Museo maioliche di Casteldilago Frazione Casteldiporto 2, 05031 Casteldilago, Provincia di Terni
Informazioni
Museo Maioliche di Casteldilago
Benvenuti al Museo Maioliche di Casteldilago, un gioiello culturale situato nel cuore della pittoresca frazione di Casteldiporto, al civico 2, Casteldilago, nella Provincia di Terni, 05031, Italia. Il nostro museo è dedicato all'arte della maiolica, una tradizione secolare che ha reso famosa la nostra regione per la sua straordinaria bellezza e artigianalità.
All'interno delle nostre sale espositive, i visitatori possono ammirare una vasta collezione di maioliche, che spazia dalle opere storiche a quelle contemporanee, offrendo una panoramica affascinante dell'evoluzione di questa forma d'arte. Ogni pezzo racconta una storia unica di creatività e maestria, riflettendo le influenze culturali e artistiche che hanno plasmato la nostra comunità nel corso dei secoli.
Il Museo Maioliche di Casteldilago non è solo un luogo di esposizione, ma anche un centro di apprendimento e scoperta. Organizziamo regolarmente workshop, conferenze e visite guidate per approfondire la conoscenza di questa antica tradizione e stimolare la curiosità di appassionati e neofiti.
Venite a scoprire il fascino senza tempo delle maioliche e immergetevi in un viaggio attraverso l'arte, la storia e la cultura del nostro territorio. Vi aspettiamo per un'esperienza indimenticabile al Museo Maioliche di Casteldilago.
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Recensioni
"Durante dei lavori di ristrutturazione sono stati rinvenuti, all’interno di un “butto“, antica cisterna utilizzata come discarica, numerosi oggetti di uso comune: cocci in ceramica, ossi provenienti da resti alimentari, oggetti in metallo e pezzi di vetro. Si tratta in particolare dei seguenti reperti: maioliche, di ottima qualità, decorate con stemmi di famiglie nobili (Orsini, Medici, Lauri, Clementini); ceramiche da cucina; frammenti di calici, di bottiglie e di bicchieri di vetro. Inoltre sono stati ritrovati degli oggetti curiosi, come ad esempio: giocattoli, fibbie e bottoni, due campanelli, uno di ceramica e uno in metallo per le mucche o i maiali, un salvadanaio, qualche piccola moneta e due grandi vasi da notte del XVI secolo, uno dei quali quasi intatto. Le maioliche ritrovate provengono tutte da fabbriche di ceramica dell’Italia centrale: Deruta, Gubbio, Spoleto, Todi, Acquapendente e Bagnoregio. Inoltre sono presenti pezzi provenienti da due o tre fornaci locali non ancora identificate. Gli oggetti sono stati puliti, conservati e catalogati da Timothy Clifford, studioso inglese ed ex direttore della galleria nazionale di Scozia, lui stesso abitante di Casteldilago, e che, con grande perizia scientifica, ha contestualizzato i reperti nei rispettivi periodi storici. Di particolare interesse i reperti provenienti dalla fornace di Spoleto, sconosciuta prima di tali ritrovamenti. In data 1° dicembre 1540 la fabbrica di Mariotto di Cristoforo da Deruta e Tommaso di Pietro da Faenza stipulò un contratto con i fratelli Lorentino e Girolamo Grassi per aprire una fornace per la maiolica a Spoleto nella contrada della Valle, vicino al monastero del Palazzo, oggi Via dell’Anfiteatro. Duccio Marignoli, presidente della The Marignoli di Montecorona Foundation, durante i lavori per risistemare una fogna ha trovato degli scarti di fornace con gli stessi disegni. Infine molti pezzi sono stati trovati nella Rocca di Spoleto, ma alcuni anche in quella di Narni e confermano la presenza di una produzione locale."
"Pezzi originali storici locali..."
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