Grotta del Beato Alberto Via Santa Caterina 5, 21038 Leggiuno
Informazioni
Grotta del Beato Alberto
Benvenuti alla Grotta del Beato Alberto, un'affascinante attrazione turistica situata nel cuore della pittoresca Leggiuno, in Provincia di Varese. Questo luogo incantevole, situato in Via Santa Caterina 5, è un gioiello nascosto che offre ai visitatori un'esperienza unica di pace e spiritualità.
La Grotta del Beato Alberto è un sito di grande rilevanza storica e religiosa, dedicato al Beato Alberto, una figura venerata nella tradizione locale. Immersa in un paesaggio naturale mozzafiato, la grotta offre un rifugio tranquillo per coloro che cercano momenti di riflessione e connessione con la natura.
I visitatori possono esplorare la grotta e i suoi dintorni, godendo di una vista spettacolare sul Lago Maggiore e le montagne circostanti. La posizione privilegiata della grotta la rende un punto di partenza ideale per escursioni e passeggiate nei dintorni, permettendo di scoprire la bellezza incontaminata della regione.
La Grotta del Beato Alberto è aperta tutto l'anno e accoglie turisti, pellegrini e appassionati di natura. Il nostro staff cordiale è sempre disponibile per fornire informazioni e guidare i visitatori alla scoperta di questo luogo straordinario.
Venite a scoprire la magia e la serenità della Grotta del Beato Alberto, un luogo dove storia, spiritualità e natura si incontrano in perfetta armonia. Vi aspettiamo a Leggiuno per un'esperienza indimenticabile!
Indirizzo:
Via Santa Caterina 5,
21038 Leggiuno, Provincia di Varese, Italia.
Foto
Contatti
Via Santa Caterina 5, 21038 Leggiuno, Provincia di Varese, Italia
Recensioni
"Era assolutamente da vedere ma non c'era molto da vedere all'interno"
"Chiesa con una bella vista sul lato del fiume."
"Esclusivo luogo di pace, ricco di bellezza, sul Lago Maggiore."
"La grotta del Beato Alberto ha un dislivello negativo di 17 metri. Narra la leggenda (pur testimoniata da uno scritto del 1593 di Antonio Giorgio Besozzi) che un tale Alberto Besozzi di Arolo, scampato a un naufragio per intercessione di Santa Caterina d'Alessandria, nel 1170 si ritirasse in preghiera e meditazione in una grotta sulla scogliera del Sasso Ballaro, allora raggiungibile unicamente via lago. Nel 1195, i suoi concittadini, per ringraziarlo di aver posto fine all'epidemia di peste con le sue preghiere, ne esaudirono il desiderio di edificare un sacello simile a quello che sul Monte Sinai custodiva le spoglie di Santa Caterina. I sassi ballerini ( sassi danzanti): l’eremo di S. Caterina divenne meta di pellegrinaggio e il luogo stesso fu considerato miracoloso anche per via di un celebre prodigio di inizio Settecento, quando cinque enormi massi "ballerini" precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910 All'inizio degli anni settanta, quando Santa Caterina del Sasso era già chiusa per i problemi strutturali dell'edificio, vi fu un tentativo di furto delle spoglie del Beato Alberto. Le spoglie, fra cui il teschio, vennero ritrovati fuori dalla porta d'ingresso dell'Eremo. Recuperate, vennero poi portate e custodite provvisoriamente nella chiesa parrocchiale di Leggiuno. Una volta completati i lavori dei primi restauri, vennero con una processione ricollocate all'interno del Santuario, dove si trovano ancora oggi custodite."
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