Chiesa di San Domenico Piazza Tommaso Campanella 30, 87100 Cosenza, Provincia di Cosenza

"Luogo sacro da visitare assolutamente. Dalla bellezza mozzafiato e dalla storia emozionante e coinvolgente. Davvero contenta dell'organizzazione e dell'accoglienza avuta nei confronti dei genitori e dei nostri figli i quali hanno, anche quest'anno portato a termine il loro corso ptco. Monaci e padri di una solarità straordinaria. Ecco il modo migliore per richiamare i ragazzi alla chiesa. Siete il top"

"Casualmente, ho scoperto la Chiesa di San Domenico mentre facevo una passeggiata a Cosenza. Con una volontaria che ne raccontava la storia, la visita è stata un'esperienza abbastanza interessante e piacevole"

"Il visitatore distratto o di fretta si perderebbe i tesori nascosti di questa chiesa che in realtà, come in un gioco di scatole cinesi, racchiude tre chiese e numerosi ambienti apparentemente nascosti. Una guida volontaria e molto preparata ci ha aiutato a scoprirli e ad apprezzare tutta la bellezza di questo posto che non ti aspetti!"

"Una delle chiese più belle di Cosenza, la chiesa di San Domenico è un insieme di stili e una sovrapposizione di momenti differenti. Il nucleo originario è duecentesco, la chiesa fu poi edificata e consacrata nella metà del Quattrocento. Rifatta poi in stile barocco nel Settecento, quando venne innalzata anche la cupola, la chiesa ha ora un aspetto molto sobrio. Da non perdere la cappella (voluta da una congregazione laica) del rosario, appena si entra in chiesa, a destra; così come la parte retrostante l'abside attuale, con un bellissimo coro ligneo seicentesco. La chiesa è mantenuta viva e aperta grazie ai domenicani, che permettono anche di fare visite guidate (al termine delle quali, si può lasciare un'offerta libera)."

"Eretta tra il 1441 e il 1468 per volontà della famiglia Sanseverino la Chiesa di San Domenico, è a mio avviso la più affascinante chiesa della città di Cosenza. La facciata presenta elementi del nucleo originario, come l’arco che incornicia il portale d’ingresso e il rosone in tufo, entrambi in stile gotico. Il portale ligneo risale al 1614 ed è intagliato con stemmi, motivi floreali e figure di santi. All’interno è stata mantenuta l’impostazione gotica, nonostante il rifacimento settecentesco, e sono ascrivibili al tardo barocco gli stucchi, la cupola e la volta a botte. Il coro è invece medievale. Le opere presenti sono prevalentemente settecentesche, come l’altare maggiore in marmo e le Sante dipinte da Granata. All’ingresso troviamo due cappelle rinascimentali: a destra spicca la Cappella del Rosario, caratterizzata dalla copertura lignea e dall’altare della Madonna della Febbre di Giovanni da Nola. Dopo tanti anni di chiusura, riaperto al pubblico lo splendido Oratorio dell’Arciconfraternita del Rosario, annesso al complesso monumentale di San Domenico a Cosenza. Considerata una delle espressioni più significative dell’arte barocca della città Bruzia, secondo alcuni studiosi la sua prima fase costruttiva risalirebbe al Cinquecento (forse faceva parte del primo impianto della chiesa dedicata a San Matteo). Presenta un ricco e opulento decoro con fogli in oro zecchino, tipico del variegato repertorio ornamentale barocco, eseguito con motivi fitomorfi e zoomorfi (leoni affrontati, aquile, figure grottesche, simboli eucaristici, testine alate, corolle, fioroni), su cui si stagliano lo stemma del mecenate Lorenzo Landi e cinque stupendi dipinti su tela che mostrano la perfetta simbiosi tra pittura e arte scultorea."