Istituto Clinico Città Studi

"Sono stata operata dal dr. Chelazzi per un distacco della retina che non mi aveva assicurato il recupero della vista. La vista l'ho recuperata totalmente e esuccessivamente,sempre allo stesso occhio, mi ha operato anche di cataratta. Non finirò mai di ringraziare il dottore per l'ottimo risultato ottenuto, per la sua eccellente professionalità e cordialità. Posso tranquillamente consigliarlo a chi ne avesse bisogno"

"Tempi di attesa 'brevi' (2 ore) rispetto ad altri ospedali di Milano. Univa nota positiva. Peccato che l'attesa breve diventi molto inutile se la dottoressa non crede alle tue parole. Ho accompagnato una mia amica che soffre da un anno e mezzo della sindrome dell'intestino irritabile e altre patologie rare o croniche allo stomaco. Il primo dottore che la visita le consiglia di fare una gastroscopia per diagnosticare una possibile ernia iatale. Peccato che poco dopo le consigli anche degli "ottimi centri per curare l'anoressia". Questa mia amica al momento pesa 36kg ma per i suoi problemi gastrici che le impediscono di mangiare moltissimi alimenti in attesa dei test! Non è anoressia! E noi abbiamo portato i referti del gastroenterologo che la segue e da nessun parte c'è scritto anoressia. Il dottore poi finisce il turno e la prende in carico un'altra dottoressa, Giulia Molteni, che sul referto finale nemmeno scrive sospetta ernia iatale e nemmeno fa riferimento alla gastroscopia. Niente di niente, scrive solo "si prescrive visita psichiatrica per disturbo del comportamento alimentare". Complimenti davvero, così sicuramente aiutate le persone a fidarsi dei medici o ad avere la speranza di guarire. E se anche lei fosse stata anoressica sicuramente questo non sarebbe stato l'aiuto adeguato perché la prima cosa è l'ascolto. Per fortuna per disturbi gastrici rari esiste il Sant'Orsola di Bologna. A Milano non ci si può fidare dei medici, ragionano in uno schema elementare e antiquato: sei magra? Vomiti? Okay sei anoressica devi andare in psichiatria. Grande evoluzione del pensiero."

"Siamo stati in cura per 6 mesi presso la clinica per PMA (Procreazione Medicalmente Assistita). Inizialmente ci siamo trovati bene ma, man mano che passavano i mesi, ci prescrivevano un sacco di integratori di vario tipo, medicine, visite...alcune anche inutili dato che, per ogni medico che mi visitava (5 medici diversi in 6 mesi che, a mio parere, è molto negativa come cosa) cambiava a seconda del suo parere personale. Alcuni integratori, di fatti, venivano sostituiti a seconda del medico che incontravo, finendo così ad avere una collezione di vari farmaci a casa. Mi sono ritrovata a prendere 5 diversi farmaci/integratori al giorno perché, a detta loro, avevo diversi valori troppo alti o troppo bassi, tipo la vitamina D, ipotiroidismo... Diciamo che andavano a tentoni e che aggiustavano valori tanto per far vedere che stavano studiando il caso. A volte avevamo la sensazione di disturbare e di essere solo un numero anziché un paziente, il che non fa piacere data la delicatezza del reparto. Abbiamo tentato 2 inseminazioni, andate a vuoto entrambe. Dopo la procedura davano tempo 5 min di orologio e poi ti mandavano via perché serviva il lettino. La loro premessa era "Mi raccomando, non dovete stressarvi", peccato che i primi a creare tutto questo stress erano proprio loro dato che, 9 appuntamenti su 10, c'era sempre un ritardo di 1 ora. Oppure durante i colloqui, con alcuni medici, era già molto se si poteva fare domande senza suscitare fastidio e risposte scazzate. In questo periodo ho scoperto di essere incinta, accaduto tutto naturalmente, senza integratori e medicine che servivano solo a smuovere il mercato farmaceutico. Se volete un consiglio, recatevi in un struttura dedicata SOLO alla PMA e dove abbiano a cuore i pazienti. Probabilmente la struttura è capace in altre cose, ma per la PMA purtroppo non eccellono, soprattutto a livello umano."

"Figlio cade da motorino e con ambulanza viene mandato ed accettato in codice verde al Pronto Soccorso. Sono le 18:30. Mi catapulto e lo trovo in affollata sala d'attesa piangente dal dolore al fondo schiena seduto su una sedia. Insisto con scortesissimi infermieri, la metà dei quali anche insieme a dottori è nell' antistante via a fumare o a socializzare davanti alle macchinette distributrici, affinché lo mettano sdraiato. Nulla, ma io insisto e finalmente un ora dopo (sono le 19:40) lo mettono su un lettino, sempre in attesa di visita ortopedica. Un medico, non un ortopedico, lo visita la prima volta all' 1 di notte e prescrive lastra e una flebo con antidolorifico. La lastra la fanno un paio d'ore dopo e poi lo lasciano li con la flebo staccata per la radiografia. Intervengo e, dopo qualche sigaretta e chiacchierata, gl riattaccano la flebo e se lo dimenticano sino alle 4 del mattino quando gli comunicano che l'ortopedico non c'è. Alle 7 del mattino lo buttano giù dalla branda e lo fanno rimettere sulla sedia. Poi lo spediscono davanti ad ambulatorio ortopedico ove il prode dottore arriva con comodo alle 8:30 e, dopo ulteriore coda di altri malcapitati, lo visita, guarda la lastra e poi gli prescrive una TAC che gli fanno mezz'ora dopo, prima di decidere le dimissioni alle 10 (ben 15 ore dopo il suo arrivo) con l'ortopedico in contumacia, nel senso che neppure si degna di dirgli quello che ha e che, quindi, va letto sul referto. Per fortuna si legge nulla di rotto, riposo assoluto per una settimana e una buona dose di farmaci. Insomma un luogo da evitare anche se si è in fin di vita, un luogo ove la professionalità e l'attenzione al malato è una chimera, un luogo di sanità privata, fatto e costruito solo per spillare soldi ad un ignobile sistema regionale che ha il coraggio di convenzionarlo. Statene lontani!"