Tomba dei Valeri,

Via dell'Arco di Travertino, 151, 00178 Roma RM, Italia

"Il Sepolcro dei Valeri, di fronte al sepolcro dei Pancrazi, si trova nel Parco archeologico delle Tombe di via Latina, situato nei pressi della deviazione che da Via Appia nuova immette in Via dell'Arco di Travertino, nel Quartiere VIII (Tuscolano). Venne scoperto nel 1858 da Lorenzo Fortunati, il nome gli venne attribuito per convenzione e grazie a bolli laterizi rinvenuti all’interno può essere datato alla seconda metà del II sec. d.C. Il grande edificio mattonato di costruzione recente si incontra si incontra sulla destra della Via Latina, nella zona adiacente alla cosiddetta “mansio” (albergo e terme), venne realizzato per scopi ornamentali ma principalmente con lo scopo di proteggere l’ipogeo originario sottostante, ed è uno dei tre che si può visitare all’interno e nell’ipogeo. Nella parte elevata venivano svolte le cerimonie funebri, all’esterno sono disponibili due scale esterne simmetriche che conducono alla zona sotterranea, dove vi è un cortile per la luce degli ambienti adiacenti, infatti vi sono due camere funerarie contrapposte entrambe con il soffitto a volta, quella più grande probabilmente la prima utilizzata entrando si prova una forte emozione per lo spettacolo che possiamo ammirare, infatti alzando la testa vediamo una volta completamente decorata con 35 splendidi medaglioni monocromatici, in stucco bianco, ancora in ottime condizioni che raffigurano fanciulle satiri, animali marini, divinità ed altro. L’altra camera contrapposta è arrivata a noi abbastanza spoglia, vi sono soltanto alcuni elementi marmorei. Al momento della scoperta vi erano presenti ancora diversi sarcofagi e altri elementi d’arredo e reperti vari, alcuni sono attualmente visibili nei Musei Vaticani. NOTA: La visita al parco è gratuita (il lunedì è chiuso) comunque consiglio la visita (a pagamento) all’interno dei tre principali sepolcri, vi sono notevoli resti in alcuni casi di una bellezza incredibile, inoltre vi saranno fornite spiegazioni che aiutano a comprendere in modo esaustivo i luoghi e le opere."

"Dopo essere stata chiusa per un lungo tempo per restauro, assieme al contemporaneo e antistante sepolcro dei Pancrazi rappresenta le perle del parco, grazie al suo ipogeo riccamente decorato con marmi e stucchi bianchi. Notevole è l'area circostante che dimostra come a questa struttura si addossassero altri edifici a uso civile come ostelli, rimesse, stazioni di posta, ecc. Il bellissimo peristilio - recente del 1800 e solo una delle due colonne è originale - ospita ogni tanto eventi per i quali lo spazio viene aperto a un pubblico ristretto. Sono tra i fortunati che ha avuto il privilegio di visitare per primi la camera sepolcrale databile all'epoca di Marco aurelio (160/170 dc) dopo il restauro e prima della riapertura che è avvenuta oramai da oltre un anno e viene contingentata a causa del luogo. Una meraviglia che sembra realizzata ieri e non quasi duemila anni fa e che ricorda molto il soffitto della Basilica sotterranea di Porta maggiore (vedi la mia recensione), o uno dei sepolcri pagani delle catacombe di san Sebastiano ma anche i decori che trovate nella domus aurea, nel cosiddetto ponte di Caligola nella domus tiberiana o nel criptoportico neroniano. Si scende nell'ambiente ipogeo che è fatto di più aree ma quella principale è la vera attrazione. Si tratta di stucchi che sono stati riportati all'antico splendore. In pratica la parte del sepolcro è data da due camere opposte, entrambe coperte da volta a botte ma solo una è riccamente decorata con stucchi raffiguranti menadi, satiri, nereidi, animali marini fantastici, figure danzanti e una figura femminile velata, trasportata da un grifone, che simboleggia l’anima del defunto. Attorno a questo sepolcro sono presenti i resti di una stazione di posta. Pubblico qualche scatto ma guardate le foto e le altre recensioni su Roma e le sue meraviglie che ho fatto. Se vi sono stato utile cliccate sul like"