Museo dell'Homo Salvadego Via Pirondini, 23013 Sacco
Informazioni
Il Museo dell'Homo Salvadego, situato a Sacco in Via Pirondini, Provincia di Sondrio, è una straordinaria attrazione turistica che offre un'immersione unica nella mitologia e nella cultura contadina alpina. All'interno della "camera picta" del museo, potrete ammirare uno degli affreschi più affascinanti dell'Homo Selvadego, una figura mitologica iconica dell'arco alpino. Rappresentato con un corpo peloso, una barba fluente e un nodoso bastone, l'Homo Selvadego è simbolo della vita rurale alpina, evocando leggende e tradizioni antiche.
La visita al museo permette di esplorare la profonda connessione tra gli abitanti delle valli alpine e la natura selvaggia della montagna. Il personaggio dell'Homo Selvadego incarna questa relazione, vivendo ai margini della civiltà, in un dialogo continuo con l'ambiente naturale. Le storie locali lo descrivono come un pastore forte e solitario, che si nutre dei frutti della terra e condivide con gli uomini le sue conoscenze sull'allevamento e la lavorazione del latte.
Il Museo dell'Homo Salvadego è aperto regolarmente durante l'estate, ma è possibile organizzare visite fuori stagione su richiesta. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, contattate l'Info point della Valgerola al numero 39 393 864 42 23. Venite a scoprire l'identità territoriale, la storia e la cultura della Valtellina in questo luogo affascinante e ricco di tradizioni.
Per maggiori dettagli, potete anche contattare l'Ecomuseo della Valgerola, situato in Via P. De Mazzi, 11, 23010 Gerola Alta - SO, o il Servizio Turismo e Cultura della Provincia di Sondrio. Non perdete l'opportunità di vivere un'esperienza unica che vi trasporterà indietro nel tempo, tra miti e realtà della vita alpina.
Foto
Recensioni
"Da visitare se si viene in Valgerola"
"Lugo da vedere.storicamente interessante"
"Valore storico culturale per lombardi e non."
"Sorprendente piccolo museo a mezza montagna a Cosio Valtellina, frazione Sacco. Una casa di del XIV -XV secolo con al primo piano una stanza affrescata (c.d. sala pinta) con una parete a sfondo religioso e altre con raffigurazioni profane. I decori sono intatti dal 1400 e mai restaurati!!! Di fianco alla porta d'ingresso della sala pinta c'è dipinto l'uomo selvatico che dà il nome alla struttura"
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