Monumento a Felice Cavallotti
28921 Intra, Provincia del Verbano-Cusio-Ossola
Informazioni su Monumento a Felice Cavallotti
Benvenuti al "Monumento a Felice Cavallotti", un affascinante museo situato nel cuore di Intra, nella splendida Provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Questo luogo unico offre ai visitatori l'opportunità di immergersi nella storia e nella cultura dedicata a Felice Cavallotti, una figura di grande rilievo nella storia italiana.
Il museo è un omaggio alla vita e alle opere di Cavallotti, noto per il suo impegno politico e letterario. Attraverso un percorso espositivo ricco di documenti storici, fotografie d'epoca e oggetti personali, i visitatori possono esplorare il contesto storico e sociale in cui Cavallotti ha vissuto e operato.
Situato all'indirizzo Intra, 28921, il museo è facilmente raggiungibile e rappresenta una tappa imperdibile per chi desidera approfondire la conoscenza della storia locale e nazionale. Che siate appassionati di storia, studenti o semplicemente curiosi, il "Monumento a Felice Cavallotti" vi offre un'esperienza educativa e coinvolgente.
Vi invitiamo a scoprire questo tesoro culturale e a lasciarvi ispirare dalla vita di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella storia d'Italia. Vi aspettiamo!
Foto di Monumento a Felice Cavallotti
Intra, Provincia del Verbano-Cusio-Ossola 28921, Italia
Recensioni di Monumento a Felice Cavallotti
"Il monumento bronzeo a figura intera dedicato a Felice Cavallotti, patriota del Risorgimento Italiano, giornalista e politico, opera dello scultore Gaudenzio Rossi, si trova nel parco Cavallotti sul lungolago di Intra. La statua è posta sopra un piedistallo di granito rosa di Baveno e fu inaugurata nel 1904. Felice Carlo Emanuele Cavallotti nasce a Milano il 6 ottobre 1842, figlio di Francesco e di Vittoria Gaudi. In età giovanile mostra simpatia a Cavour, alle idee di Mazzini, Pisacane, Cattaneo e naturalmente a Giuseppe Garibaldi. A 18 anni lascia la famiglia e si unisce alla seconda Spedizione dei Mille combattendo nel 1860 con i garibaldini a Milazzo e sul Volturno. Nel 1866 combatte in Valtellina e in Trentino durante la Terza Guerra d'Indipendenza e nella battaglia di Vezza d'Oglio. L'anno successivo, insieme a Garibaldi, partecipa alla battaglia di Mentana nello Stato Pontificio. In seguito diventa scrittore e si dedica al giornalismo. Nel 1873 a 31 anni viene eletto deputato di estrema sinistra a Corteolona. Dalle sue storie sentimentali nascono due figli che il Cavallotti riconosce e cresce: Maria detta Mariuccia nata dalla relazione con un'attrice ungherese e Giuseppe detto Peppino nato dalla relazione con Assunta Mezzanotte. A causa delle numerose dispute e diverbi, Cavallotti lancia e riceve parecchie sfide a duello, nel corso della sua vita combatte 33 volte senza mai uccidere nessuno e senza regole all'ultimo sangue, vincendone la maggioranza: il duello si concludeva con la "toccata" senza ferite gravi. L'ultimo duello però gli fu fatale, Cavallotti sfida il Conte Ferruccio Macola direttore del giornale Gazzetta di Venezia che lo aveva querelato a seguito dell'accusa di mentitore riguardo a una notizia pubblicata, il 6 marzo 1898, presso Porta Maggiore a Roma nei giardini della Villa della Contessa Celere, i due si sfidano a duello mediante l'uso del guanto e di sciabole affilate. Il duello non doveva essere all'ultimo sangue, ma pochi minuti dopo il terzo attacco, Cavallotti viene ferito gravemente alla bocca e trafitto contemporaneamente alla carotide e al palato. Perde subito conoscenza e muore poco dopo per dissanguamento e soffocato dal sangue alle 15,30. Ufficialmente proibiti i duelli venivano tollerati e puniti solamente in caso di morte di uno dei contendenti. Il Conte Macola verrà condannato a 13 mesi di reclusione e in seguito alla vicenda si suiciderà nel 1910 mentre i padrini saranno assolti."
"Il monumento celebra Felice Cavallotti che nacque a Milano nel 1842 e morì a Roma nel 1898. Fuggì di casa giovanissimo per partecipare alla seconda spedizione di Garibaldi in Sicilia. Lì incominciò anche l’attività giornalistica che proseguì al ritorno a Milano. Nel 1866 fu ancora con Garibaldi nel tentativo di liberare il Trentino. Fu eletto Deputato per l’estrema sinistra e si batté molto per gli ideali democratici. Fu molto attivo attraverso articoli e comizi, tanto da essere denominato “bardo della democrazia”. Subì però molti processi e combatté diversi duelli: l’ultimo di questi gli fu però fatale."
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