Centro vaccinale COVID-19-centro Emanuele Petri Via del Porto 34, 06069 Tuoro Sul Trasimeno, Provincia di Perugia

"Tantissime volte x questo brutto periodo !!!...ma accolti x ben 10 volte in famiglia in un modo ineccepibile....con tanta cortesia ed umanità x gli anziani o cmq con chi è in difficoltà...tanti complimenti alla struttura sanitaria ed a tutti i volontari di qualunque ente siano !"

"3° dosi per il figlio programmazione alle 15,00 organizzazione pessima, la sala d'attesa piena, entrano 5 persone alla volta si e si aspetta da più di 30' .......mentre si sentono le risate e le chiacchiere degli operatori sanitari ..........dopo aver fatto 50 km di strada da Assisi e semplicemente indecente , la " qualità del servizio "........"

"Servizio pessimo. Invece di incentivare a fare il vaccino ti mandano via senza terza dose. Dottoressa bionda all'ingresso maleducata e scortese."

"Sono stato ieri a fare la terza dose con appuntamento. La mia esperienza è stata più che positiva. Staff gentilissimo e premuroso dal primo all'ultimo, puntualità a prova di orologio, nonostante i mezzi a disposizione di queste fantastiche persone fossero un po' di emergenza. Persone così avrebbero pieno diritto ad avere infrastrutture adeguate alle loro competenze, e mi hanno fatto ricordare che se la campagna vaccinale procede è anche e soprattutto per merito loro, che giorno dopo giorno, con tenacia e disponibilità, senza risparmiare un sorriso a nessuno, dedicano le loro risorse professionali e umane a noi cittadini. Grazie, siete un esempio per tutti"

"Sono andata ad informarmi per fare il vaccino. Avevo fatto il test del sangue per scoprire se avevo anticorpi in quanto pensavo di avere avuto il covid e di fatto ho scoperto di avere 1400 anticorpi. Ho chiesto info alla infermiera ( una signora bionda di capelli ricci)sulla possibilità di avere soltanto una dose. Ho problemi alla tiroide e mio padre ha sofferto diversi ictus perciò ho dubbi sul dovere fare 2 dose del vacino innanzitutto avendo anticorpi. La signora mi ha ridicolizzato di fronte a tutti i pazienti in Atessa e mi ha parlato proprio con disprezzo . Non ha voluto ascoltare le mie domande e mi ha detto di non farlo anche se questo purtroppo non è una opzione vivendo e lavorando in Italia. Capisco il lavoro degli addetti agli ospedali e che la situazione covid è pesa , ma purtroppo siamo diventati numeri e non è accettabile che una persona che ha la capacità di risolvere dubbi e prendersi cura di un paziente ( anche perché viene pagata dai contributi che pure io con mia attività tanto colpita per il covid pago) si permetta di trattare così un paziente. Mio diritto da cittadina è informarmi e il dovere di chi può farlo è quello di rispondere e tutelare la salute pubblica"