Basilica di San Silvestro in Capite

"Basilica tra le più importanti e prestigiose di Roma. Ho avuto la fortuna di seguire dei lavori di restauro e il privilegio di vederla illuminata nel suo complesso. Uno spettacolo unico! Merita, comunque, di passarci nella visita del centro di Roma. Si trova generalmente aperta senza particolari limitazioni (ovviamente rispettando gli orari delle funzioni religiose). Ingresso totalmente gratuito. Gradita una piccola offerta libera. Assolutamente da visitare per chi non la conoscesse!"

"Basilica molto bella e solenne. A 5 minuti di camminata dalla fermata metro A Barberini. Consiglio di visitarla."

"La chiesa appare buia ed è un peccato perché la decorazione barocca si capisce che sarebbe stupenda. Fondata da papa Paolo I su di un precedente oratorio, ha origine antichissima e venne dedicata inizialmente ai santi Stefano e Silvestro. Rimase solo questo con l'aggiunta dell'appellativo "in Capite" in quanto vi si conserva in una cappella cui si accede anche da un ingresso laterale la testa di san Giovanni Battista. Si tratta della cappella dell'Addolorata dove, dietro una grata, è custodito un reliquiario trecentesco in cui è conservata la reliquia della testa di San Giovanni Battista (c'è un detto secondo il quale pare che ci siano almeno una cinquantina di teste di San Giovanni sparse nel mondo e di queste solo una ventina siano originali, NdR). La chiesa appartiene oggi alla nazione inglese ed è officiata dai Padri Pallottini. Nel 1594 venne ricostruita da Francesco da Volterra prima e completata dal Maderno poi; l'apparato decorativo si deve invece inizialmente al Rainaldi nel 1680 ma fu terminata da altri artisti, tra cui Domenico de Rossi. Nella grande volta a botte, magnifica, è raffigurata una scena che rappresenta l'Empireo con l'Assunta, opera di Giacinto Brandi mentre la cupola ovale è stata dipinta dal Pomarancio nel 1690. L'interno - purtroppo visibile in maniera ridotta se le luci non sono accese - è riccamente decorato ed è presente anche una cripta, che riporta resti probabilmente appartenenti alle costruzioni delle epoche precedenti (non sempre accessibile ma si può intravedere girandovi attorno). Il convento fu proprietario della colonna di Marco Aurelio e ancora oggi nel portico della chiesa c'è una lunga iscrizione relativa a questo possesso in lingua medievale. La chiesa conserva l'atrio porticato caratteristico delle antiche basiliche e il piccolo campanile romanico che però non è visibile dalla strada ma bisogna allontanarsi per poterlo ammirare (bellissimo, del 1100, un po' un pugno in un occhio rispetto alla facciata candida di stampo barocco). Nel cortile sono presenti moltissime iscrizioni e frammenti marmorei di origine romana (qui era un tempo presente il tempio del Sole e probabilmente è da questo che derivano alcune delle colonne di marmo che sono state impiegate nella costruzione). La chiesa è piccola ma ricca, quindi merita una visita approfondita se potete concedervi del tempo e se le condizioni di luce lo consentono. Utili info? Allora cliccate sul like e leggete le altre recensioni su Roma che ho fatto."

"Considerata la Chiesa nazionale inglese a Roma, colpisce da subito per il il cortile adiacente alla Chiesa, tutto pieno di iscrizioni, rilievi in marmo e lapidi. Una volta dentro, non dimenticatevi di osservare i meravigliosi soffitti affrescati. Piena di opere magnifiche da vedere, non trascurate uscendo il campanile romanico strutturato in sette piani. La chiesa è oggi gestita dai Padri Pallottini."