Santuario della Madonna della Gelata Via Valsesia, 28010 Soriso
Informazioni
Benvenuti al Santuario della Madonna della Gelata, un luogo di pace e spiritualità situato nel cuore di Soriso, in Provincia di Novara. Il nostro santuario, situato in Via Valsesia, è un punto di riferimento per la comunità locale e per i visitatori che cercano un momento di riflessione e preghiera.
Immerso nella tranquillità del paesaggio piemontese, il Santuario della Madonna della Gelata offre un ambiente sereno per tutti coloro che desiderano connettersi con la propria fede. La chiesa, con la sua architettura affascinante e la sua storia ricca di tradizione, è un luogo ideale per ritiri spirituali, celebrazioni liturgiche e momenti di raccoglimento personale.
Invitiamo i fedeli e i visitatori a scoprire la bellezza e la spiritualità del nostro santuario, dove la Madonna della Gelata è venerata con devozione. Che siate residenti o turisti, il nostro santuario è aperto a tutti coloro che desiderano esplorare la profondità della fede cattolica in un contesto di straordinaria bellezza naturale.
Vi aspettiamo per condividere con voi la nostra storia, la nostra cultura e la nostra fede. Per ulteriori informazioni sulle attività e sugli orari delle messe, non esitate a contattarci o a visitare la nostra pagina web.
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Via Valsesia, 28010 Soriso, Provincia di Novara, Italia
Recensioni
"Santuario mariano dove è possibile ammirare all'interno un venerato ed importante affresco quattrocentesco della Madonna con bambino, attribuito alla famiglia di frescanti dei Cagnola"
"V'è un bel sentiero che unisce Soliva e Soriso: quello indicato dai cartelli azzurri, ma anche dal nro 795, poi 796 e 791. Scendendo da Soliva, passando il Sizzone (, torrente) ,, si risale dopo 1 /4 d'ora si raggiunge la Gelata col suo bel santuario. Una sorgente di acqua freschissima (gelata) è dietro l'edificio. Prima dell'abitato di Soriso v'è un laghetto artificiale con ristorante. Poi nel paese, c'è il ristorante "Al sorriso " 1 stella Michelin."
"Questa Chiesa sorge in un luogo appartato rispetto all'abitato di Soriso. Forse perché ubicata in un luogo assai freddo d'inverno, prese il nome di Chiesa della Gelata. Vi si accede con una ripida scalinata e sullo spiazzo adiacente la Chiesa sgorga una fonte di limpida e freschissima acqua. L'Oratorio sarebbe stato eretto tra il 1602 e il 1610, incorporandolo ad una cappella mariana già esistente. Successivamente fu ingrandito probabilmente nel 1642, realizzando la sacrestia, il coretto laterale e la stanza dell'eremita. L'affresco venerato che rappresenta una Vergine assisa con il Bambino Gesù tra le braccia è opera dell'ultimo Quattrocento, firmato da Tommaso Cagnolis. Tale pittore fu il capostipite di una famiglia di artisti che per molti decenni operò nelle chiese e cappelle del Novarese e del Vercellese. Era d'uso che le madri portassero i bambini morti davanti all'immagine della Madonna, con la speranza che la Vergine li restituisse alla vita. Pare che dall'anno 1676 si verificassero diversi miracoli cosiddetti del "repit". Con questo termine si intendeva il momento in cui un bambino defunto tornava alla vita per il "tempo di un respiro" ovvero l'attimo necessario per battezzarlo permettendogli così di partecipare alla gloria eterna dei beati. Ancora oggi esiste tra i sorisesi un culto particolare per la Beata Vergine della Gelata. Anche se la Chiesa viene ormai aperta solo in settembre per la festa della Natività di Maria, è facile trovare fiori e lumi votivi posti alle finestre dell'Oratorio durante tutto l'anno."
"Il Santuario è stato molto conosciuto e frequentato nei secoli XVI e XVII perchè era considerato, dalle genti locali e non solo, un luogo sacro dove esisteva la possibilità che i bambini, nati morti o morti dopo il parto, riprendessero vita per un istante. In questo modo potevano essere battezzati e non correvano il rischio di "vagare per l'eternità" in un luogo detto limbo. La fede popolare era molto forte e le morti di neonati molto numerose. E' evidente che ci sono stati eccessi per cui la gerarchia cattolica è intervenuta, a volte impietosamente. I Santuari Mariani meta di questi pellegrinaggi erano detti " del repit" dal francese "respiro"."
"Santuario mariano costruito a partire dal primi anni del Seicento incorporando una preesistente cappella. Visto il contesto (la sorgente, i boschi) non si può escludere che fosse frequentato già in epoca celtica. Ospita un'affresco del '400 di Tommaso Cagnola. Difficile da visitare, quasi sempre chiuso."
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