Basilica di San Pietro ad Aram Via San Candida 4, 80139 Napoli, Città Metropolitana di Napoli
Informazioni
La Basilica di San Pietro ad Aram è un gioiello storico e spirituale situato nel cuore di Napoli, in Via San Candida 4, 80139, Città Metropolitana di Napoli. Questo luogo di culto, ricco di fascino e storia, è un'importante attrazione turistica che attira visitatori da tutto il mondo.
La basilica è rinomata per la sua architettura affascinante e per il suo significato religioso profondo. All'interno, i visitatori possono ammirare opere d'arte sacra, affreschi suggestivi e dettagli architettonici che raccontano secoli di devozione e cultura. La chiesa è un luogo di pace e riflessione, ideale per chi cerca un momento di tranquillità lontano dal trambusto della città.
Oltre ad essere un importante centro di culto per i fedeli, la Basilica di San Pietro ad Aram è anche un punto di riferimento per chi desidera esplorare la ricca storia di Napoli e immergersi nella sua vibrante tradizione culturale. Vi invitiamo a scoprire questo straordinario luogo e a lasciarvi incantare dalla sua bellezza senza tempo.
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Recensioni
"Se si ha alle spalle piazza Garibaldi e si percorre la parte iniziale del rettifilo, si viene all'improvviso attrati da una forza immateriale, si varca un cancelletto, si scendono alcuni gradini e ci si trova al cospetto di un luogo sacro e mistico legato al nome di San Pietro, che quivi avrebbe detto messa, prima di ripartire alla volta di Roma. Il sentimento che il viandante conserva nel proprio intimo visitando San Pietro in aram è quello della meraviglia unito alla bellezza architettonica del luogo ed a quella estetica delle opere d'arte presenti nelle cappelle in cui è ripartita la navata centrale. Il tabernacolo settecentesco di Nauclerio Muzio racchiude come in una cassaforte un magnifico affresco su parete murale realizzato nel '500 da Girolamo da Salerno, raffigurante San Pietro che comunica i due Santi Asprenio e Candida; la particolarità del dipinto, attesa la bellezza compositiva delle figure che danno vita al momento della messa officiata da San Pietro, è data dalla scelta dell'artista di disegnare sullo sfondo una delle prime raffigurazioni della città di Napoli. Un raffinatissimo dipinto settecentesco raffigurante Tobia e San Raffaele del Pozzolano coglie il viandante attonito per la perizia compositiva del quadro e la delicatezza delle figure realizzate dall'artista. Lo scultore cinquecentesco Caccavello realizza un magnifico rilievo raffigurante la Madonna con bambino nel cui registro inferiore introduce una serie di personaggi che implorano il suo aiuto. Il San Michele arcangelo di Giovanni da Nola è una potente e maestosa scultura che rende omaggio a questa figura centrale dell'arte universale. La sacristia con i suoi arcigni armadi settecenteschi in noce fornisce al visitatore ulteriori motivi di conforto nel riconoscere ed apprezzare la bellezza dei luoghi religiosi."
"Sono entrato per caso in questa bellissima chiesa di Napoli,appena dentro ho avuto la fortuna di incontrare il sacrestano che mi ha fatto da guida,peraltro mi ha consigliato di tornare di pomeriggio per poter visitare gratuitamente le catacombe, cosa che ho fatto.Una esperienza emozionante.Grazie"
"Davanti al mio hotel.. Ho trovato una meraviglia non conosciuta.. Chiesa antichissima e stranissima con affreschi e teschi.....già di epoca romana"
"Ho visitato il sottosuolo della basilica insieme a mio figlio e rispetto alla mia prima visita fatta circa 30 anni fa è molto cambiato, purtroppo in peggio. Si trova a 100 metri dalla stazione centrale di Napoli sul corso Umberto. La tradizione vuole che la chiesa sorga nel luogo dove San Pietro celebrò la prima messa e battezzò Santa Candida e San Aspreno, e la credenza popolare narra che Santa Candida abbia vissuto nella cripta cui si accede dal transetto sinistro della chiesa dove ancora oggi si pratica il culto popolare delle anime dei defunti. Anni fa il sottosuolo -che può essere visitato il lunedì e il mercoledì dalle 16.30 alle 18.30- era pieno di gente che pregava, oggi in seguito ad una recente bonifica e ad una improbabile e opinabile imbiancata degli ambienti è praticamente deserto. Rimane comunque un luogo meraviglioso e suggestivo."
"Umberto, alle spalle di Piazza Garibaldi, l’antica Basilica è una delle poche tracce del passato rimaste nella zona adiacente la stazione centrale di Napoli, scampata al Risanamento di Napoli. Infatti, verso la fine dell’ottocento, fu attuato un piano urbanistico con l’intento di debellare il colera e di dare una ripulita alla zona. L’intero quartiere fu oggetto di un radicale intervento, che vide interi rioni, vicoli e viuzze, con palazzi addossati l’un su l’altro, rasi al suolo, per far spazio ad una strada ampia e luminosa, che ricalcasse in parte i boulevard francesi, appunto il Corso Umberto I. La famosa Basilica ha radici che affondano in un passato molto più remoto e vetusto. Pare infatti che la chiesa di San Pietro ad Aram sorga nel luogo dove San Pietro celebrò la prima messa, e in tal momento battezzò due santi (Santa Candida, San Aspreno) altrettanto famosi le cui gesta si confondono tra miti e leggende. L’Apostolo Pietro proveniente da Antiochia e diretto a Roma, fece una sosta a Napoli. Qui incontrò una vecchia signora, di nome Candida, la quale era gravemente malata. Quest’ultima portata a cospetto del Sant’uomo, implorò la grazia per la sua guarigione, nonostante fosse una pagana e non credente. Pietro commosso da tale richiesta operò la guarigione. L’anziana donna guarita dal male, condusse Pietro da un altro infermo un certo Aspreno e anche per lui si compi il miracolo. I due pagani si convertirono al Cristianesimo con tale fervore che l’apostolo Pietro alla sua partenza da Napoli consacrò Aspreno primo vescovo di Napoli. Aspreno fu profondamente legato a questo luogo, l’altare dove Pietro (Ara Petri) aveva celebrato, pregato e compiuto i suoi prodigi e lo custodì prima all’interno di una piccola edicola e poi in seguito nella Basilica di San Pietro ad Aram, li sopra eretta. Anche Candida non lascio mai più questo santo posto. La credenza popolare vuole che la santa donna abbia vissuto nella cripta, cui si accede dal transetto sinistro della chiesa. Lì ancora oggi si pratica il culto popolare delle anime dei defunti. In seguito ai restauri del 1930 si rivelò essere una chiesa paleocristiana: a tre navate con colonne di marmo, dove sono state scoperte anche delle catacombe in cui sono stati trovati sette scheletri, probabilmente i primi sette Santi di Napoli, tra cui quello di Santa Candida che si venera tuttora e che è conservato sull’altare della quarta cappella a sinistra. Secondo le tradizioni la chiesa dovrebbe risalire al 44 dopo Cristo, in concomitanza del passaggio di San Pietro, mentre altre fonti fanno risalire la chiesa all’anno 877 dopo Cristo. L’attuale forma e stile dell’edificio sono sicuramente del 1600, nonostante nel XII secolo vi fu l’annessione di un monastero. dopo molti stravolgimenti della zona in seguito alle tante vicissitudini della città di Napoli, l’edificio perse alcuni parti del suo perimetro, ma ciononostante essa conserva ancora elementi di prestigio, vedi l’ara Petri, l‘altare di San Pietro e l’antichissimo affresco di Santa Candida riportato alla luce dopo i recenti restauri. L’interno della chiesa si presenta a croce latina, navata unica, con crociera eretta su quattro enormi pilastri che sorreggono l’imponente cupola. Nelle cappelle laterali sono presenti dipinti di Massimo Stanzione, Andrea Vaccaro,"
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