Chiesa di San Marcello
Informazioni
Descrizione della Chiesa di San Marcello
La Chiesa di San Marcello, situata al numero 30 di Via San Marcello, nella Provincia di Novara (28040), è un gioiello storico e artistico che risale alla fine del X o all'inizio dell'XI secolo. Originariamente parrocchiale di Paruzzaro, la chiesa è divenuta in seguito una chiesa cimiteriale con la costruzione della nuova chiesa dedicata a San Siro tra il 1591 e il 1595.
Questo luogo di culto è rinomato per il suo magnifico campanile romanico e per il ciclo di affreschi del XV e XVI secolo che adornano quasi completamente le pareti interne. La struttura romanica dell'edificio presenta una facciata a capanna e una navata unica che si conclude con un'abside semicircolare, costruita interamente con conci di pietra. Sul lato nord si erge un campanile elegante e alto, tipico dello stile romanico della scuola comasca.
La Chiesa di San Marcello è documentata in un atto del 10 ottobre 1034, che testimonia una donazione a favore della chiesa. Nel corso dei secoli, ha subito vari rifacimenti senza perdere la sua essenza originale. Il campanile, costruito tra il 1050 e il 1075, è particolarmente degno di nota per la sua muratura in pietra spaccata disposta in corsi orizzontali e per le sue finestre crescenti in grandezza verso l'alto.
All'interno, la chiesa ospita un complesso straordinario di affreschi, realizzati tra il XV e l'inizio del XVI secolo, che riflettono l'abilità delle botteghe attive nel vercellese e nel novarese. Tra queste opere, spiccano le Scene della Passione, attribuite al "Maestro della Passione di Postua", caratterizzate da uno stile gotico ingenuo e popolare.
Di particolare interesse è l'affresco della Madonna del latte del 1488, firmato da Giovanni Antonio Merli, uno dei principali pittori del tardo Quattrocento in terra novarese. Gli affreschi dell'arco trionfale e dell'abside, realizzati dai fratelli Cagnola, mostrano l'influenza dell'alunnato presso Gaudenzio Ferrari, con rappresentazioni come il Cristo pantocratore e le Opere di misericordia.
Purtroppo, nel corso degli anni, la chiesa ha subito furti e danni, compresi quelli causati da infiltrazioni d'acqua nel 2021. Tuttavia, recenti restauri hanno restituito agli affreschi la loro leggibilità, permettendo ai visitatori di ammirare la bellezza e la storia che questo luogo sacro conserva. La Chiesa di San Marcello rimane un luogo di profonda spiritualità e bellezza artistica, un simbolo della ricca eredità culturale della regione.
Foto
Recensioni
"È un piccolo scrigno di storia. Contiene affreschi del 1315."
"Chiesa dedicata a San Marcello. Affreschi eseguiti tra il 1514 - 1524 da Sperindio Cagnola."
"Ho visitato questo luogo in occasione di un progetto delle scuole medie frequentate da mia figlia. Sono rimasta stupita dall'interno di questa chiesa. Affreschi molto belli e tenuti molto bene"
"È fra le più antiche chiese romaniche del novarese. Sebbene venga ricordata per la prima volta in un documento ufficiale solo nel 1151, la sua costruzione originaria risale all'inizio dell'XI Secolo, fra il 1000 e il 1025. Ha conservato un aspetto essenziale, con facciata a capanna, aula unica e soffitto a capriate in legno. I motivi architettonici più interessanti si riscontrano nel campanile, eretto fra il 1050 e il 1075, e nell'abside semicircolare: la pietra a vista di entrambi mostra le classiche decorazioni del primo romanico, dagli archetti pensili alle splendide bifore che impreziosiscono le due specchiature superiori della torre campanaria. Non meno interessante è l'interno, la cui sovrabbondanza di affreschi Quattro-cinquecenteschi cattura subito lo sguardo: notevoli soprattutto quelli della parete destra, del catino absidale e dell'arco trionfale. La maggior parte di essi si devono alla mano di Sperindio Cagnola (documentato dal 1505 - prima del 1530), successore del padre Tommaso Cagnola nella conduzione di una delle botteghe pittoriche più fiorenti del novarese fra XV e XVI Secolo."
"Chiesa dall'interno affascinante ancorché poco conosciuto. Sulla parete destra troviamo un ciclo quattrocentesco attribuito al "Maestro di Postua" che racconta la passione di Gesù; gli affreschi sottostanti (tra cui un bel Giudizio Universale) sono del 1500, dipinti dalla bottega dei Cagnola. Sempre dei Cagnola è la decorazione dell'abside con il Cristo Pantocratore attorniato dai simboli degli Evangelisti; più in basso troviamo gli apostoli e le sette Opere di misericordia corporale. Sulla parete sinistra è in bella mostra un dipinto del 1488 di Giovanni Antonio Merli che ritrae la Madonna con san Rocco e san Grato (protettore dai fulmini); questa effige era oggetto di venerazione popolare e - dal 1838 - meta anche di una processione dopo che una terribile tempesta distrusse i raccolti. Non mancano gli ex voto. La chiesa viene datata all'inizio del'XI secolo ma di quell'epoca conserva solo l'abside e parte dei muri laterali. Di poco più tardo è lo snello campanile a cinque piani ancora ben leggibile nello stile romanico."
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