Passo della Sforzellina 38024 Peio, Provincia autonoma di Trento

"Collocato a quota 3006 m, inserito nell'ardita e selvaggia cresta di rocce frastagliate che va dalla Punta della Sforzellina al Corno dei Tre Signori. Mette in comunicazione la Valle di Ercavallo con la Valle del Gavia e durante la Grande Guerra costituiva dunque un nodo militare strategico di seconda linea, presidiato dall'esercito italiano fino alla ritirata di Caporetto. Ancora oggi sul Passo si possono notare numerosi resti di opere militari ed un paio di gallerie scavate nella roccia. La salita dalla Valle di Ercavallo, partendo dalle Case di Viso, è tutto sommato agevole e tecnicamente approcciabile, anche se con un notevole sviluppo. Può anche essere raggiunto per cresta dalla Punta della Sforzellina, ma con difficoltà tecniche non indifferenti (T4, con un paio di passaggi di IV grado). Ben più complicato raggiungerlo dal Corno dei Tre Signori o, addirittura, dalla sua cresta Est. La via teoricamente più semplice sarebbe salirvi dalla Vedretta della Sforzellina, dopo aver raggiunto quest'ultima partendo dalla strada del Passo Gavia, in corrispondenza del Rifugio Arnaldo Berni. Questo era verissimo fino a 20-25 anni fa, allorquando, come riportato anche nella guida CAI-TC "Ortles Cevedale" a cura del prof. Buscaini, si trovava neve fino al Passo anche in piena estate. Purtroppo, negli ultimi anni, anche questa zona ha molto risentito dell'innalzamento globale delle temperature e queste condizioni non si verificano praticamente più nella stagione escursionistica (diciamo da aprile ad ottobre, tenendo comunque presente che la strada del Passo Gavia difficilmente viene aperta prima di giugno ed altrettanto difficilmente viene chiusa dopo la metà di settembre...). La salita risulta quindi, ad oggi, tecnicamente molto complicata; non tanto nel raggiungere la base del canalino che costituisce l'accesso al Passo (si tratta di camminare fra grossi massi e poi su un'estesa ganda), quanto invece nel risalire tale canalino, costituito da rocce lisce, sabbiose e molto friabili (ed in alcune condizioni anche bagnate). serve adeguata attrezzatura e, a meno di non voler rischiare molto come stupidamente ho voluto fare io qualche anno fa (aaah, i peccati di gioventù...), affrontare la salita a coppie, utilizzando la tecnica di roccia dell'assicurazione reciproca. In ogni caso, se ne siete capaci, la visita vale veramente la pena!!!"