Basilica di San Sebastiano Fuori le Mura
Informazioni
La Basilica di San Sebastiano Fuori le Mura, situata al 136 di Via Appia Antica, Roma, è un luogo di culto di grande importanza storica e spirituale. Questa chiesa, tra le prime in Italia e la prima a Roma a essere affidata ai frati francescani, rappresenta un punto di riferimento significativo per la comunità locale e per i pellegrini che visitano la Città Eterna.
Oltre a offrire celebrazioni liturgiche e momenti di preghiera, la Basilica è un custode di storia, con legami profondi alla tradizione cristiana e alla figura di San Sebastiano, il martire romano a cui è dedicata. I visitatori possono ammirare la straordinaria architettura e immergersi in un'atmosfera di raccoglimento e spiritualità.
Un evento di particolare rilievo si svolgerà dal 13 al 15 settembre 2024, quando la Parrocchia di Marischio accoglierà le reliquie di San Sebastiano, offrendo un'opportunità unica per i fedeli di avvicinarsi ulteriormente alla storia e alla devozione di questo santo.
Vi invitiamo a scoprire la bellezza e la serenità della Basilica di San Sebastiano Fuori le Mura, un luogo dove fede e storia si intrecciano in modo indimenticabile.
Foto
Orari di apertura
Lunedi:
10:00 - 17:00
Martedì:
10:00 - 17:00
Mercoledì:
10:00 - 17:00
Giovedì:
10:00 - 17:00
Venerdì:
10:00 - 17:00
Sabato:
10:00 - 17:00
Domenica:
10:00 - 17:00
Recensioni
"La basilica è un luogo di grande importanza religiosa, legato al martirio di San Sebastiano. Costruita originariamente nel IV secolo d.C. e dedicata all’apostolo San Sebastiano. L’aspetto attuale risale principalmente al XVII secolo. La navata centrale è ornata da eleganti colonne corinzie; su l'altare maggiore, si trova un affresco di Andrea Sacchi raffigurante "La caduta di San Sebastiano", che rappresenta il momento del martirio del santo trafitto dalle frecce. Uno dei tesori più preziosi della basilica è il Crocifisso ligneo medievale, risalente al XIV secolo. Nella cappella laterale destra si trova una statua in marmo di San Sebastiano che raffigura il santo legato a un albero, in una posa che esprime una drammatica accettazione del suo destino. La finezza dei dettagli e la espressività del viso del santo fanno di quest'opera un capolavoro del barocco romano. Li, reliquie di grande significato storico e spirituale sono conservate con cura. La più importante delle reliquie conservate nel mausoleo comprendi frammenti delle ossa di San Sebastiano. Un'altra importante reliquia custodita nel mausoleo è la pietra dell’episodio del “Quo Vadis?”, che, secondo la tradizione, reca impresse le impronte dei piedi del Cristo quando apparve a Pietro che fuggiva da Roma per evitare il martirio. La leggenda narra che durante la persecuzione dei cristiani, San Pietro, per sfuggire alla morte, decise di lasciare Roma. Mentre percorreva la Via Appia, fuori dalle mura della città, incontrò una visione di Cristo che portava la croce. Pietro, sorpreso, chiese: "Domine, quo vadis?" (Signore, dove vai?). A questa domanda, Cristo rispose: "Eo Romam iterum crucifigi"*(Vado a Roma per essere crocifisso di nuovo). Questo incontro riportò Pietro alla consapevolezza della sua missione e lo convinse a tornare in città, dove poi affrontò il martirio. Un'altra reliquia di grande significato simbolico è la Colonna del Martirio, che, secondo la tradizione, sarebbe il luogo dove San Sebastiano fu legato e trafitto dalle frecce durante il suo martirio. Sebbene non siano reliquie nel senso tradizionale, le Catacombe di San Sebastiano, situate sotto la basilica e il mausoleo, sono un luogo sacro che ha ospitato molte reliquie nel corso dei secoli. Le catacombe sono tra le più antiche di Roma e contengono graffiti, tombe e piccoli altari, molti dei quali legati alla venerazione dei santi Pietro e Paolo, oltre che di San Sebastiano. Il pavimento della basilica conserva in alcune zone i resti di mosaici antichi. Questi mosaici, con i loro motivi geometrici e simbolici, risalgono probabilmente all'epoca paleocristiana e sono un esempio dell'arte decorativa del periodo. Il Salvator Mundi di Gian Lorenzo Bernini è una scultura marmorea meno conosciuta rispetto ad altre opere più celebri dell'artista, ma rappresenta un importante esempio del suo virtuosismo tecnico e della sua capacità di infondere nelle opere una profonda spiritualità. La scultura fu realizzata nel 1679, poco prima della morte di Bernini, e rappresenta uno degli ultimi lavori completati dall'artista. Scultura in marmo bianco, con un'altezza di circa 76 cm, rappresenta Cristo come "Salvatore del Mondo". La figura di Cristo è ritratta con un’espressione serena ma intensa, con uno sguardo diretto e penetrante. I dettagli del viso, dei capelli e delle mani sono resi con una finezza che testimonia la maestria tecnica di Bernini. Nonostante le ridotte dimensioni, la scultura emana un senso di maestosità e potenza. Il globo che Cristo tiene nella mano sinistra è trattato con grande cura nei dettagli, simboleggiando il mondo e l'autorità divina. La posa, sebbene semplice, è carica di significato, incarnando la funzione redentrice di Cristo."
"Basilica di San Sebastiano Fuori le Mura che fa parte della catacomba di San Sebastiano. Dentro trovate bellissimi capolavoro come ultimo capolavoro di Gian Lorenzo Bernini. I soffitti con la stemma di Scipione Borghese ed ovviamente la statua di San Sebastiano"
"Si tratta di una chiesa molto bella, ricca di capolavori del Bernini, di Pietro da Cortona e del Carracci. Un tesoro per molti versi nascosto dentro la città metropolitana. È una delle Sette Chiese che compongono il 'Giro delle Sette Chiese', percorso del pellegrinaggio cristiano praticato nella capitale fin dal Medioevo. Costruita nel IV secolo per accogliere le spoglie dei Apostoli Pietro e Paolo, ha subito negli anni nei secoli numerose ricostruzioni. Una vera perla dentro il quartiere Ardeatino."
"Nel 1607 Scipione Borghese decise di incaricare Flaminio Ponzio di realizzare la nuova facciata della basilica. Per l'esecuzione dei lavori ci vollero quattro anni. Carlo Fontana si occupò di realizzare la cappella Albani e la bella cupola che la imoreziosisce mentre la suggestiva statua di San Fabiano è attribuita al Papaleo. Il soffitto ligneo è stato disegnato dal Vasanzio e realizzato dal falegname romano Duranti con al centro i rilievi scolpiti tra i quali spicca il martirio di San Sebastiano e ai lati gli stemmi papali; la struttura morfologica è simile ai soffitti di San Giovanni in Laterano e di Santa Maria Maggiore. Un bel tabernacolo in marmo del XV secolo attribuito a Mino da Fiesole, strutturato a cappella con lesene architrave e soffitto, al cui interno è posizionata la statua di Gesù bambino tra due angeli sopra un calice, può essere ammirato appena entrati nella basilica sulla parete sinistra. La statua di San Sebastiano realizzata intorno al 1671 dallo scultore Giorgetti non è lontana dal modello della Sanra Cecilia di Stefano Maderno. Il busto marmoreo del Salvator mundi, realizzato da un Bernini ormai ottantenne, può essere ammirato all'interno di una nicchia, purtroppo sotto vetro. Lo splendore del panneggio è in perfetta sintonia con l'espressione divina del volto incorniciato da una sinuosa capigliatura."
"Se non vado errato lo stesso cardinale che ci ha regalato la splendida galleria borghese ci ha anche fatto avere in eredità questa basilica seicentesca che a onor del vero non è particolarmente bella o ricca ma si distingue per alcuni elementi come le reliquie di San Sebastiano (le frecce e la colonna che servirono per il martirio) il salvator mundi del Bernini e le impronte originali del Gesù riprodotte alla chiesetta del quo vadis. Bello però il soffitto ligneo è interessante l'adiacente museo che precede le catacombe. Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile cliccate su utile e se volete seguitemi"
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