Complesso Museale dell'Augustissima Arciconfraternita dei Pellegrini Via Giovanni Ninni 44, 80134 Napoli

"Napoli nasconde tanti gioielli ingiustamente tagliati fuori dai tradizionali percorsi turistici, questo complesso museale è sicuramente uno di questi! L'ingresso da una piccola chiesa nascosta nei vicoli apre alla scoperta di un tesoro e una storia inaspettata, oltre che ricchissima. Ulteriore nota di merito: una grande attenzione nell'aver pensato a tour accessibili per tutti. Non sono nella posizione per dare un feedback completo da protagonista, ma l'interesse all'apertura è forte e sono sicura che comunicando all'organizzazione le proprie esigenze la visita sarà molto gradita :)"

"Visita ed esperienza molto bella ed affascinante. Un grande plauso al professore speranza ed al dott. Brancaccio per la loro passione e la professionalità. Molto apprezzata la scelta di dotarsi di strutture tecnologiche che permettono una buona visione anche alle persone con disabilità. Interessante la storia ed i propositi della confraternita. Bisogna assolutamente andare"

"Celato dall'ingresso dell'Ospedale dei Pellegrini, nel rione Pignasecca c'è il Museo dei Pellegrini al quale si accede dalla chiesa di Santa Maria di Materdomini. Entrare e visitare questo sito è un excursus tra storia e storia dell'arte del periodo dal 500 all'800. La facciata della chiesa si presenta bella e ben tenuta con un'imponente scala a tenaglia e altrettanto interessante è visitare l'interno, dove sono visibili splendide tele, statue lignee in grandezza naturale, la sala del coro in radica di noce, l'ipogeo. La guida dell'Associazione Medea è stata coinvolgente e interessante."

"Accompagnati dal gentilissimo e appassionato dott. Giuseppe Brancaccio , qualche mese fa abbiamo visitato questo scrigno di tesori nel cuore di Napoli . Emozionati per il tuffo nell'antica memoria , che ha visto un nostro avo tra i fondatori dell'Arciconfraternita . Un posto assolutamente da visitare . Ancora Grazie"

"Una visita di grandissimo interesse. Accompagnati da una guida di enorme spessore culturale e di fervido entusiasmo abbiamo visitato un tesoro inaspettato di opere del ‘500 e ‘600 che merita sicuramente un pubblico più numeroso e consistenti interventi dalle pubbliche autorità."