Christian e Manuel Corso Magenta 71, 13100 Vercelli, Provincia di Vercelli
Informazioni
Christian e Manuel
Benvenuti a Christian e Manuel, un'oasi di gusto e ospitalità situata nel cuore di Vercelli, al 71 di Corso Magenta. La nostra attività è un punto di riferimento per chi cerca un'esperienza culinaria autentica e un'accoglienza calorosa nella splendida Provincia di Vercelli.
Cibo
Il nostro ristorante offre una cucina raffinata che unisce tradizione e innovazione. Utilizziamo solo ingredienti freschi e di alta qualità, privilegiando i prodotti locali per creare piatti che esaltano i sapori del nostro territorio. Che si tratti di un pranzo leggero o di una cena gourmet, il nostro menu saprà soddisfare ogni palato.
Alloggio
Christian e Manuel non è solo un ristorante, ma anche un luogo dove rilassarsi e soggiornare. Le nostre camere sono arredate con gusto e attenzione ai dettagli, garantendo un ambiente confortevole e accogliente per tutti gli ospiti. Sia che siate in visita per affari o per piacere, troverete un'atmosfera tranquilla e rigenerante.
Ristorante
Nel nostro ristorante, ogni pasto è un'esperienza unica. I nostri chef, appassionati e creativi, sono sempre pronti a stupirvi con piatti che combinano sapientemente tradizione e modernità. La nostra carta dei vini, attentamente selezionata, completa l'offerta gastronomica e vi accompagna in un viaggio sensoriale indimenticabile.
Venite a trovarci a Vercelli per scoprire il perfetto connubio tra cibo delizioso e ospitalità impeccabile. Christian e Manuel vi aspettano per offrirvi un'esperienza che va oltre il semplice pasto o soggiorno, ma che diventa un ricordo prezioso.
Foto
Contatti
Corso Magenta 71, 13100 Vercelli, Provincia di Vercelli, Italia
Orari di apertura
Lunedi:
Fine settimana
Martedì:
20:00 - 22:30
Mercoledì:
20:00 - 22:30
Giovedì:
20:00 - 22:30
Venerdì:
20:00 - 22:30
Sabato:
20:00 - 23:00
Domenica:
12:30 - 15:00
Recensioni
"Era quasi un anno che volevo venire a provare i famosi risotti dei fratelli Costardi, direi che le aspettative non sono state deluse anzi, non vedo l'ora di tornare per provare tutti gli altri risotti in carta (e sono tantissimi). Anche gli altri piatti provati sono all'altezza, il servizio veloce e attento, la degustazione dei vini perfetta, ogni calice proposto si abbina a perfettamente al piatto. Dopo un menù degustazione a 7 portate di cui 3 risotti (per mia scelta erano 3) il dolce proposto è stato perfetto per concludere la cena con freschezza senza appesantire."
"Ambiente curato ed elegante ma familiare, si percepisce chiaramente che si tratti di un'attività di famiglia. Il piatto forte chiaramente sono i risotti, ma anche gli altri piatti si sono fatti valere alla grande (soprattutto gli antipasti a base di scampo e di capasanta). Piatto forte indimenticabile sicuramente il risotto al grana padano, polvere di caffè e riduzione di birra. Pagano leggermente il fatto di non essere in una zona particolarmente suggestiva. Consigliato!"
"Un ottima esperienza, cucina gourmet, un esplosione di gusti e di sapori, una tappa consigliata se vi fermate a Vercelli, ottimi risotti e dolci"
"Il Novara F. C. batte 2 a 1 la Pro Vercelli; per festeggiare l'avvenimento io e Watson decidiamo di recarci a Vercelli per testare il ristorante di Christian e Manuel inserito nello stabile del hotel Cinzia in corso Magenta, quella che una volta era considerata la "tangenziale" di Vercelli. La giornata è uggiosa e quindi apprezziamo il fatto di essere introdotti nella sala principale del locale in anticipo sull'orario d'apertura fissato alle 20. L'ambiente è arredato con madie e piattaie di inizio secolo (il 20°!) e dai caratteristici "tavoli" su cui erano una volta inserite le prime macchine per cucire; trova posto anche un pianoforte verticale ed a ogni tavolo è accostato un carrello ricavato da casse di vino pregiato che trovano così nuova vita. Ogni tavolo è illuminato da un'abasciur senza fili. Il personale è cortese e formalmente preparato. Il menù è scaricabile tramite qr code, ma la matre ci sottopone un caratteristico gioco di carte (confezionato in un astuccio che si richiama alle opere di Andy Warhol) in cui le figure sono altrettanti ingredienti da scegliere e sui quali lo chef lavorerà di sua iniziativa. Optiamo per iun secondo dal menù "Intramontabili" sapendo che comunque qui è il riso Carnaroli a fare da padrone in ogni preparazione. Decidiamo quindi per un risotto Carnaroli ai bocconcini di coniglio e foie gras crema di formaggi piemontesi con guancia di vitello in cottura, colori dell’orto e il suo fondo di secondo. Come dolce una millefoglie ai lamponi ed un caffè del tiempo. Ci viene servito un bicchiere di metodo classico che accompagna un'entree al Baccalà veramente sfiziosa ed anche un "antidolce" tutti compresi nel servizio. Le portate sono tutte gustosissime e ben impiattate. Qualche lungaggine da parte del servizio si dovrebbero evitare e lo chef che spesso è in sala non dovrebbe privilegiare alcuni commensali rispetto ad altri; anche il sottopiatto andrebbe sostituito se sporco o con briciole di pane altrimenti meglio farne senza e ripulire periodicamente la tovaglia. Perfetti i bagni con asciugamani di stoffa. Un Dogliani Papà Celso di Abbona, che ci accompagna per tutta la cena, conclusa con due caffè, ci viene servito un po' in ritardo, ma con modi impeccabili. Nel complesso un ottimo pasto con una bella location e un gradevolissimo accompagnamento musicale. Un po' scarsi i quantitativi delle portate. 4 stelle a causa del costo un po' elevato: € 204 in 2."
"Ho letto più di una volta le recensioni negative: non riesco a riconoscere il posto dove siamo stati noi in quelle descrizioni. La serata è stata perfetta, da quando ci è stata aperta la porta per entrare a quando è stata aperta per uscire. La maîtresse fonde professionalità e cortesia in maniera tanto sottile che la si penserebbe sorniona: forse di fatto lo è, ma quello che conta è che anche mentre ride e scherza, pesa con precisione quello che dice e sa esattamente quello che sta per dire. Raramente ho avuto che fare con responsabili di sala che conoscono nel dettaglio tutto quello che viene servito. Al punto tale che non ti viene nemmeno di andare in una direzione diversa da quella proposta. Se nel menù abbiamo chiesto di sostituire il risotto previsto con un altro, e l’idea del ‘lo chef non vuole che vi dica cosa vi riserva’ è un ottimo modo per farti sentire speciale proprio come vorresti quella sera lì; dall’altra parte io non ce l’ho proprio fatta ad andare contro il suo consiglio sul dolce. La lista dei dolci è eccentricamente fascinosa, essendo tutti a base di qualcosa che ordinariamente consideriamo ‘salato’: ahimè lo spazio nel pancino costringe a scegliere, ma fra le varie opzioni, sono contento della scelta che ho fatto. E chi sta in cucina è un genio del retrogusto: ogni boccone che mangi ha qualcosa di diverso da quello prima. Ma, soprattutto, alcuni gusti escono quando hai finito di mangiare: così i crudi su un piatto un po’ alla Pollack (onestamente, come si fa a pensare come ho letto in altre recensioni, che il pesce sia decongelato??) che rilasciano delicatamente e a scoppio ritardato i loro atomi, come i germogli (di ravanello?), o il coriandolo; lo scampo in saor, il cui tenue brodo di cipolla lascia andare il suo gusto dopo che hai leccato la ciotola; o la triglia con le tre radici, o il branzino con la clorofilla di prezzemolo. Io però non ce la faccio proprio a trattenermi sul dolce: ma come fate a presentarmi una foglia di indivia belga con un ripieno che sembra ricotta, e invece è granita di latte di mandorle che ricopre una crema di liquirizia? Ma, soprattutto, come vi è venuto in mente di spruzzarvi sopra della polvere di cappero che, pure, lascia sentite la sua presenza mentre se ne sta andando la liquirizia? Volete proprio che ritorniamo, vero? Confessatelo!"
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