Pizzeria Catanzaro esplosa 88100 Catanzaro, Provincia di Catanzaro

"Devo dire, una delle migiori attività di ristoro presenti in EUROPA, e non sto esagerando. Già solo dal viaggio di andata mi ha pervaso un forte istinto di sbucciare copiosi caschi di banane con gli altri membri del mio branco, e nemmeno facco parte di un branco! Giunto sul posto, riesco immediatamente a posteggiare la mia vettura accanto ad una piccola oasi, nella quale due gazzelle sono intente a dissetarsi. L'aspetto più mistico e zen è la presenza di pace, talmente alta che le due bestie non hanno nemmeno fatto caso a me e al mio veicolo. Dopo essermi fatto strada tra le frasche col mio machete appositamente preparato per l'occasione, giungo all'ingresso: quasi occultato e non troppo evidente, con l'insegna consumata e led non funzionanti, addirittra coperti quasi completamente dalla flora. Cotanta discrezione mi ha suggerito soltanto che, chiunque sia il titolare, ripone molta fiducia su quanto rinomato sia il ristorante tra gli indigeni locali. Ciò, non ha fatto altro che intrigarmi ancora di più e alzare esponenzialmente le mie aspettative. Appena entrato, sento una forte fragranza selvaggia, pungente ma non troppo soffocante, rendendo l'esperienza molto caratteristica e tipica di questa località. Vengo accolto da una graziosa macaca che mi accompagna a sedere, lasciandomi il menù e permettendomi anche di favorire di un bell'antipasto di pulci dalla sua schiena. Mentre degusto il preludio di questo pasto, dò un'ampia occhiata al menù, sorprendentemente vasto. I piatti che mi hanno più colpito sono: Pizza al ragù di facocero; Costine di gnù alla borguignon; Macedonia di avocado e mango; e (dulcis in fundo) Banana split alla crema di banana con scaglie di banane. Decido di proseguire solo con una "Pizza rossa all'impasto di farina di miglio con salsiccia di zebra", giusto qualcosa per mantenere costante il tono primordiale dell'intera esperienza. Terminato l'antipasto e preso il mio ordine, la dolcissima cameriera si fa strada sopra i tavoli con una grazia e agiltà degne delle migliori ginnaste olimpioniche, emettendo graziosissimi schimazzi nel processo. Ha lasciato molto a desiderare invece la compagnia: tanti dei clienti (svariate specie di primati) emettevano odori indescrivibili, e mi lanciavano occhiate d'intesa, come se fossi io la portata principale. Per non parlare poi del chiasso assordante proveniente dalla cucina, segno di una grossa mancanza di armonia tra il capo chef e i cuochi. A risollevare tutto, è la brevissima attesa, dopo la quale mi viene consegnato il piatto ordinato dalla stessa adorabile cameriera. Dopo essermi goduto per qualche secondo quel fortissimo profumo emesso dalla mia pietanza, procedo alla degustazione: mai mangiato niente di così delizioso, di certo non avrei scommesso mezza banana sul fatto che fosse uscita da quell'inferno di cucina. Il contrasto creato dall'amaro dell'impasto e la succosità della carne è stato qualcosa di paradisiaco, e si faceva più forte ad ogni morso. Una volta saziatomi, sopraggiunge un altro macacameriere a sgomberarmi il tavolo in meno di cinque secondi, dimostrando un'alttissima competenza nel mestiere. Infine, procedo a pagare il pasto consumato, e a portare il conto è il titolare stesso: un gorillone impostatissimo che a fatica riesce a spostarsi nel suo ristorante senza ribaltare almeno due tavoli. Capisco che è il titolare grazie ad una piccola targhetta sul suo pettorale sinistro che detta: "U titolare" (tra l'altro, unico indumento che aveva addosso). Conto non troppo dispendioso, per i miei standard almeno. Comunque un ottimo rapporto qualità prezzo, ovvero €265.876 (escluso il coperto). Tirando le somme: ottimo servizio, cucina, location e personale, unica pecca è la gentaglia che lo frequenta. Per concludere, un 8.6 su 10 glielo dò, da ripetere senz'altro!"

"Molto informativa"

"Personale molto gentile ambiente come se fosse casa mia ottimo per qualità prezzo."