Fortini Ottocenteschi della Galleana Via Giuseppe Manfredi, 29100 Piacenza, Provincia di Piacenza
Informazioni
Benvenuti ai Fortini Ottocenteschi della Galleana, un luogo che celebra le eccellenze del territorio piacentino. Situato in Via Giuseppe Manfredi a Piacenza, il nostro spazio si propone come un contenitore culturale aperto a tutti, senza alcuna presunzione e privo di tendenze politiche. La nostra missione è stimolare dibattiti e generare idee che possano dare un nuovo slancio culturale alla città di Piacenza e alla sua provincia, riconosciute per le loro grandi potenzialità, ancora in gran parte inesplorate. Unisciti a noi in questo viaggio di scoperta e valorizzazione del nostro patrimonio locale.
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Via Giuseppe Manfredi, 29100 Piacenza, Provincia di Piacenza, Italia
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"La storia locale ci tramanda che il Ducato di Parma e Piacenza passò sotto il controllo austriaco in concomitanza del trattato di Vienna (18 novembre 1738) che sancì tra l’altro la fine dell’epoca napoleonica per far posto all’altissima Maria Luigia d’Asburgo. Leggendo gli stessi atti dell’epoca, conservati negli archivi locali, si può rilevare che gli stessi ordinavano la presenza fissa di una guarnigione austriaca presso la nostra città, perché giudicata una zona strategica ai fini militari. Il primo obiettivo delle truppe austriache fu quello di rimaneggiare il sistema difensivo locale che constava delle sole mura farnesiane, tra l’altro in pessime condizioni; cosicché si valutò di creare dei nuovi avamposti in grado di migliorare le tattiche difensive delle milizie asburgiche. A distanza di poco meno di due chilometri dalle stesse mura cittadine furono quindi edificati dei fortilizi che potessero controllare le principali vie di accesso alla città. Lungo le vie Emilia, rispettivamente a Sant’Antonio e San Lazzaro, a nord vicino a San Rocco al porto e anche nei pressi delle strade che portano in val Trebbia e val Nure, proprio dove oggi sorge il Parco della Galleana, furono costruiti dei fortini militari. Lo storico locale A. Siboni, in un articolo apparso su Libertà nel ’79, racconta che questi castrum erano formati da fossati e rialzi con attorno dei muri in mattoni in grado di conservare munizioni e cibo nel caso di lunghe permanenze al loro interno. E poi aggiunge che “tra un forte e l’altro, in posizione più arretrata, venivano le ridotte, fatte di semplici rilevati di terra, piazzati in luoghi ritenuti più adatti alla difesa”. Le vecchie mura, come scritto in precedenza, furono restaurate e in corrispondenza delle porte furono eretti nuovi torrioni di cui rimane traccia oggi sia a Porta Borghetto sia a Porta Fodesta. Il primo fortino a essere stato eretto fu quello di San Lazzaro esattamente nel 1852. Il fortino della Galleana fu invece edificato nel febbraio del 1859. Con l’unità d’Italia e l’annessione della nostra terra al Piemonte, queste opere difensive furono rivalutate e migliorate grazie a militari, progettisti e ingegneri quali il generale Manfredo Fanti e il progettista militare ing. Luigi Federico Menabrea. Proprio quest’ultimo, giunto a Piacenza nel 1860, progettò un campo trincerato sulla falsa riga di quanto fece già a Bologna l’anno prima; la muraglia urbana fu congiunta al Po con due trinceramenti, e furono restaurati tutti i fortini austriaci già presenti compreso quello ancora oggi collocato all’interno del parco di via Manfredi. In questo periodo storico Piacenza, intesa come piazzaforte, non aveva nulla da invidiare alle vicine Genova, Bologna, Pavia e Alessandria. Di questa grande serie di avamposti militari oggi ne rimangono ben poche tracce poiché nel 1903 un decreto sancì l’abolizione delle servitù militari a Piacenza decretando il decadimento delle stesse. Quello che oggi troviamo attorniato da vegetazione all’interno del Parco della Galleana, si meriterebbe più attenzione per rivalutare la nostra storia, il nostro contributo all’unità d’Italia passato anche attraverso quei muri."
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