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Guide > Attrazioni turistiche a Lazio > Attrazioni turistiche a Roma > Chiesa del Domine Quo Vadis

Chiesa del Domine Quo Vadis,

Via Appia Antica, 51, Roma (RM)

● Aperto
4.6 722
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Orari di apertura Foto Contatti Recensioni Aggiungi Recensione

Orari di apertura

Lunedi:

08:00 - 20:00

Martedì:

08:00 - 20:00

Mercoledì:

08:00 - 20:00

Giovedì:

08:00 - 20:00

Venerdì:

08:00 - 20:00

Sabato:

08:00 - 20:00

Domenica:

08:00 - 20:00

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Foto

  • Foto di Chiesa del Domine Quo Vadis - Via Appia Antica 51, Roma (RM), Italia
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Contatti

Tracciare un percorso
Via Appia Antica, 51, 00179 Roma RM, Italia
+39 06 9453 6341
dominequovadis.com
Chiamare Sito web
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Recensioni

Nuova Recensione
Valutazione (obbligatoria):
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Antonello Martorana:
5

"Molto suggestiva la visita in questa piccola chiesetta sull'Appia Antica nei pressi dell'ingresso alle Catacombe di San Callisto. Narra la storia dell'incontro tra Gesù risorto e San Pietro e custodisce la pietra su cui San pietro lascia l'impronta dei piedi prima di andare a Roma per essere crocifisso."

quasi 9 mesi fa
Stefano Manzo:
5

"La Chiesa del Domine Quo Vadis? si trova nel Quartiere IX (Appio Latino), al 1° miglio, sulla sinistra di Via Appia Antica a meno di 1 km dalla Porta San Sebastiano e all’interno del nel suggestivo Parco Archeologico dell’Appia Antica, un vero e proprio Museo all’aperto dove, senza soluzione di continuità, si incontrano tante antiche testimonianze archeologiche dell’antica Roma, insieme a diversi tratta di strada con il caratteristico basolato e ai filari di pini e cipressi. L’edificio originario medioevale del IX secolo, venne poi ricostruito nel XVII secolo, il nome le deriva dall’avvenimento che la tradizione ricorda, nel quale l’apostolo Pietro fuggiva da Roma per non subire il martirio e incontra Gesù che gli domanda “Domine Quo Vadis?“ e Pietro dopo un breve colloquio si ravvede e torna indietro, di questo incontro sarebbero rimaste le impronte dei piedi di Gesù sulla strada in questa chiesa si trova una suggestiva copia, l’originale lo possiamo vedere nella non lontana Basilica di San Sebastiano. Una descrizione più dettagliata dell’avvenimento è presente in una antica lastra marmorea, posta all’inizio sulla parete destra all’interno. L’esterno si presenta su un unico ordine con doppie lesene sui lati e al centro alla base un monumentale portale ligneo a cassettoni. Incorniciato e con un frontone triangolare, nella parte superiore un finestrone vetrato, il tutto sormontato da un frontone triangolare aperto dove nel timpano spicca lo stemma della nobile famiglia dei Barberini. L’interno si sviluppa con un’unica navata con un semplice altare dove come pala è posto un dipinto di scuola giottesca che raffigura la Madonna con il titolo “Santa Maria delle Piante”, il quale ricorda l’avvenimento descritto in precedenza in cui Gesù lasciò l’impronta delle sue orme (piante). Sulla pareti sono posta diverse importanti reliquie e opere fra le quali una suggestiva copia in gesso della famosa statua marmorea raffigurante Cristo eseguita da Michelangelo e posta nella Basilica di Santa Maria Sopra Minerva”. NOTA Se si vuole fare una passeggiata nel Parco, il consiglio è quello di andarci la mattina presto, perché nelle prime ore della mattina il Parco è poco frequentato e all’estate consente di evitare il sole. Durante il percorso, in alcuni momenti si ha l’impressione di essere catapultati nell’Antica Roma, questo specialmente nei tratti dove non vi sono costruzioni moderne e la strada è lastricata in basolato levigato. Munirsi di scarpe comode, preferibilmente da ginnastica e di Acqua."

quasi 11 mesi fa
L'Osservatore Tiburtino:
5

"La chiesa del "Domine Quo Vadis?" è una della prime chiese che si incrociano sulla Via Appia Antica, circa 800 metri dopo Porta San Sebastiano. La Chiesa ha origini medievali, ma fu ricostruita nel 1600. Prende il nome dalla testimonianza orale secondo cui l'apostolo Pietro, fuggendo dalla città per evitare il martirio, incontra Gesù al quale rivolge le seguenti parole "Domine, quo vadis? (Signore, dove vai)?" e il Signore rispose "Venio Romam iterum crucifigi (Vengo a Roma a farmi crocifiggere di nuovo)". Pietro, comprendendo il richiamo, torna indietro per affrontare la sua missione e Gesù scompare ma, nello sparire lascia impresse le sue impronte sulla strada. Come testimonianza dell'accaduto, all'interno della Chiesa vi è una pietra con le impronte "dei suoi santi piedi", quelle lasciate proprio da Gesù sul luogo in cui ora sorge la Chiesa. La pietra è in realtà una copia: l'originale è infatti conservato nella Basilica di San Sebastiano. Da questo episodio deriva il secondo nome con cui è conosciuta la chiesa: "Santa Maria delle Piante". Dal 1978 i custodi della chiesa "Santa Maria delle Piante" "Domine Quo Vadis?" sono i religiosi della Congregazione di San Michele Arcangelo, un istituto religioso maschile di diritto pontificio. I membri di questa congregazione clericale, sono chiamati popolarmente Micaeliti. Interessante e degna di nota la copia in gesso del "Cristo Risorto" di Michelangelo Buonarroti, il cui originale è custodito, fin dal 1521, in Santa Maria sopra Minerva a Roma."

1 anno fa
Giorgio Leone:
5

"In gioiellino, chiesetta piccola ma unica, realizzata nel luogo dove a San Pietro in fuga appare Cristo che lo convince a tornare a Roma, dove troverà il martirio. Da visitare"

1 anno fa
monica pronzini:
5

"Questa piccola chiesa ricostruitea nel 1600 vale sicuramente una sosta almeno per vedere la pietra con l'impronta del piede di Gesù (in realtà questa è la copia dell'originale conservato nella Basilica di San Sebastiano). Ci sono anche diversi affreschi e reliquie."

1 anno fa
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