Chiesa di San Girolamo dei Croati Via Tomacelli 132, 00186 Roma
Informazioni
Chiesa di San Girolamo dei Croati
Benvenuti alla Chiesa di San Girolamo dei Croati, un gioiello storico situato nel cuore di Roma, al numero 132 di Via Tomacelli. Questa affascinante chiesa, dedicata a San Girolamo, è non solo un luogo di culto attivo ma anche una rinomata attrazione turistica, che attira visitatori da tutto il mondo.
Fondata nel XVI secolo, la Chiesa di San Girolamo dei Croati è un esempio straordinario di architettura rinascimentale, arricchita da opere d'arte di grande valore storico e culturale. All'interno, i visitatori possono ammirare splendidi affreschi e altari magnificamente decorati, che raccontano storie di fede e devozione.
Oltre a essere un luogo di preghiera e riflessione per la comunità cattolica, la chiesa rappresenta un simbolo del legame storico tra l'Italia e la Croazia, celebrando la ricca eredità culturale di entrambe le nazioni.
Che siate in cerca di un momento di serenità spirituale o desiderosi di scoprire un pezzo della storia di Roma, la Chiesa di San Girolamo dei Croati vi accoglie con le sue porte aperte. Venite a esplorare questo luogo sacro e lasciatevi affascinare dalla sua bellezza senza tempo.
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Via Tomacelli 132, 00186 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
Recensioni
"La chiesa di San Girolamo dei Croati a Ripetta è un luogo di culto cattolico di Roma, nonché la chiesa nazionale dei croati a Roma. Risulta anche nota con i nomi antichi di San Girolamo degli Illirici e San Girolamo degli Schiavoni. È chiesa rettoria di San Lorenzo in Lucina e titolo cardinalizio. Nella zona, prospiciente il porto di Ripetta, si era insediata fin dal XIV secolo una comunità di profughi sfuggiti ai Turchi dall'Illiria e dalla Schiavonia, ai quali papa Niccolò V concesse nel 1453 l'istituzione di una Congregazione di San Girolamo degli Schiavoni, dotata di un ospizio, di un ospedale, e di una piccola chiesa dell'XI secolo, originariamente chiamata Santa Marina de Posterula, da intitolare a san Girolamo, di ascendenze dalmate. Nel secolo successivo papa Sisto V, già titolare della chiesa, la fece ricostruire interamente da Martino Longhi il Vecchio tra il 1588 e il 1589, dotandola di un campanile e di ricchi arredi. I marmi per la facciata furono spogliati dal Settizonio. Papa Sisto vi istituì, anche, un capitolo che doveva espressamente essere costituito da preti di ascendenza slava. Avrebbe anche voluto portarvi il corpo di san Girolamo dalla basilica di Santa Maria Maggiore, ma non riuscì a dar seguito al suo proposito. Nel XIX secolo fu massicciamente restaurata da papa Pio IX. Collocata originariamente lungo la via di Ripetta, nel tessuto urbano fiorito attorno all'omonimo porto, è affiancata dalla chiesa di San Rocco. La demolizione del porto a seguito della sistemazione post-unitaria degli argini del Tevere e lo sventramento degli anni 1930, conseguente alla sistemazione dell'area intorno al Mausoleo di Augusto e all'erezione del complesso dell'Ara pacis, hanno isolato le due chiese, ora connesse da un camminamento sopraelevato."
"Maggiori benefici, però, procurò alla colonia illirica papa Sisto V, il quale, da cardinale, fu titolare della chiesa di S. Girolamo. Fu appunto in quel periodo, cioè il 24 aprile 1585, ch'egli venne innalzato alla cattedra di San Pietro. Dell'essere stato titolare di questa chiesa sempre si compiacque Sisto V, e poiché molta divozione egli aveva verso S. Girolamo e, d’altra parte, riconoscendo l’origine della propria famiglia dalla Dalmazia, volle dare splendida prova del suo attaccamento alla colonia illirica facendo riedificare la detta chiesa dalle fondamenta, valendosi all'uopo dell'opera dei valenti architetti Martino Longhi il Vecchio e Giovanni Domenico Fontana.L’arricchì in seguito di privilegi e di reliquie e vuolsi anche che pensasse di farvi trasportare dalla basilica di S. Maria Maggiore il corpo di S. Girolamo, progetto che non ebbe però esecuzione. Con una speciale costituzione del 1º agosto 1589 l’innalzò poi alla dignità di collegiata, che tuttora conserva, con canonici, cappellani, ecc., tutti dalmati o schiavoni. La chiesa ha una facciata semplice ma di bella disposizione e un interno specialmente lodato per le sue proporzioni, con buoni quadri e stimate decorazioni di Antonio Viviani, di Andrea Lilio d'Ancona, di Giuseppe Puglia detto il Bastaro, di Michelangelo Cerruti, del Guidotti e di altri artisti dell’epoca.La morte di Sisto V impedi che fossero completamente decorate tutte le pareti della chiesa e fu soltanto nel 1846, in occasione di alcune riparazioni, che fu possibile condurre a termine tutte le decorazioni e gli affreschi."
"La Chiesa di San Girolamo dei Croati, si trova a pochi passi dall'Ara Pacis. È senza dubbio una piacevole sorpresa, scoprire questa chiesa, dove la bellezza degli affreschi si unisce alle magnifiche decorazioni. L'interno è a navata unica con tre cappelle per lato e una finta cupola dipinta da Andrea Lilli, uno dei più grandi interpreti del manierismo romano. Entrando nella chiesa, il visitatore rimane colpito dall'armonia e dalla bellezza di questo luogo."
"Una piacevole scoperta questa Chiesa vicino l'Ara Pacis e poco distante dal Tevere. Dedicata a San Girolamo considerato uno dei 4 Dottori della Chiesa. Trovata aperta per puro caso di sabato pomeriggio, infatti ha degli orari un po' ridotti, la mattina dalle 7 alle 9 e il pomeriggio dalle 17 alle 19. Buona visita non vi deluderà con i suoi vivaci colori."
"Ciò che maggiormente colpisce della chiesa di San Girolamo degli illirici o degli schiavoni, oggi denominata dei croati e posta accanto alla Chiesa di San Rocco, non è la facciata tardo rinascimentale in travertino, progettata da Martino Longhi il vecchio a fine cinquecento, che seppur di apprezzabile contenuto stilistico non si discosta dalle strutture che conosciamo, bensì l'interno è in particolare il presbiterio. Nel presbiterio, ciò che l'occhio dell'attento visitatore ha il privilegio di poter ammirare è il tono ed il colore della decorazione, puntuale nella ricostruzione di storie e personaggi che avrebbero dovuto esser veduti da coloro che ne veneravano le gesta. La decorazione è opera di artisti aventi nomi non altisonanti che, con grande e buona volontà accompagnata da perizia stilistica assai pregevole, hanno lavorato per far sì che fossero incardinate nell'intonaco posto sui muri della chiesa, le gesta di San Girolamo nativo dell'Illiria. Antonio Viviani e Lilio d'Ancona sono gli artisti che si sono dedicati alla decorazione del presbiterio. Michelangelo Cerruti, Giuseppe Puglia ed il Guidotti sono gli artisti che hanno contribuito a fornire alla chiesa dipinti che ornano le rispettive cappelle laterali. Pietro Gagliardi si è poi cimentato con lusinghieri risultati nel XIX secolo a decorare la volta con un affresco rappresentativo dell'esaltazione della sacra croce ed il transetto con l'adorazione dei magi e la crocifissione in stile neoclassico."
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