Palazzo Moncalvi (vi soggiornò Napoleone Bonaparte)
Via Montebello, 6, Sale (AL)
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Via Montebello, 6, 15045 Sale AL, Italia
Informazioni
Benvenuti a Palazzo Moncalvi, un gioiello storico situato nel cuore di Sale, in Provincia di Alessandria. Con l'indirizzo prestigioso di Via Montebello 6, il nostro palazzo è più di una semplice dimora storica: è un viaggio nel tempo. Qui, nelle sue eleganti stanze, soggiornò niente meno che Napoleone Bonaparte, lasciando un'impronta indelebile nella storia e nell'anima del luogo.
Palazzo Moncalvi offre ai suoi visitatori un'esperienza unica, combinando l'eleganza del passato con il comfort moderno. Ogni angolo del palazzo racconta storie di epoche lontane, dalle raffinate decorazioni interne ai maestosi saloni. Che siate appassionati di storia, amanti dell'architettura o in cerca di un luogo speciale per un evento, il nostro palazzo saprà affascinarvi e conquistarvi.
Venite a scoprire la magia di Palazzo Moncalvi, dove il passato e il presente si incontrano in un'atmosfera di rara bellezza e charme. Vi aspettiamo per offrirvi un'accoglienza calorosa e un'esperienza indimenticabile nel cuore del Piemonte.
Recensioni
"PALAZZO MONCALVI (l’antico palazzo dei marchesi Ghislieri) Il XVIII secolo a Sale è contraddistinto da una intensa attività edilizia che portò alla realizzazione di dimore signorili di grande pregio: si tratta di palazzi a cortina continua ubicati soprattutto lungo le contrade del Burgus Vetus o Viquerie, nelle attuali vie Montebello, Mentana, G. Bruno, in Piazza Verdi e parzialmente nelle vie Giacomini e Mazzini. Tratto comune era lampio portone d’accesso ad un androne, dal quale entravano le carrozze , e che svelava ampi e suggestivi giardini chiusi tutti da scoprire. Purtroppo la maggior parte di essi, soprattutto all’interno, ha subito tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, ristrutturazioni tali da cancellarne l’identità. L’antico palazzo dei marchesi Ghislieri – ora Moncalvi – che sorge in via Montebello 6), è tuttavia fortunatamente, uno dei rari esempi di dimora settecentesca che ancora sopravvive in Sale. Anche questo palazzo ha visto alcune trasformazioni nel corso del tempo: attualmente è diviso in due proprietà distinte, con la conseguente riduzione di alcuni ambienti e dell’ampio giardino. Tuttavia inalterati molti aspetti originari: l’androne di ingresso con le sue colonne, le scale, il bel salone con il suo soffitto a cassettoni decorato, alcune stanze. Malgrado gli adattamenti subiti nel corso di varie generazioni, insomma, il palazzo conserva nel suo aspetto esteriore e in diverse decorazioni interne i caratteri stilistici dell’epoca in cui fu costruito. Questa dimora ha una sua rilevanza storica. Appartenne ad un ramo dei Ghislieri, quello insignito del titolo marchionale, che ivi abitavano nella seconda metà del XVIII secolo. I rami di alcuni esponenti di questa famiglia, imparentata con esponenti di spicco della nobiltà piemontese, emergono dai verbali dell’epoca del Consiglio Comunale di Sale. Già grandi proprietari terrieri, nel 1802, a seguito della vendita all’asta dei beni ecclesiastici dei monasteri, acquistarono pure la tenuta S. Stefano. Nella seconda metà dell’Ottocento il marchese Pio Ghislieri si trasferì a Torino. La casa padronale di Sale venne pertanto venduta nel 1856 alla famiglia Gay e verso la fine del secolo passerà ai Moncalvi per successione ereditaria. Nel ‘900 infine il palazzo venne diviso in due proprietà distinte, a questo palazzo è legato il ricordo di episodi importanti vissuti dal nostro paese nel corso della storia: qui soggiornò Napoleone Bonaparte durante la sua prima discesa in Italia (3 maggio 1796) e qui ritornò nel 1800, dopo la battaglia di Marengo. Più di 50 anni dopo, in occasione della seconda guerra di indipendenza, nel maggio 1859, nel palazzo soggiornarono ripetutamente i generali francesi comandanti del Corpo d’Armata: Mac Mahon, Lebrun, Niel, Bazaine. La fonte è un quaderno manoscritto Cose straordinarie avvenute cominciando dal 1851 e anni seguenti, scritte da me prete Luigi Gay per ricordo di tutti quelli di famiglia. Il primo soggiorno di Napoleone è pure documentato in un volume Mémoire di un generale francese edito a Parigi nel 1823 Gian Vincenzo Chiodi per AIC Associazione Impegno Culturale Onlus- Sale"
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