Chiesa S.Verecondo 06024 Gubbio
Informazioni
Benvenuti alla Chiesa di S. Verecondo, un luogo di culto situato nel cuore della Provincia di Perugia, 06024, Italia. Immersa nel suggestivo paesaggio umbro, la nostra chiesa rappresenta un punto di riferimento spirituale e culturale per la comunità locale e per i visitatori.
La Chiesa di S. Verecondo è un luogo di raccoglimento e preghiera, dove tradizione e fede si intrecciano per offrire un'esperienza unica di serenità e meditazione. Siamo orgogliosi di custodire una ricca storia e un patrimonio artistico che arricchiscono il nostro territorio, invitando chiunque a scoprire la bellezza e la spiritualità che ci caratterizzano.
Vi invitiamo a partecipare alle nostre celebrazioni liturgiche e agli eventi comunitari, che rappresentano momenti di condivisione e crescita spirituale. La nostra chiesa è aperta a tutti coloro che desiderano avvicinarsi alla fede o semplicemente godere di un momento di pace in un luogo sacro.
Unitevi a noi alla Chiesa di S. Verecondo, dove la porta è sempre aperta per accogliervi con calore e devozione.
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06024 Provincia di Perugia, , Italia
Recensioni
"A pochi chilometri da Gubbio, sulla cima di dolce una collina, che domina due bellissime vallate, c’è l’Abbazia di Vallingegno, inserita in una natura incontaminata che sembra voler riportare indietro nel tempo. “Non è noto il periodo di fondazione dell’abbazia, ma è già citata nella “Legenda Sancti Verecundi” (sec. VII). In questa, si racconta del martirio di un giovane cavaliere convertito alla religione cristiana, che partito dalla Francia, attraverso la Liguria, l’Erminia e la Flaminia, entra in Umbria per Liceoli e Gubbio. E ancora, per luoghi montuosi e vallivi, tra castelli e fortificazioni, arriva a Roma a venerare la tomba degli apostoli. E’ proprio nei pressi di Vallingegno che gli storici collocano il sacrifìcio di S. Verecondo, avvenuto, per mano di gente pagana, probabilmente verso la metà del sec. VII. Nel 1131 e nel 1154 – in un atto di transazione con l’abate di San Pietro in Vigneto – si nomina una «ecclesia Sancti Verecundi»; in altri documenti del 1143, 1170 e 1182, si parla invece di una «cappella di S. Verecondo». Il primo atto nel quale compare il monastero risale al 1191 e lo troviamo ancora citato in una carta del 1211. Il termine “monasterium” viene usato probabilmente al posto di “ecclesiam”, dal periodo di costruzione dell’abbazia benedettina, detta anche “de Spirtis” o “de Spicis”. L’abbazia, officiata dai monaci benedettini per circa quattro secoli, rimane un centro fiorente fino al tempo della soppressione avvenuta intorno al 1442. (1) La comunità benedettina di Vallingegno divenne talmente potente, che nel sec. XIII possedeva un ospizio presso Gubbio. “Nel 1355 il castello di Vallingegno – a poca distanza dal monastero- muovono contro la stessa Gubbio per ottenerne lo stato d’indipendenza…” (1) Il Comune eugubino non concesse nulla, assediò Vallingegno e alla fine, stremati da mesi di fame, i religiosi furono costretti alla resa. Da quel momento la potenza di Vallingegno cominciò a declinare. “Nel 1579 i religiosi furono licenziati dal convento: il primo ottobre la badia è ridotta in commenda e sottomessa ad una vicaria perpetua, con l’assegnazione di una quota di terreno come rendita. La chiusura del convento, tuttavia, non influisce sul nuovo periodo di prosperità che la comunità ritrova nel XVIII secolo. Dal catasto extraurbano del Ghelli e dai relativi brogliardi risultano infatti numerosi ed estesi possedimenti a nome dell’abbazia di Vallingegno” (1)"
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