Comune di Atella Piazza Giacomo Matteotti 1, 85020 Atella, Provincia di Potenza
Informazioni
Benvenuti sul sito ufficiale del Comune di Atella, situato in Piazza Giacomo Matteotti 1, Atella, Provincia di Potenza, 85020, Italia. Il Comune di Atella funge da sede del governo locale, offrendo una gamma di servizi amministrativi e informazioni utili ai cittadini.
Notizie e Avvisi Importanti:
- Indagine di Mercato: L'A.M.A. S.r.l. ha avviato un’indagine di mercato per selezionare operatori economici interessati alla fornitura di derrate alimentari per il servizio di refezione scolastica.
- Previsioni e Avvisi di Allerta:
- Previsioni per il 06/09/2024 indicano un livello di pericolosità da incendio boschivo per la Zona di Allerta AIB.
- Avviso di criticità regionale per rischio idrogeologico per temporali, valido dalle ore 12:00 del 05/09/2024 alle ore 23:59 del medesimo giorno.
- Previsioni per il 05/09/2024 includono un livello di pericolosità da incendio boschivo per la Zona di Allerta AIB.
- Avviso di criticità per rischio idrogeologico valido dalle ore 12:00 del 04/09/2024 alle ore 18:00 e dalle ore 06:00 del 05/09/2024 alle ore 24:00.
- Elenco Beneficiari Carta Dedicata a Te 2024: È disponibile e consultabile l’elenco dei beneficiari di questa iniziativa.
- Informazioni Scolastiche e Diritto allo Studio: Scoprite informazioni dettagliate sulle istituzioni scolastiche e le opportunità di diritto allo studio.
Organizzazione e Trasparenza:
Il Comune di Atella si impegna a garantire la trasparenza nelle sue attività politiche e amministrative. Qui troverete tutti gli atti, la documentazione e i servizi offerti dall’ente.
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Contatti
Piazza Giacomo Matteotti 1, 85020 Atella, Provincia di Potenza, Italia
Orari di apertura
Lunedi:
15:00 - 18:00
Martedì:
08:00 - 14:00
Mercoledì:
08:00 - 14:00
Giovedì:
15:00 - 18:00
Venerdì:
08:00 - 14:00
Sabato:
Fine settimana
Domenica:
Fine settimana
Recensioni
"Un momento della mietitura del grano nel territorio di Atella, PZ"
"Gran bel paese, tenuto bene e soprattutto le strutture antiche sono ben tenute, le strade sono pulite"
"Sempre bella!"
"Atella, è un piccolo centro abitato nella Zona del Vulture. Proprio perché di dimensioni contenute ha una elevata vivibilità: è pulito e ordinato. È il paese che ha dato i "natali" a Rionero in Vulture quando, qualche centinaio di anni fa, causa la malaria alcuni abitanti si spostarono sotto le pendici del Vulture per sfuggire alla "pandemia" insediandosi stabilmente. Nella zona è il luogo ideale per vivere, anche perché in inverno la temperatura è sempre più elevata, di qualche grado, data la minore altitudine e ciò non guasta. Ad Atella, se trovi una casa nella "zona vecchia" , puoi fare a meno dell'auto anzi, è consigliato. Nei secoli è avvenuto un fenomeno inverso: tanti "rioneresi" sono tornati a vivere ad Atella. Nel paragone, infatti, il piccolo centro ha (nettamente) la meglio. Se vi riesce, comprate un vecchio immobile, ristrutturatelo e ...... Buona Vita ad Atella."
"Sebbene la sua fondazione sia datata al trecento, esistono alcune ipotesi che identificano un'origine ancor più antica del comune. Alcuni ritengono che Atella fosse stata fondata nel III secolo a.C.[senza fonte], da profughi provenienti dall'omonima città campana, o che fosse sorta sulle rovine di un'altra città (Celenna), menzionata dal poeta latino Virgilio nell’Eneide. Alcuni reperti, come una necropoli del IV secolo a.C. e un sarcofago d'epoca imperiale romana (oggi conservato nel Museo archeologico nazionale di Napoli), sembrano comprovare un'origine più antica di quella riconosciuta attualmente. Nei pressi della "Torre degli Embrici", scavi archeologici hanno riportato alla luce nel 2004 un insediamento agricolo-termale, risalente agli ultimi secoli prima di Cristo e occupato fino al tardo Medioevo. Una bolla di papa Eugenio III datata 1152 diede vita a "Santa Maria di Rivonigro", casale del feudo di Atella, a sua volta appartenente al vescovo di Rapolla. Tuttavia l'abitato è il risultato di un impianto di fondazione dalla forma scacchiera risalente tra il 1320 ed il 1330, a seguito di una riorganizzazione economico-sociale voluta dagli angioini. Giovanni d'Angiò, figlio di re Carlo II, nonché conte di Gravina e signore di San Fele, Vitalba ed Armaterra, promise l'esenzione dalle imposte per 10 anni a coloro che si sarebbero trasferiti nella città che stava sorgendo per suo volere. Questa proposta si rivelò vantaggiosa per tutti quei cittadini che erano stati impoveriti dalle continue guerre e oppressi dai pesanti tributi dei feudatari del Vulture e dintorni. Fu così che Atella venne popolata da gente proveniente perlopiù dalle zone di Rionero, Monticchio, Lagopesole, Agromonte, Balvano, Caldane, Sant'Andrea ed altri luoghi della zona. Sotto il governo angioino, Atella divenne un centro economico e militare molto importante, tanto da essere, a quel tempo, una delle città più ricche della Basilicata e, proprio per il suo crescente sviluppo, subì un notevole incremento demografico. La città venne dotata di mura e di un castello, il suo accesso era assicurato da due porte di cui al giorno oggi è rimasta solamente una, quella di San Michele. I prodotti atellani come cereali, formaggi e salumi venivano esportati nelle città più importanti del meridione e diversi atellani strinsero rapporti con alcune corti principesche italiane. Quest'epoca di pace e prosperità duro circa un secolo e per Atella si prospettò un progressivo declino, causa i ripetuti saccheggi, i continui passaggi da un feudatario all'altro e violente scosse sismiche. Nel 1423, la città divenne feudo di Giovanni Caracciolo mentre nel 1496 fu saccheggiata dall'esercito francese di Gilberto di Montpensier e conquistata nel 1502 dal generale aragonese Gonzalo Fernández de Córdoba dopo un assedio di circa 30 giorni. In seguito numerosi nobili ebbero in dote Atella, come Filippo Chalon nel 1530, Antonio de Leyva nel 1532 e altre famiglie come i Capua, i Gesualdo e i Filomarino. Il comune venne seriamente danneggiato dal terremoto del 1694 che rovinò gran parte del patrimonio urbano, soprattutto il castello, di cui rimane, al giorno d'oggi, solamente la Torre Angioina. Il sisma costrinse anche molti abitanti della cittadina a trasferirsi a Melfi che, seppure anch'essa danneggiata, presentava migliori condizioni di vivibilità. Nel 1851 ci fu un altro sisma che quasi distrusse il paese. Nel periodo dell'unità d'Italia, Atella partecipò attivamente al brigantaggio post-unitario che interessò gran parte della Basilicata. Circa un centinaio furono gli atellani coinvolti nelle rivolte brigantesche successive al 1861. Il maggior rappresentante del brigantaggio atellano fu Giuseppe Caruso, luogotenente di Carmine Crocco, che poi tradì il suo capo dopo essersi costituito alla Guardia Nazionale Italiana."
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