Piazza Giovanni Nicotera
Informazioni
Piazza Giovanni Nicotera
Benvenuti a Piazza Giovanni Nicotera, un'affascinante attività locale situata nel cuore storico di Roscigno Vecchio, nella provincia di Salerno. Immersa in un contesto ricco di storia e tradizione, Piazza Giovanni Nicotera offre un'esperienza unica per chi desidera scoprire la bellezza autentica del nostro territorio.
La nostra piazza è il luogo ideale per rilassarsi e godere della tranquillità di Roscigno Vecchio, un borgo abbandonato che racconta storie del passato attraverso le sue antiche strutture e il suo fascino senza tempo. Qui, i visitatori possono passeggiare tra i vicoli silenziosi, ammirare l'architettura tradizionale e immergersi nell'atmosfera suggestiva di un luogo sospeso nel tempo.
Oltre alla sua bellezza paesaggistica, Piazza Giovanni Nicotera è un punto di incontro per eventi culturali e manifestazioni locali che celebrano le tradizioni e la cultura del nostro territorio. Che siate appassionati di storia, amanti della natura o semplicemente in cerca di una fuga dal trambusto della vita moderna, la nostra piazza vi accoglierà con calore e autenticità.
Visitateci a Roscigno Vecchio, Provincia di Salerno 84020, Italia, e lasciatevi incantare dalla magia di Piazza Giovanni Nicotera. Siamo certi che la vostra visita sarà un'esperienza indimenticabile.
Foto
Recensioni
"Imperdibile occasione per un viaggio nel tempo. Roscigno vecchio è uno dei più bei borghi fantasma italiani: si sviluppa intorno alla piazza principale e la struttura urbanistica è ancora chiaramente leggibile. Il borgo è stato abbandonato all'inizio del secolo scorso."
"Potrei pubblicare foto da 20 anni fa ad oggi, perché ogni anno ci ritorno, perché è un borgo che merita...ma questa volta pubblico le foto perché é la prima volta che lo visito al tramonto/notte e ne approfitto per raccontarvi un po' la storia: Un borgo fantasma di grande fascino, divenuto patrimonio mondiale dell’Unesco, abitato da un solo residente e sede di un interessante Museo della Civiltà Contadina e Pastorale. La meraviglia ti prende quando, dopo un “corridoio” di case puntellate, la vista si apre sull’ampia piazza Giovanni Nicotera, una piazza senza selciato, con tigli e platani secolari, alcuni abbattuti da un virus. C’è una bella fontana circolare in pietra, un abbeveratoio e, a destra, su un piano rialzato, la Chiesta settecentesca di San Nicola di Bari. All’interno, sbirciando nelle fessura del portone, si può ammirare un bellissimo tavolato ligneo ancora ben conservato. Il paese è suddiviso in vari agglomerati di case in base ai mestieri dei proprietari. I portali in pietra marcano le differenze, insieme alle cornici decorative oppure ai balconcini in ferro battuto. Scolorite dal tempo, le insegne ricordano la presenza di antiche botteghe ed officine. Qui troviamo tanti esempi di una tipica casa contadina del Cilento interno: una piccola casa di pietre, legate da malta e sabbia, con un tetto di tegole in terracotta. Il piano terra fungeva da stalla, bagno, cantina e deposito. Il primo piano, con un solaio in legno, aveva una sola stanza da letto e la cucina con camino. La soffitta ben ventilata era usata per conservare oppure essiccare alimenti. Molte strade si perdono npascoliei rovi e sono oggi inaccessibili, chiuse con nastri per il pericolo di crolli che aumenta di anno in anno. Quando l’accesso ti è precluso, ti chiedi quanto ancora resisteranno le case e cosa andrebbe fatto per preservarle. Poi lasci domande e dubbi, ti siedi su una panchina, chiudi gli occhi, senti il canto degli usignoli (da cui il nome del paese), il rumore della fontana, i profumi della natura e infine soltanto il silenzio. nel 2001 da Giuseppe Spagnuolo, sessantenne con barba e capelli alla Marx, occhio vispo e voce calda, in bocca una pipa con foglie di carciofo ed altre erbe essiccate. Giuseppe ha trascorso qui la sua infanzia e, dopo anni e anni in cerca di fortuna per il mondo, la fortuna l’ha trovata nelle sue origini, pur vivendo con la media di appena due euro al giorno. Giuseppe ama definirsi non l’ultimo né l’unico abitante di Roscigno vecchia, piuttosto “il primo del nuovo millennio”. Un abitante abusivo e uomo libero, come il nomignolo che ha scelto per sé. Un solo abitante SPAGNUOLO Giuseppe “Libero” Spagnuolo vive in compagnia dei suoi gatti e fa da cicerone ai turisti, guidandoli nel borgo, nella sua casa e nei suoi tanti ricordi. E con le lettere, foto e cartoline inviategli da ogni dove, ancora oggi continua a viaggiare per il mondo. Il mondo gli gira intorno, a Roscigno vecchia, mentre i contadini e i pastori ancora oggi girano in piazza, intorno all’unica fontana del paese, con i lori carri e i loro animali, di ritorno dai campi e dai ."
"Roscigno Vecchio, Borgo fantasma con un solo abitante. Patrimonio UNESCO. Conviene arrivare da Roscigno Nuovo, le altre strade sono messe maluccio."
"Si potrebbe iniziare col classico “c’era una volta”. C’era un volta un paese operoso, con botteghe e contadini, rallegrato dal vociare dei bimbi che scorrazzavano per le strade rincorrendosi. Poi, l’abbandono, il silenzio al posto delle voci, la vegetazione che avvolge le case, le porte divelte, i muri scrostati, la vita che se n’è andata via."
"Bel posto peccato l'abbandono volendo si poteva conservare molto meglio ma sicuramente e da visitare si entra in piazza con la macchina l'unico cittadino e caratteristico ed è un piacere parlarci"
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