Piazza Zumaglini Piazza Ernesto Zumaglini, 13100 Vercelli, Provincia di Vercelli

"Utile quando cerchi parcheggio"

"La prima celebrazione della Festa della Repubblica Italiana è riconducibile al 2 giugno 1947, in seguito la data venne definitivamente istituita nel 1948 quando fu celebrata la prima parata militare in via dei Fori Imperiali a Roma; il 2 giugno infine fu definitivamente dichiarata festa nazionale nell'anno 1949. La Festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Il 2 giugno è la data del referendum istituzionale avvenuto nell'anno 1946, da allora Il cerimoniale della manifestazione organizzata a Roma comprende la deposizione di una corona d'alloro in omaggio al Milite Ignoto all'Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Italiana e una Parata Militare lungo via dei Fori Imperiali comprensiva delle rappresentanze di tutti i corpi militari nella denominazione dei loro diversi ordini e compiti da quel momento la Festa della Repubblica Italiana è uno dei simboli patri italiani. La parata militare fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali nel 1950, come enunciavo prima, alla parata militare prendono parte tutte le forze armate italiane, tutte le forze di polizia della Repubblica, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana. A Vercelli nella giornata odierna sono avvenute le celebrazioni in Piazza Zumaglini, manifestazione di dimensioni ovviamente minori rispetto a quella di Roma ma ben organizzata e enunciativa dei principi di attaccamento alla Nazione, del senso del dovere e della fedeltà al Servizio, Quest'anno, per la prima volta a Roma, ha sfilato anche una delegazione rappresentativa di Medici e Operatori Sanitari in aggregazione ai corpi militari in riferimento a ciò che abbiamo fronteggiato dopo Marzo 2020. La cerimonia si è svolta in un arco temporale di un'ora, con il consueto cerimoniale dell'alza bandiera a la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica. Sono orgogliosa che anche il nostro lavoro come Operatori Sanitari sia stato riconosciuto come un Servizio alla Nazione. Personalmente non pretendo che le persone comprendono cosa abbiano significato questi ventidue anni per me, gli ultimi due in particolar modo hanno sigillato in me una vera e propria prova dove, attraversando i mesi più duri, non ho mai preso in considerazione per un solo istante l'eventualità di scappare o di venir meno al mio dovere. Non pretendo che altri uomini e donne comprendono quante rinunce deve affrontare un' operatore sanitario in nome del servizio e dell'assistenza doverosa e presente nei confronti dei cittadini. Non pretendo che le persone capiscano cosa significa essere talmente stanchi la sera dopo aver terminato il tuo turno da un pezzo scegli di rimanere ore in ufficio e all'uscita quando sei avvolta dal buio e dalle temperature polari non ricordi dove hai lasciato l'auto parcheggiata ore prima, non pretendo che capiscano quanto devi mettere a lato le tue esigenze, la tua vita privata. Non pretendo che possano comprendere quanto studio e applicazione devi acquisire per essere sempre all'altezza del problema da fronteggiare. L'importante è gestire la cosa pubblica nel modo più corretto possibile alla difesa del bene più prezioso: la salute pubblica. Affermo con la franchezza che mi contraddistingue che le mie azioni compiute sono impregnate dal senso del dovere e dall' altruismo, sono una ragazza profondamente italiana, sento la mia bandiera forgiata sulla mia pelle. Prima di partecipare alla parata, sono andata a sbrigare del lavoro in studio, un ragazzo adolescente aveva bisogno di pratiche mediche e a me non importa nulla che è festa, che dovrei passeggiare o fare shopping. Ho chiamato i genitori. Ho sbrigato tutto, in seguito sono scesa a prendere un caffè prima delle celebrazioni. E' comunque un giovedì e le patologie mediche non si arrestano perchè è festa. Ho cantato l'Inno Nazionale con la mano sul cuore. Giuro che mai verrò meno al mio dovere. In nome di chi sono stati i miei padri. In nome della mia amatissima Nazione."

"Piazza dallo stile caratteristico, ricavata dalla demolizione di un vecchio quartiere. per molti anni è stata sede del mercato agricolo, con esposizione di trattori, bancarelle di ferramenta. Vi trovano sede banche, borsa del riso, inps, associazioni."