Statua di Ciceruacchio Passeggiata del Gianicolo 3, 00165 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale
Informazioni
Statua di Ciceruacchio
Benvenuti alla Statua di Ciceruacchio, una delle tappe imperdibili per chi visita la meravigliosa città di Roma. Situata al suggestivo indirizzo di 3 Passeggiata del Gianicolo, nel cuore della Città metropolitana di Roma Capitale, la Statua di Ciceruacchio è una celebrazione storica e culturale che rende omaggio ad Angelo Brunetti, meglio conosciuto come Ciceruacchio, figura chiave del Risorgimento italiano.
La nostra attrazione turistica offre ai visitatori l'opportunità di immergersi nella storia della città eterna, godendo al contempo di una vista panoramica mozzafiato su Roma dal Gianicolo. Qui, potrete scoprire le storie e le leggende che circondano Ciceruacchio e il suo impegno per la libertà e l'unità d'Italia.
La Statua di Ciceruacchio è facilmente accessibile e rappresenta una perfetta combinazione tra patrimonio storico e bellezza naturale. Che siate appassionati di storia o semplicemente in cerca di un luogo pittoresco per una passeggiata, la nostra attrazione promette un'esperienza indimenticabile.
Vi invitiamo a visitare la Statua di Ciceruacchio e a lasciarvi ispirare dalla sua storia affascinante e dall'incantevole atmosfera del Gianicolo.
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Passeggiata del Gianicolo 3, 00165 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
Recensioni
"Questa bella statua di Ciceruacchio con il figlio si trova al Gianicolo, vicino porta San Pancrazio dal 2011, dopo essere stata collocata inizialmente, 1907, su lungotevere, poi spostata nel 1959 in altro punto del lungotevere per la realizzazione di un sottopasso. La statua in bronzo è stata realizzata dallo scultore Ettore Ximenes. Una piacevole tappa passeggiando al Gianicolo"
"Io mi impiccio, mi ingerisco, mi immischio perché so' carrettiere, ma a tempo perso so' anche omo. Queste parole, messe in bocca a Nino Manfredi Ciceruacchio dal grande Gigi Magni, dicono tutto del popolano romano della prima metà dell'ottocento, che osò sfidare Pio IX, del quale era fervente seguace, quando questi mostrò il suo vero volto di Pontefice reazionario. Ciceruacchio partecipò con grande ardore alla repubblica romana del 1849 e peri' tragicamente assieme ai suoi due figli, fucilato dagli austriaci in quel di Porto Tolle nel Veneto. Ximenes ne ha fatto un ritratto fiero e combattivo, che si erge su un piedistallo ed accompagnato ad uno dei suoi figli offre il proprio petto all'odiato nemico. Il viandante girovago, prossimo alla porta di San Pancrazio sul Gianicolo, ne ammira il coraggio e l'orgoglio dall'intensità dell'espressione ritratta dallo scultore e rende il doveroso omaggio al carrettiere combattente per la libertà."
"Statua dedicata ad Angelo Brunetti (e al figlio), per tutti Ciceruacchio, locata all'uscita/entrata del Belvedere del Gianicolo. Il marmo lo ritrae che affronta fiero, con la camicia aperta a mostrare impunemente il petto, la fucilazione per mano degli austriaci, mentre il figlio bendato e urlante, già colpito dai proiettili, si accascia al suo fianco. Patriota ribelle, aveva partecipato alla Repubblica Romana del 1849, insieme a Garibaldi, Anita e a tutti gli altri coraggiosi del gruppo. Bello rimirare l'eroe di un tempo come tristemente non ce ne sono più."
"Inquiete anche le statue viaggiano cercando la loro giusta collocazione, la loro pace: ad esempio ricordavo che il monumento ad Angelo Brunetti, meglio noto come Ciceruacchio, fosse a passeggiata di Ripetta, un po' nascosto tra i platani, e invece dal 2011 se ne è andato nel parco del Gianicolo, tra i compagni della Repubblica Romana del 1849, dove di sicuro si sente più a casa. Forse la statua, eseguita nei primi anni del Novecento da Ettore Ximenes, non è un capolavoro, forse la tozza figura di Ciceruacchio con la camicia aperta sul petto, pronto a essere fucilato dagli austriaci, e quella del figlio tredicenne, bendato, urlante, con le gambe piegate perché già raggiunto dai proiettili, non trovano un efficace equilibrio drammatico: è come se due attimi diversi si tenessero insieme confusamente. Però quell'imponente composizione scultorea ci fa ripensare a lui, al carrettiere portavoce di tutte le speranze e i malumori del popolo romano, all'uomo semplice ma appassionato che combatté accanto a Garibaldi e fuggì con lui, Anita e pochi altri mentre le truppe francesi entravano a Roma. Angelo Brunetti, Ciceruacchio perché fin da bambino grassottello, aveva avuto fiducia nella svolta liberale e nelle riforme promesse dal papa Pio IX: addirittura se ne andò in giro per l'Umbria e per il Lazio incitando il popolo a stare vicino al papa nella difficile transizione verso una nuova libertà: e quando papa Mastai fece precipitosamente marcia indietro, con l'allocuzione dell'aprile del 1848, Ciceruacchio gridò al tradimento e si schierò con i ribelli, partecipando alla Repubblica Romana. Giornate gloriose e tragiche, accese dall'eroismo e dal sacrificio di tanti giovani patrioti, e Ciceruacchio fu con loro sulle barricate fino alla fine: e poi la fuga avventurosa verso nord, la morte di Anita, lo sbandamento, il tentativo disperato di raggiungere Venezia, la cattura vicino al delta del Po, la condanna immediata alla fucilazione. «Perché ti sei impicciato di cose che non ti riguardano?» gli domandò il suo boia. E come viene raccontato nel bel film di Luigi Magni, "In nome del popolo sovrano", Ciceruacchio rispose: «Perché io so' carrettiere, ma a tempo perso so' anche omo, e l'omo s'impiccia»."
"Purtroppo si guarda distrattamente e non si trova su una strada di passaggio. Questo omaggio a un protagonista della Repubblica romana è veramente ben realizzato. È come se fosse stato il popolo a omaggiare questo eroe che poco distante nel museo di porta San Pancrazio rivive grazie a Massimo Wertmuller. Da valorizzare"
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