Ipogeo degli Ottavi
Via della Stazione di Ottavia 73, 00135 Zona L Ottavia, Città metropolitana di Roma Capitale
Informazioni
Ipogeo degli Ottavi - Un Viaggio nel Cuore della Storia
Scoprite l'affascinante mondo sotterraneo dell'Ipogeo degli Ottavi, una straordinaria attrazione turistica situata nel cuore della Zona L Ottavia, a Roma. Questo sito archeologico unico nel suo genere vi invita a esplorare le meraviglie nascoste del passato, offrendovi un'esperienza indimenticabile tra storia e mistero.
L'Ipogeo degli Ottavi, situato al numero 73 di Via della Stazione di Ottavia, è una testimonianza sorprendente dell'antica Roma, che vi permetterà di immergervi nella vita e nelle tradizioni di un'epoca lontana. Questo affascinante complesso sotterraneo, sapientemente conservato, è un esempio perfetto di architettura funeraria romana, con intricate decorazioni e affreschi che raccontano storie di tempi passati.
Visitateci per un viaggio indietro nel tempo, dove potrete ammirare le meraviglie archeologiche e scoprire i segreti custoditi tra le sue antiche mura. L'Ipogeo degli Ottavi è una tappa imperdibile per appassionati di storia, curiosi e turisti desiderosi di esplorare il ricco patrimonio culturale di Roma.
Non perdete l'opportunità di vivere un'esperienza unica e affascinante. Vi aspettiamo all'Ipogeo degli Ottavi per condividere con voi la magia di questo luogo straordinario.
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73 Via della Stazione di Ottavia, Zona L Ottavia, Città metropolitana di Roma Capitale 00135, Italia
Recensioni
"Durante un'orazione ho potuto constatare quanto la filigrana sia stata aggiunta di recente e tutti i moniti del sentiero antico sono stati rispettati."
"Un luogo di sepoltura della Roma Antica. Attualmente chiuso. Visitabile su prenotazione."
"Si tratta di un sito particolare per storia antica e recente. Purtroppo visitabile raramente è comunque tanto importante da aver generato il toponimo della borgata che lo custodisce (Ottavia) che tra l'altro unisce zone più popolari a strade di grande pregio residenziale. Iniziamo col dire che l'accesso al sito non corrisponde a quello dell'edificio che lo ospita. Dovete andare sul lato, nella traversa a sinistra (via Cugnoni, una targa ve lo indica). Si entra in un piccolo vestibolo con uno stupendo pavimento spiegato e due pannelli esplicativi, uno sulla storia del sito e uno sulla storia dei suoi occupanti. Fa specie sentire che è il frutto di un compromesso tra stato e privati che di fatto hanno avuto il permesso di costruirci sopra e tenere due sarcofagi (di cui uno poi rubato e ora oggetto di contesa). Molto bello l'unico sarcofago rimasto (un altro a Viale trastevere e uno al museo delle terme). La camera sepolcrale è piccola ma affrescata: una meravigliosa lunetta riporta la storia della morte della prima occupante di appena sei anni. Degli affreschi originari però poi si scopre restano solo le volte decorate con rose o quel che ne resta (originale al museo delle terme di Diocleziano). Peccato per la scarsa illuminazione ma grazie alla soprintendenza che permette le visite con funzionari esperti. Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile cliccate su utile e se volete seguitemi"
"Privato, non visitabile Questo Ipogeo fu scoperto il 17 agosto del 1921, assieme ad altre tombe oltre ai resti dell'acquedotto Traiano, durante l’edificazione di questa parte di Roma al km. 9 della via Trionfale. Il terreno dove sorge l'ipogeo passò a diversi proprietari, fino agli anni '50 del secolo scorso quando fu edificato un villino, proprio sopra al sepolcro. Il nuovo quartiere fu chiamato Ottavia in memoria dei personaggi di cui erano state rinvenute le sepolture all'interno della tomba e i cui nomi erano incisi sui rispettivi sarcofagi."
"Tomba sotterranea della famiglia degli Ottavi risalente al III secolo d.C. (più o meno ai tempi dell'imperatore Caracalla) scoperta negli anni '20 del secolo scorso e che dà il nome a tutto il quartiere. E' all'interno di un'abitazione privata e si può visitare solo su prenotazione. All'interno sono presenti affreschi ben conservati che raccontano la triste storia della scomparsa immatura ad appena sei anni della figlia del capofamiglia, Paolina. Solo un sarcofago rimane al suo posto, mentre gli altri sono sparsi in musei pubblici o, purtroppo nel caso di quello di Paolina, in collezioni private."
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