferire alle composizioni ne catturano ora lo sguardo del viandante. La chiesa di San Pasquale Baylon, patrono delle zitelle, Baylonne dicono i trasteverini, è situata su uno slargo del primo tratto spezzato di San Francesco a Ripa. Senza voler essere irriverenti, l'interno sembra una specie di teatrino, tra barocco e settecentesco, bianco e oro un po' dipinto: ma ai limiti del soffitto, a intervalli regolari, si aprono finestre piene di fantasia, tagliate a sguinci larghi e svasati, sì che il soffitto ne risulta più vasto, ma più angusto all'occhio. Dire non è facile, bisogna vedere, a cominciare dalla bella facciata settecentesca a due ordini del Sardi (G. Veroni)."

"Bellissima chiesa quasi sempre chiusa, bella la facciata e l altare, un oasi di pace in un quartiere...effervescente."

"Nonostante ci passi diverse volte al mese la trovo sempre chiusa! Perchè non affiggete orari di apertura per chi volesse visitarla! E' sempre una chiesa della diocesi di Roma!"

"Chiesa splendida: da fuori è difficile immaginare la bellezza degli interni"