Rovine Pieve di San Martino Via San Martino 7, 28013 Provincia di Novara,

"È possibile visitare la chiesa all'interno, gratuitamente, chiedendo in anticipo al Comune. È così che il signor Mario ci ha fatto scoprire la storia di questa pieve con amore e passione!"

"Luogo affascinante e poco conosciuto, in mezzo ai boschi del Novarese, una atmosfera magica ed arcana .... Da scoprire e valorizzare assolutamente"

"Raggiungibile anche a piedi e in MTB seguendo un bellissimo itinerario nei boschi: "Passeggiata a Sass Malò e Pieve di San Martino" la traccia è scaricabile dal sito di ITINERARIUM. L’itinerario si snoda lungo i sentieri battuti nei boschi del Comune di Gattico - Veruno. Dopo l'Oratorio di Sant’Andrea, ubicato nei pressi di quella che fu la fortificazione “castellaccio” il percorso prosegue, sempre immerso nei boschi, verso la Pieve di San Martino, un’affascinante rovina di una chiesa plebana. La chiesa venne abbandonata in seguito ai danni subiti, forse a causa di un incendio. Parte delle sue pietre vennero utilizzate nel 1630 per la costruzione del campanile della Chiesa di San Cosma e Damiano. Di fronte alla Pieve si trova un'area attrezzata con tavoli per PIC-NIC. L’itinerario prevede poi l’attraversamento della strada provinciale per prendere il sentiero nel bosco che porta al Sass Malò, un imponente masso erratico. Si tratta di un luogo suggestivo, una tangibile testimonianza dei processi naturali che hanno caratterizzato questi luoghi. La leggenda narra che sotto a quel “Sasso Maledetto” si trovi il covo della “mangia matài” (la strega mangia bambini)."

"Affascinanti rovine di una chiesa plebana risalente alla prima metà del XII secolo, site in zona verde in un parco con tavoli e possibilità di picnic. Un luogo tranquillo, accessibile a tutti, dove avvicinarsi con rispetto per la storia che rappresenta."

"Edificata fra il 1125 ed il 1150, la Chiesa di San Martino conserva caratteri puramente romanici grazie al suo repentino abbandono, avvenuto verso l'inizio del XV Secolo e causato dall'improvvisa decadenza dei conti Da Castello, ossia la nobile famiglia che ne finanziò l'edificazione. La pianta a tre navate e le imponenti tre absidi, correttamente poste a levante, testimoniano l'importanza che la pieve doveva rivestire in epoca medievale. Immersa nel verde di boschi collinari, oggi l'edificio sprigiona il fascino proprio delle antiche rovine, e le sue pietre in sarizzo rifulgono di uno splendore particolare, quello dei luoghi in cui il tempo si fa memoria di vite ed epoche passate."