Chiesa di Sant'Andrea del Vignola
Informazioni
La Chiesa di Sant'Andrea del Vignola è un gioiello architettonico situato in Via Flaminia, nel cuore di Roma, Città metropolitana di Roma Capitale. Questa straordinaria chiesa, progettata dal rinomato architetto Jacopo Barozzi da Vignola, è un esempio emblematico dello stile rinascimentale italiano e rappresenta una tappa imperdibile per chi visita la città eterna.
Oltre a essere un luogo di culto attivo, la Chiesa di Sant'Andrea del Vignola è anche una rinomata attrazione turistica, che attira visitatori da tutto il mondo. All'interno, i visitatori possono ammirare splendidi affreschi e opere d'arte sacra che raccontano secoli di storia e devozione.
Che siate in cerca di un momento di riflessione spirituale o di un'esperienza culturale arricchente, la Chiesa di Sant'Andrea del Vignola offre un ambiente sereno e affascinante che invita alla scoperta e alla contemplazione. Vi invitiamo a visitare e scoprire l'eleganza e la spiritualità di questo luogo unico nel suo genere.
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Contatti
Via Flaminia, 00196 Roma, Città metropolitana di Roma Capitale, Italia
Recensioni
"Le cose di cui non ci accorgiamo esistono davvero? È una domanda che mi pongo da quando sono piccola e riaffiora alla mente adesso imbattendomi nel tempietto di Sant'Andrea. Quel semaforo ha uno sfondo invidiabile, raro edificio Rinascimentale con l'ambizione di unire per sempre(nella matchata più sensazionale) forma cilindrica a quella sferica, legame indissolubile tra cultura Greca e Latina, l'infinito nel concluso. Nessun turista a fare selfie, nessuna cartolina per lui, forse farà da piatta carrellata ai tifosi sul tram diretti allo stadio, con tutt'altro per la testa. Forse il suo destino è scritto dalla nascita: lo volle Papa Giulio III uscito illeso dal Sacco di Roma 30 Novembre 1527, giorno di Sant'Andrea...e oggi chi è il Lanzicheneccho? Allo stato delle cose poco conta. Abbandono dell'area, totale ingodibilità, scritte inutili e anche se la bellezza è negki occhi di chi guarda... il tempietto si dissolve"
"La cupola e l'intera chiesa subì degli interventi di parziale restauro negli anni 1826-1830 ai quali partecipò anche l'architetto Giuseppe Valadier, autore noto anche per la sistemazione di piazza del Popolo e della terrazza del Pincio. Ulteriori interventi vennero realizzati nel 1977 rivestendo la cupola con piombo e successivamente negli anni novanta, ripristinando il primitivo rivestimento della cupola in "coccio pesto" e restituendole in tal modo l'originaria resa cromatica."
"La chiesa è molto bella, purtroppo è abbandonata a sé stessa al centro di un crocevia infernale fra la linea del tram, un parco fatiscente e una strada stretta e trafficatissima a tutte le ore. È rischioso anche l'attraversamento pedonale."
"Nella chiesa di S. Andrea Jacopo Barozzi da Vignola unisce elementi architettonici di due culture quella romana e quella greca, la cupola romana con il timpano triangolare greco. La pianta è rettangolare con abside rettangolare, la cupola è ovale. La facciata è in peperino il resto in laterizio a faccia vista. Il Vignola grande trattatista, da ricordare il trattato sui cinque ordini architettonici, testo fondamentale da leggere ancora oggi."
"La chiesa di Sant’Andrea del Vignola nel quartiere Flaminio ne è un esempio: originariamente una chiesa di campagna e cappella votiva e ora “ingabbiata” dalle rotaie del tram, è facile da ignorare transitando su Via Flaminia o Viale Tiziano. Eppure questa chiesetta, come tante altre a Roma, ha una storia da raccontare. Costruita nel 1553 all’interno del complesso di Villa Giulia su ordine di Papa Giulio III, la chiesa – progettata da Jacopo Barozzi da Vignola con cupola e tamburo di forma ovale su pianta rettangolare – commemora la fuga dello stesso Giulio III, all’epoca dei fatti non ancora pontefice, dal Sacco di Roma del 1527. La consacrazione della chiesa Sant’ Andrea non fu casuale: il futuro pontefice sfuggì alla prigionia e ad una probabile esecuzione il 30 novembre, giorno dedicato al santo. La chiesa è stata parzialmente restaurata tra il 1826 e il 1830; partecipò ai restauri Giuseppe Valadier, noto a Roma nord per la torretta di Ponte Milvio che porta il suo nome. Altri interventi comportarono la restaurazione del pavimento e della cupola negli anni Cinquanta e Novanta. Si tratta di una chiesa la cui storia s’intreccia strettamente con quella di Roma e della sua architettura. Un dettaglio tanto più interessante alla luce dell’attuale utilizzo della chiesa: ogni domenica pomeriggio, infatti, è luogo di ritrovo per la comunità copta cattolica di Roma."
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