Museo archeologico nazionale del Melfese Via Normanni, 85025 Melfi, Provincia di Potenza
Informazioni
Museo Archeologico Nazionale del Melfese "Massimo Pallottino"
Situato nel cuore del nord-est della Basilicata, il Museo Archeologico Nazionale del Melfese "Massimo Pallottino" si trova all'interno dell'imponente Castello di Melfi, un luogo ricco di storia e fascino. La città di Melfi, immersa nel verde e morbido paesaggio collinare vicino al confine con la Puglia, è stata un crocevia di culture e civiltà fin dai tempi delle antiche popolazioni preromane, come i Dauni e i Lucani.
Il museo offre un viaggio attraverso i secoli, illustrando la vita, le credenze e i costumi delle genti che hanno abitato queste terre fertili dalla protostoria fino all'età romana. Tra i reperti più significativi, spicca il Sarcofago di Rapolla, un monumentale capolavoro in marmo bianco risalente alla seconda metà del II secolo d.C., rinvenuto lungo l'antica via Appia.
Intitolato a Massimo Pallottino (1909-1995), pioniere dell'etruscologia moderna, il museo presenta collezioni che includono raffinate ceramiche daunie, armature in bronzo, e preziosi ornamenti in oro e ambra. La sezione classica espone straordinari reperti del IV-III secolo a.C., tra cui ceramiche magno-greche a figure rosse e monumentali vasi policromi di produzione canosina.
Il museo è aperto al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 20:00, e il lunedì dalle 14:00 alle 20:00. Per ulteriori informazioni, contattare [email protected] o chiamare il numero 39 0972 238726. L'ingresso intero costa 2,50 €, mentre il ridotto è di 2,00 €. Vi invitiamo a scoprire la storia e i tesori del Vulture-Melfese in questo affascinante contesto storico e culturale.
Foto
Orari di apertura
Lunedi:
14:00 - 20:00
Martedì:
09:00 - 20:00
Mercoledì:
09:00 - 20:00
Giovedì:
09:00 - 20:00
Venerdì:
09:00 - 20:00
Sabato:
09:00 - 20:00
Domenica:
09:00 - 20:00
Recensioni
"Bellissimo museo, ben curato nella splendida cornice del castello di Melfi."
"Si tratta di un luogo assolutamente meraviglioso, dove sì possono ammirare i resti delle antiche civiltà, che hanno vissuto nelle terre lucane dal Vulture al Melfese. Il Museo contiene gioielli storici dal valore inestimabile ed é ubicato all'interno del castello federiciano: contenitore di tesori in un contenitore di storia. Le varie sale ci portano in un viaggio nel tempo, alla scoperta dei numerosi corredi funerari ritrovati in varie tombe e siti (bellissime le foto dei relativi scavi e ritrovamenti). Elmi spade, spille, vasi, brocche, collane: tutto incanta e lascia senza fiato. Al piano terra sono posizionati due bellissimi sarcofagi in marmo, con decorazioni a rilievo, esaltate e valorizzate da giochi di specchi per coglierne tutti gli aspetti: guerrieri e scene mitologiche sono riportate nelle varie edicole. Magie del passato che stupiscono nel presente e che in questo bellissimo Museo sono preservate per il futuro"
"Sito all'interno del Castello. Sono presenti reperti di eccezionale fattura, alcuni sono pezzi rari. Un museo tenuto benissimo, da visitare assolutamente."
"Museo, sconosciuto al grande pubblico situato nella fortezza di Melfi. Facilmente raggiungibile, esso è uno scrigno di incredibili reperti presentati in maniera ottima all'interno delle enormi sale del castello. Un peccato che non venga pubblicizzato adeguatamente."
"il Museo archeologico nel castello normanno di Melfi, intitolato a "Massimo Pallottino", è una tappa fondamentale per conoscere la vicenda umana e storica, il patrimonio culturale di quella che oggi è la Basilicata. L'esposizione, ricca di reperti dall'età più antiche a quella greco-romana, ha pezzi rari o unici, alcuni particolarmente commoventi come l'intero corredo della principessa (Tomba 955, Ferentum/Lavello) e il bellissimo askos a tre bocche, sempre da Lavello, detto "Caterinella" con eccezionale raffigurazione di un corteo funebre in cui si individuano tradizioni cerimoniali diverse, daune e greche. La didattica del percorso museale, accompagnato da supporti video e fotografici, permette un approccio facile ma approfondito, introducendo a una zona ricchissima di scavi archeologici, borghi d'arte e castelli, inseriti in un paesaggio che si è abbastanza preservato da scempi ambientali ed edilizi. Un grazie all'attuale e gentilissima Direttora, dr.ssa Erminia R. Lapadula. Maria Paola Fiorensoli"
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