S.A.I. Società Aeronautica Italiana Viale Roma 25, 06065 Passignano sul Trasimeno, Provincia di Perugia
Informazioni
S.A.I. Società Aeronautica Italiana
Benvenuti alla S.A.I. Società Aeronautica Italiana, il vostro punto di riferimento per l'eccellenza aeronautica nel cuore dell'Italia. Situata al numero 25 di Viale Roma, a Passignano sul Trasimeno, nella splendida provincia di Perugia, la nostra azienda è impegnata a fornire servizi di alta qualità nel settore aeronautico.
Con anni di esperienza e una passione ineguagliabile per l'aviazione, S.A.I. offre una gamma completa di servizi che spaziano dalla manutenzione e riparazione di velivoli, alla consulenza tecnica e formativa per piloti e personale di bordo. Il nostro team di esperti è dedicato a garantire la massima sicurezza e affidabilità, utilizzando le tecnologie più avanzate e rispettando i più elevati standard del settore.
La nostra posizione strategica a Passignano sul Trasimeno ci permette di servire clienti sia a livello locale che nazionale, offrendo soluzioni personalizzate per soddisfare ogni esigenza specifica. Siamo orgogliosi di contribuire allo sviluppo e all'innovazione del settore aeronautico, mantenendo sempre al centro della nostra missione la soddisfazione del cliente.
Visitateci per scoprire di più sui nostri servizi e per incontrare il nostro team di professionisti appassionati. S.A.I. Società Aeronautica Italiana: dove l'eccellenza e l'innovazione prendono il volo.
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Viale Roma 25, 06065 Passignano sul Trasimeno, Provincia di Perugia, Italia
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"Lo stabilimento, caratterizzato da capannoni di diverse epoche, si trova a Passignano, stretto tra la ferrovia e la riva del lago Trasimeno. La sua storia ha origini lontane, precisamente nel 1916, quando a Passignano fu istituita la prima scuola italiana per piloti di idrovolanti. La grande guerra aveva cambiato il modo di combattere, adesso lo si faceva anche dal cielo. Dalla scuola di Passignano sul Trasimeno uscirono piloti del calibro di Raoul Lampugnani, che comandò durante il conflitto numerose squadriglie aeree sul fronte isontino, prestando servizio anche nella 6a Squadriglia Neuport agli ordini di Francesco Baracca, e Anselmo Cesaroni, ideatore dell’aeroporto di Castiglione del Lago, dove venne realizzato un idroscalo di maggiori dimensioni per sopperire alla carenza di spazi di Passignano. Lo sviluppo tecnologico lo si ebbe dal 1922, quando l’Ingegner Ambrosini creò la SAI (Società Aeronautica Italiana). Enorme successo riscosse a cavallo tra gli anni venti e trenta, con l’avvento delle grandi imprese di Italo Balbo. Grazie a lui la capacità dei piloti e dei velivoli italiani divenne famosa in tutto il mondo. Ricordiamo le crociere aviatorie del Mediterraneo Occidentale (1928) e del Mediterraneo Orientale (1929). Quelle transatlantiche Italia-Brasile (dicembre 1930-gennaio 1931) e alla volta di Chicago e New York (luglio-agosto 1933). Con lo scoppio della seconda guerra mondiale Ambrosini mise in produzione velivoli diventati famosi come il SAI 107, un caccia monoposto, il SAI 207 e il SAI 403 Dardo. Vista la sua vicinanza con la ferrovia, la S.A.I divenne durante la seconda guerra mondiale oggetto di bombardamenti. Nel 1944, subì notevoli danni alla struttura, proprio a causa di un bombardamento, oltre alla morte di 40 persone. Di conseguenza lo stabilimento venne smantellato poichè soltanto il 15% dei macchinari risultava ancora utilizzabile, ed i rimborsi di guerra ricevuti con ritardo nel 1966 non furono sufficienti a risanare il disastroso bilancio. Nel dopoguerra fu realizzata la serie degli aerei sportivi Grifo e Rondone e, per l’Aeronautica Militare, la serie di velivoli per addestramento caccia Ambrosini Super 7. L’azienda si distinse anche nella realizzazione di alianti tra i quali il modello Canguro che, pilotato dall’Ing. Ferrari, stabilì a Roma il primato di altezza raggiungendo la quota di 8200 metri. Nel corso della sua vita, l’azienda produsse apparecchiature di puntamento, sistemi radar e divenne leader nella lavorazione dell’alluminio. In anni più recenti, su richiesta dell’AMI, la SAI Ambrosini si dedicò anche ad un velivolo RPV (remote piloted vehicle) nonché ad un mini RPV, anticipando di molto tempo gli UAV oggi ampiamente impiegati in complesse missioni militari e non. Il know-how acquisito fu poi impiegato per nuovi sofisticati progetti anche a carattere non aeronautico e dall’esperienza legata alla costruzione degli idrovolanti nacque la vocazione per le costruzioni navali. Sempre in questo campo, la SAI ha partecipato alla realizzazione di Azzurra, il dodici metri della prima sfida italiana alla Coppa America, del Moro di Venezia, nella versione in lega leggera, di Yena, per anni in vetta alle classifiche della classe IOR e che superò indenne la tempesta del Fastnet del 1979, di Longobarda, primo scafo in fibra di carbonio, di Emeroud di G. Frers. A Passignano fu realizzato il Silveray, un off shore dalle prestazioni esaltanti che rappresentava il miglior concentrato di esperienza aeronautica nella lavorazione delle leghe speciali. Specializzata in scafi metallici con caratteristiche avanzate, la divisione navale ha prodotto secondo rigidi standard militari imbarcazioni per missioni di diversa natura. La SAI intraprese anche il settore aerospaziale: fu costruttrice del primo aereo supersonico e del primo aereo guidato a distanza."
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