Santuario Madonna del Giglio 01010 Ischia di Castro
Informazioni
Il Santuario Madonna del Giglio è un luogo di culto situato nella pittoresca località di Ischia di Castro, nella Provincia di Viterbo, Italia. Immerso in un contesto di serenità e bellezza naturale, il santuario offre ai visitatori un'atmosfera di pace e spiritualità. Questo luogo sacro è dedicato alla Madonna del Giglio, venerata dai fedeli per la sua storia e le sue tradizioni secolari. I pellegrini e i turisti sono invitati a esplorare l'architettura storica del santuario e a partecipare alle celebrazioni religiose che si tengono regolarmente. Il Santuario Madonna del Giglio rappresenta non solo un importante centro di devozione, ma anche un patrimonio culturale che arricchisce il territorio di Ischia di Castro. Siamo lieti di accogliere chiunque desideri scoprire questo angolo di spiritualità e tradizione e di offrire un'esperienza che arricchisce il cuore e l'anima.
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01010 Ischia di Castro, Provincia di Viterbo, Italia
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"Cenni Storici Il santuario della Madonna del Giglio, compatrona del paese di Ischia di Castro (VT), è ubicato sopra una sorgente d’acqua salutare. Si trova nella valle sottostante il centro abitato nei pressi del fosso Cellerano. Il santuario è immerso in un verde rigoglioso di macchia mediterranea. La costruzione come si vede oggi è il risultato di molti interventi realizzati nel tempo. La leggenda narra che un giovane pastorello, mentre cercava una pecorella smarrita, notò in lontananza una bellissima donna che allattava un bambino circondata da gigli bianchi. Ella, dopo avergli mostrato il luogo ove si trovava la pecorella smarrita gli chiese di far costruire una cappella in suo nome nel luogo ove fosse sbocciato un giglio in pieno inverno. È incerta la data di costruzione, tuttavia ne risulta documentata l’esistenza nel 1478 in occasione di una visita del Vescovo di Castro. È più probabile che la volontà sia stata quella dei Farnese e che la stessa presenza del giglio nella venerata immagine più che al miracolo sia dovuta alla presenza del fiore nello stemma della potente famiglia. I devoti della Madonna del Giglio si recano al santuario di giorno e di notte in privato e in pubbliche manifestazioni. Le liturgie sono più frequenti durante il mese di maggio e durante le feste che celebrano la Madre di Dio. Culminano l’8 settembre di ogni anno, giorno della natività di Maria. A questa festa sono collegati anche le manifestazioni esterne e popolari perché è compatrona del paese. Sempre più, molte coppie giovani coronano il loro matrimonio davanti alla Madonna del Giglio nel suo santuario. La grande devozione ha prodotto una infinità di testi poetici musicali e ultimamente il sacerdote cantautore don Giosy Cento ha inciso un disco dedicato totalmente alla “sua” Madonna. Interno L’interno ha un’unica navata con un solo altare. Come detto non ha la facciata ed è tutta aperta a mo’ di finestra spalancata che guarda l’imponente Palazzo Farnese. Il tetto a capriate è sostenuto da tre grandi archi in tufo, mentre il presbiterio e l’abside sono ricoperti da una volta a crociera ripartita da vistosi costoloni. Sulla parete di fondo si trova l’immagine originaria, risalente a circa la metà del XV secolo, rappresentata la Madonna mentre allatta il Bambino e tiene con la mano sinistra un giglio bianco. Il manto azzurro della Vergine spicca su uno sfondo dorato, il quadro è innalzato da un gruppo di angioletti che venerano la protettrice del paese. Non si conosce l’autore ma si può avvicinare alle tante immagini di Madonna Lactans realizzate alla fine del XIV secolo nel vicino territorio tosco-senese. Intorno cherubini sostengono la venerata immagine. Sull’archivolto, a sinistra, in gran parte persa è la figura di San Francesco, riconoscibile solo dalla presenza delle stimmate ai piedi, a destra Santa Maria Maddalena e un’altra figura non riconoscibile, più in alto San Giovanni. In alto, sulla parete, in due tondi, è raffigurata un’Annunciazione. Ancora sopra la cappella un affresco, di scuola umbro-viterbese, raffigura la Crocefissione di Cristo, opera attribuita a Antonio del Massaro da Viterbo detto il Pastura, realizzata tra la fine del ‘400 e i primi del ‘500. In basso, della stessa mano, Cristo in pietà, sulla parte frontale del sarcofago si scorge dipinta la data di esecuzione ma purtroppo è incompleta dell’ultima cifra e sono visibili solo le prime tre cifre 148 ( 0…9 ). Alle pareti laterali è presente una moderna Via Crucis e sono disposti numerosi ex voto."
"Luogo di raccoglimento e preghiera, siamo molto devoti."
"Piccola cappellina a ridosso del bellissimo paese in una ditta e rigogliosa vegetazione si arriva in una piccola strada malmessa. i primi documenti della costruzione risalgono al 1478 in occasione del vescovo della Castro. La chiesetta e dedicata alla alla Madonna litta in relazione alla storia un pastorello mente cercava una pecorella smarrito noto una bellissima donna che allattava il bambino circondata da gigli bianchi . Ella indico dove si trovava la pecorella smarrita e in cambio chiese di costruirgli una chiesa ove fosse sbocciato un giglio in pieno inverno. La chiesa in origine era una piccola cappellina rimaneggiata e ingrandita con l'aggiunta di un inferriata in ferro battuto provienente dalla chiesa del Sacrificio Cuore di Gesù di Roma. La piccola chiesetta e rivolta verso il palazzo Ducale di Ischia la dtradizione volle per la protezione del paese. La piccola chiesetta e formata da un unica navata con tre arcate in tufo l'immagine sacra e situata nel'abside della chiesa non si conosce l'autore ma la provenienza e di provenienza di scuola tosco senese alla fine del XIV secolo."
"Bellissono posto suggestivo e fiabesco"
"UN SENSO DI VERA PACE ! ! !"
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