Museo diocesano di Rieti Via Cintia 83, 02100 Rieti, Provincia di Rieti
Informazioni
Museo Diocesano di Rieti
Benvenuti al Museo Diocesano di Rieti, un luogo dove storia, arte e spiritualità si incontrano per offrire ai visitatori un'esperienza culturale unica. Situato nel cuore della città, al numero 83 di Via Cintia, il museo rappresenta una tappa imperdibile per chi desidera scoprire il ricco patrimonio artistico e religioso della Provincia di Rieti.
Il museo ospita una collezione straordinaria di opere d'arte sacra, tra cui dipinti, sculture e manufatti liturgici che raccontano secoli di devozione e maestria artistica. Ogni pezzo esposto è accuratamente selezionato per illustrare l'evoluzione dell'arte religiosa e il suo impatto sulla comunità locale.
Oltre alle esposizioni permanenti, il Museo Diocesano di Rieti organizza regolarmente eventi culturali, mostre temporanee e attività didattiche, rivolte a tutte le fasce d'età, con l'obiettivo di promuovere la conoscenza e l'apprezzamento del patrimonio culturale.
Visitateci per un viaggio affascinante nel cuore della storia e della cultura religiosa di Rieti. Il nostro personale esperto e appassionato è sempre disponibile per guidarvi attraverso le meraviglie del museo e rispondere a qualsiasi domanda.
Orari di apertura e ulteriori informazioni possono essere trovati sul nostro sito web. Vi aspettiamo per condividere con voi la bellezza e la spiritualità del nostro patrimonio.
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Via Cintia 83, 02100 Rieti, Provincia di Rieti, Italia
Recensioni
"È bello, caratteristico , dettagliato ed accurato nell' esposizione in un posto suggestivo."
"Dalla fine del XVI secolo, i falegnami reatini si costituirono sotto il titolo di San Giuseppe come confraternita d'altare presso la chiesa di San David in via Nuova. Quando il cardinale Giovanni Francesco dei conti Guidi di Bagno, vescovo di Rieti dal 1635 al 1639, destinò la chiesa e l'edificio ad essa annesso ad ospitare l'orfanotrofio femminile, i devoti artigiani rimasero in attesa di una nuova collocazione. Il successore del cardinale di Bagno, monsignor Crescenzi, affidò loro l'antica chiesa di San Bartolomeo, ormai inagibile per le funzioni parrocchiali trasferite in San Leopardo, a condizione che ne venisse mantenuta la memoria. I membri della confraternita accolsero volentieri la proposta e s'impegnarono con zelo nella riparazione dell'edificio sacro, che provvidero a decorare degnamente affidando a Vincenzo Manenti l'incarico di realizzare le tele della Sacra Famiglia e del Transito di San Giuseppe. L'artista sabino, che al tempo era tra i più accreditati pittori attivi a Rieti, dette degna prova della sua maestria. La Sacra Famiglia, che presentiamo stamane, presenta una duplice chiave di lettura che trova il suo centro nella figuretta vezzosa di un riccioluto Bambino Gesù accanto a cui, in orizzontale, compare la coppia terrena dei genitori Giuseppe e Maria, compiaciuti della sana crescita dell'infante, mentre in verticale si mostrano dal cielo Dio Padre e la colomba dello Spirito Santo, la Famiglia celeste che costituisce la Santissima Trinità insieme con Gesù: un Mistero di fede rappresentato con gli artifici della pittura, reso accessibile alla comprensione dei pii falegnami, uomini di buona volontà che si radunarono per secoli nel nome di San Giuseppe loro patrono."
"Bellissimo posto"
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