Giardino del Teatro

"Il Giardino del Teatro si trova nella Villa Doria Pamphilj, all’interno del nel Quartiere XII (Gianicolense) a Roma. Questo splendido giardino, una delle zone più belle della villa, finalizzato nel 1652, è attribuito al progetto di Gian Lorenzo Bernini (n.1598 –m.1680) e altri architetti e paesaggisti che si sono succeduti fino al XIX secolo ultimo l’architetto Andrea Busiri Vici. In questo spazio verde, con suggestivi vialetti, si trovano piante esotiche ma anche rare, fa da quinta di scena l’esedra del Teatro un’opera dall’architettura classicheggiante, che era utilizzata per gli spettacoli musicali e teatrali. Altri elementi scultorei e manufatti che lo connotano sono: La Fontana di Venere, si tratta di un ninfeo monumentale, progettato da Aligardi e realizzato nel 1645, il nome gli derivava dalla statua marmorea che vi era presente nel vano centrale quadrangolare, inquadrato da due colonne la quale era come tipico all’epoca in piedi su una conchiglia, trainata da delfini, dai quali fuoriusciva l’acqua la quale si riversava sullo specchio d’acqua sottostante su un fondo roccioso. Il Ninfeo dei Tritoni (o del Fauno) realizzato nel 1645, per rappresentare un contesto primitivo, il quale venne decorato con finte stalattiti inserendo due statue di sirene e due di fauni tutte in marmo bianco, immerse nell’acqua, il tutto inserito in un contesto scenografico composto con tre arcate realizzate con pietra calcarea e un piccolo invaso antistante, nel corso del tempo è stato modificato fino ad assumere l’attuale composizione La Fontana del Putto, realizzata in marmo bianco e travertino, realizzata nella metà del XIX secolo su progetto dell’architetto A. Busiri Vici, il quale vi utilizzò diversi elementi ornamentali di reimpiego, scampati alle battaglie del 1849, per la Repubblica Romana. Gallerie a botte con elementi in ferro, coperti da rose rampicanti con forma a croce al cui centro erano posti quattro ornamentali sedili marmorei con bassorilievi di grifoni (attualmente delle copie) Terminata la visita della Villa se si ha ulteriore tempo consiglio di andare nel vicino e suggestivo Gianicolo."

"Tra le esperienze di visita più appaganti dell'intero parco, riesce a riunire in un colpo d'occhio a 360 gradi una serie di attrazioni e, nel complesso, lascia senza fiato nonostante l'area necessita di manutenzione costante e imponente...ma se si ha la fortuna di capitare nel giorno giusto...con l'erba rasata, i fiori sbocciati, il sole...è una meraviglia nonostante i vandali abbiano dato il meglio del loro scempio negli anni. Si tratta di un giardino realizzato durante il pontificato di Innocenzo X, fra il 1644 ed il 1655, e prende il nome dalla grande esedra in muratura posta sul lato ovest che era in origine destinata ad ospitare rappresentazioni teatrali e musicali all'aperto per gli ospiti della Villa. L''area era originariamente caratterizzata da disposizioni geometriche delle essenze arboree secondo il gusto del "giardino all'italiana" ma venne radicalmente ristrutturata a metà Ottocento da Andrea Busiri Vici, dopo lo sconvolgimento fatto dai combattimenti coi francesi, e ha assunto le caratteristiche di un giardino all'inglese, al quale sono state aggiunte una molteplicità di piante rare ed esotiche e sono stati creati vialetti dall'andamento sinuoso. Ora nella parte centrale si può ammirare anche un pergolato con belle rose rampicanti. Utili info? Lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte su Roma."

"Peccato lo stato di totale abbandono, è rimasto solo un busto (rotto). Come è possibile che lasciamo i nostri tesori alla merce' di barbari?"

"Uno degli spazi più suggestivi e rilassanti di Villa Pamphili."

"Un giardino all'italiana davvero spettacolare. L'area non è accessibile ai visitatori ma dalle grate della recinzione si ammira un paesaggio incantevole. Da favola. Una perla nel centro di Roma. Eccellente."