Osteria Cascina dei Fiori Strada Vicinale Rotta Cavalli, 13012 Borgo Vercelli

"Locale stile anni 80, con caminetto che in inverno fa molto ambiente. Cucina prevalentemente del territorio, piatti semplici ma ben fatti, Paolo in sala sà fare il suo lavoro, e Massimo in cucina non sbaglia mai. Discreta lista vini con ricarichi accessibili. Prezzi abordabili"

"Pranzo super. Entrando pensavamo che avremmo speso uno sproposito. Conduzione figliare. Pochi tavoli e accoglienza molto attenta. Cibo buonissimo con prodotti di qualità. Il risotto con zafferano e asparagi è buonissimo, così come gli antipasti, curati e gustosi. Alla fine con 2 bottiglie di vino 1 antipasto e 2 primi poco più di 100 euro. Ci torno di sicuro se ripasso in zona. Consigliatissimo!!"

"Ambiente piccolo, accogliente. Personale preparato, cordiale e gentile. Cibo squisito, di ottima qualità."

"Per me e Watson non è stato semplice trovare un locale per questa fine settimana: affaccendati sino al venerdì, alla sera i ristoranti delle province limitrofe a quella di Novara sono spesso al completo. È stato quindi per esclusione che abbiamo fermato un tavolo all'osteria Cascina dei fiori a Borgo Vercelli. Non segnata in modo adeguato sul territorio (i cartelli indicatori si trovano se si proviene da Vercelli e non per chi arriva da Novara), la Cascina dei Fiori è un piccolo locale country che, pur ricordando nei segni la campagna circostante, ha un che di britisch così come il titolare che funge anche da mètre e da cameriere avendo frequentato l'istituto alberghiero di Varallo ed avendo lavorato (anche durante gli studi) nell'albergo dei genitori sulla riviera adriatica. Il padrone di casa, gentilissimo, professionale, ma affabile ci porta velocemente menù e carta dei vini. Cominciamo con un'entrée a base di acciughe alla veneziana; l'antipasto: uno sformato alle verdure e fonduta di taleggio è spettacolare così come il primo, un risotto allo zafferano ed asparagi. Superlativo anche il mio secondo, la guancia di vitello al barbaresco su letto di purè (non mi è neppure stato dato il coltello tanto era tenera! ) così come quello di Watson, il petto di faraona cotto sottovuoto e rosolato con bacche di ginepro, accompagnato da crema di lenticchie rosse e curcuma e da radicchio. Anche il dolce (che, purtroppo ancora una volta viene indicato come sorbetto), del gelato al limone e mandarino, pulisce stupendamente la bocca. Il caffè (anche se non nelle mie corde per una miscela troppo amara per i miei gusti) conclude la cena. Accompagniamo il tutto con 2 bottiglie da 0,75 di acqua Sanpellegrino ed una bottiglia di Monferrato rosso doc "Le Grive" dell'azienda Forteto della Luya di Loazzolo (un cuvee di pinot nero e Barbera), elegantissimo. In due spendiamo € 189 dove il vino ha pesato per € 40 e il coperto per € 4 ciascuno. Da menzionare la serietà dello chef che, lasciata la cucina, si è presentato ad un terzetto di avventori che avevano chiesto il risotto allo zafferano ed asparagi appena prima del dolce (ed essendosi presentati in sala non certo all'apertura alle 20); scusandosi ha dovuto negare il piatto perché la comanda era arrivata oramai troppo tardi per una tale preparazione già lunga di suo e perché la cucina è tarata per una sola serie:chapeau!"

"Ambiente rustico ed elegante…. Atmosfera sicuramente rilassante… ristorante a conduzione famigliare con cucina tradizionale di ottima qualità. Tutti i piatti ben curati e preparati al momento.. tempi di attesa un po’ lunghi ma normale per un risultato così eclatante….Carta dei vini di tutto rispetto… Conto nella norma… sicuramente consigliato.."