Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella Via della Navicella 10, 00184 Roma
Informazioni
La Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella è un gioiello storico e spirituale situato nel cuore di Roma, al numero 10 di Via della Navicella. Questa affascinante chiesa, rinomata per la sua bellezza architettonica e la sua importanza culturale, è un luogo di culto attivo e una popolare attrazione turistica. La basilica, immersa nella storia millenaria della Città Eterna, offre ai visitatori un'esperienza unica di contemplazione e scoperta. Ammirate gli splendidi mosaici bizantini, che raccontano storie di fede e devozione, e lasciatevi incantare dall'atmosfera serena che permea questo luogo sacro. Che siate pellegrini in cerca di un momento di raccoglimento o turisti desiderosi di esplorare i tesori nascosti di Roma, la Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella vi accoglie con le sue porte aperte e il suo spirito ospitale. Venite a scoprire questo angolo di pace e bellezza nella vibrante capitale italiana.
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Via della Navicella 10, 00184 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
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"STUPENDA CHIESA SITUATA AL COLLE CELIO ADIACENTE ALL' ENTRATA PRINCIPALE DELLA BELLISSIMA VILLA CELIMONTANA ! FU ERETTA INTORNO AL VII SECOLO PER CONTO DI PAPA PASQUALE ! L' ESTERNO DELLA BASILICA E' IN STILE RINASCIMENTALE OPERA DI ANDREA SANSOVINO REALIZZATA NEL 1513 ! L' INTERNO E' A TRE NAVATE DIVISE DA DICIOTTO COLONNE ! NELL' ABSIDE E' PRESENTE IL MOSAICO CHE RAFFIGURA LA MADONNA CHE PRESENTA GESU' BAMBINO BENEDICENTE AI FEDELI ! IL SOFFITTO A CASSETTONI IN STILE BIZANTINO E' MERAVIGLIOSO E PARTICOLARISSIMO ! UNICI ANCHE I MOSAICI DELL' ARCO TRIONFALE E DELL' ABSIDE CHE RISPECCHIANO LA RINASCENZA CAROLINGIA A ROMA"
"La Basilica di Santa Maria in Domnica, fu costruita nel IX secolo per volontà di Papa Pasquale I. L'interno della Chiesa è a tre navate, separate da diciotto colonne. I meravigliosi mosaici dell'arco trionfale e dell'abside, rispecchiano la "rinascenza carolingia" a Roma. La chiesa si trova su Piazza della Navicella."
"Per chi ha dimestichezza con la città di Roma, siamo sul colle denominato Celio. Alle nostre spalle si erge Santo Stefano Rotondo e dinanzi alla fontana dove è posta la piccola galea detta navicella sta il portico attraverso il quale si accede a questa antichissima chiesa. Come tutti i luoghi di raccoglimento e di preghiera, vi si accede all'interno con il rispetto dovuto ai siti sacri che impongono silenzio e postura devozionale. Il mosaico absidale è ciò che colpisce immediatamente lo sguardo del visitatore che spazia sulle tre navate in cui è articolato l'ambiente interno. L'artista, anonimo romano del IX secolo, ha impresso la propria personalità dotata di grande forza ed impatto visivo nell'eseguire il disegno musivo raffigurante la Madonna con bambino in trono tra due due schiere angeliche mentre Papa Pasquale I, fondatore della chiesa, è ritratto inginocchiato davanti alla Vergina, in dimensioni ridotte. L'arcone, che precede la calotta absidale, è decorato musivamente con la figura del Cristo attorniato dagli apostoli mentre in basso sono raffigurati i due profeti Mosè ed Elia. L'apparato musivo è quello tradizionale bizantino, caratterizzato dalla ieraticita' delle figure ritratte, fisse e rigide in posa devozionale. La navata centrale è decorata con pitture murali ascrivibili al Baldi e raffiguranti storie della vita di due Santi, Lorenzo e Ciriaca mentre il soffitto conquecenresco è decorato a cassettoni lignei. La cantoria, in controfacciata, ospita un bell'organo a canne novecentesco."
"Bellissima Chiesa in via Cella. Un pò di storia La facciata della basilica, in stile rinascimentale, è opera di Andrea Sansovino che la realizzò nel 1513-1514. Sopra l'arioso portico con cinque arcate separate da lesene in travertino, vi sono due finestre, aperte in seguito all'intervento del Sansovino, ai lati del rosone circolare originale. Nel timpano, gli stemmi marmorei di Innocenzo VIII (al centro) e dei cardinali Giovanni e Ferdinando de' Medici (ai lati). Nel campanile a vela, sito lungo il fianco destro, è installata un'antichissima campana che reca la data 1288. [29/12, 13:20] Stefano Rodari: L'interno, seppur rimaneggiato più volte, conserva ancora immutata l'originaria pianta basilicale del IX secolo, costituita da tre navate di uguale lunghezza separate fra di loro da due file di nove colonne di spoglio ciascuna, terminanti con tre absidi, di cui la maggiore è più ampia. La navata centrale, affrescata lungo le pareti da Lazzaro Baldi, conserva il soffitto a cassettoni commissionato nel 1566 da Ferdinando de' Medici e ridipinto nel XIX secolo. Il soffitto, che porta al centro lo stemma mediceo, presenta negli altri due riquadri principali la navicella di Leone X, rappresentata come arca di Noè e come tempietto eucaristico. Sia il catino dell'abside maggiore, sia l'arco absidale sono riccamente decorati da mosaici dell'epoca di Pasquale I (papa dall'817 all'824). Il mosaico dell'abside raffigura la Madonna in Trono fra due schiere di Angeli, soggetto probabilmente ripreso da un'antica icona. Il papa Pasquale I, con il nimbo quadrato azzurro, tipico dei viventi, è inginocchiato ai piedi della Vergine. Secondo i canoni bizantini, le figure sono rigorosamente bidimensionali, prive di ogni traccia naturalistica, con valore di puro simbolo devozionale. Sopra l'arco vi è il Salvatore fra due teorie di apostoli; più in basso sono raffigurati Mosè ed Elia. Nella cripta, cui si accede tramite la moderna confessione semianulare, vi sono dei sarcofagi antichi."
"Adagiata in cima al Celio, la Basilica di Santa Maria in Domnica alla Navicella è una di quelle chiese piene di fascino e mistero, come altre delle innumerevoli costruzioni religiose in Roma. Già sul nome ci sono ampi dibattiti sulla attribuzione del nome "in Domnica", fra l'altro non ancora del tutto chiarito, difatti l'origine non mette tutti gli studiosi ed appassionati. Curiosa e molto bella la fontana antistante la chiesa che viene poi ripresa, come immagine anche sul soffitto ligneo. Nel complesso l'edificio è interessante per l'abside gli affreschi. Da visitare."
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