Chiesa di San Dionigi Piazza T. Olivelli 3, 27036 Mortara, Provincia di Pavia
Informazioni
Descrizione della Chiesa di San Dionigi
Benvenuti alla Chiesa di San Dionigi, un luogo di culto ricco di storia e spiritualità situato nel cuore di Mortara, in Provincia di Pavia. Situata in Piazza T. Olivelli al numero 3, la nostra chiesa è un punto di riferimento per la comunità locale e per i visitatori che desiderano immergersi nella bellezza e nella pace di un ambiente sacro.
La Chiesa di San Dionigi è non solo un luogo di preghiera e riflessione, ma anche un tesoro architettonico che testimonia la ricca tradizione religiosa e culturale della nostra regione. Con il suo design affascinante e gli interni accoglienti, offre un'atmosfera serena ideale per raccogliersi in meditazione o partecipare alle celebrazioni liturgiche.
Invitiamo tutti a visitare la nostra chiesa per scoprire la sua storia unica e vivere momenti di contemplazione e spiritualità. La nostra comunità è sempre pronta ad accogliervi con calore e ospitalità.
Venite a trovarci a Mortara, in Piazza T. Olivelli, e lasciatevi ispirare dalla Chiesa di San Dionigi, un luogo dove il sacro incontra la comunità.
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Piazza T. Olivelli 3, 27036 Mortara, Provincia di Pavia, Italia
Recensioni
"Si tratta di un edificio con una storia molto travagliata.... La sua origine risale probabilmente attorno al milletrecento, quando faceva parte di un importante complesso religioso, che comprendeva anche la Basilica di San Lorenzo e del battistero di San Giovanni Battista. Fu sede di sepoltura della nobile famiglia Maletta ( di cui conservano l'antico simbolo araldico in marmo,visibile sul lato del campanile), casato mortarese, particolarmente importante nel XV secolo ( soprattutto nel periodo sforzesco), quando divennero persino conti. Con gli anni, l'edificio perse importanza, a scapito della vicina Basilica di San Lorenzo. Nel secondo dopoguerra ( anni '50) venne sconsacrata a seguito di un furto sacrilego, opera di un gruppo satanista, e venne trasformata in magazzino. Purtroppo, gli episodi blasfemi, continuarono a verificarsi negli anni '60 e '70, con scritte inneggianti al diavolo e presunte messe nere. E' stata in parte restaurata nel 2010, scoprendo durante i lavori interessanti reperti storici. Attualmente non è aperta al pubblico."
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