Parrocchia di San Rufino vescovo Viale Regina Margherita 177, 81034 Mondragone
Informazioni
Benvenuti alla Parrocchia di San Rufino Vescovo, un luogo di pace e spiritualità situato nel cuore di Mondragone, in Provincia di Caserta. Ci troviamo al 177 di Viale Regina Margherita, un indirizzo facilmente accessibile per tutti coloro che desiderano partecipare alle nostre celebrazioni e attività comunitarie.
La nostra chiesa è un punto di riferimento per la comunità locale, offrendo un ambiente accogliente e sereno per la preghiera e la riflessione. Siamo dedicati a promuovere i valori cristiani e a sostenere i nostri parrocchiani attraverso i sacramenti, la catechesi e varie iniziative sociali e culturali.
Invitiamo tutti a unirsi a noi per le messe settimanali, gli incontri di preghiera e le attività parrocchiali, che sono aperti a persone di tutte le età. La Parrocchia di San Rufino Vescovo è più di un semplice luogo di culto; è una comunità viva e vibrante dove la fede e l'amicizia si intrecciano.
Per ulteriori informazioni sui nostri orari delle messe e sugli eventi speciali, non esitate a contattarci o a visitare la nostra pagina web. Vi aspettiamo con gioia per condividere momenti di fede e comunità.
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Viale Regina Margherita 177, 81034 Mondragone, Provincia di Caserta, Italia
Recensioni
"Bellissima chiesa e bellissima struttura per svolgere attività"
"Chiesa moderna con un bell'ingresso ma alquanto anonima al suo interno. Di sicuro non eccelle per il ricircolo d'aria che ne pregiudica non poco la fruizione nei periodi caldi dell'anno."
"La Parrocchia di San Rufino è la comunità più grande della Diocesi di Sessa Aurunca, conta infatti 8000 anime, numerosi gruppi e molti movimenti aggregati al piano pastorale. La Chiesa di San Rufino Vescovo (extramoenia o Porta di Mare) di Mondragone è di recente costruzione. L’edificio sacro fu realizzato nel 1958, ad opera dell’architetto Gaetano Rapisardi, commissionata dall'allora parroco don Salvatore Razzino. La pianta della struttura originale era trapezoidale, senza aperture laterali. La luce entrava esclusivamente dalle finestre lungo la cupola. Con il passare del tempo, lo spazio all interno dell’edificio sacro divenne insufficiente ad ospitare tutti i fedeli, tanto che l'allora parroco Mons. Francesco Alfieri pensò la predisposizione di un progetto per l’ampliamento dell' aula liturgica. Nello stesso periodo si progettò di realizzare le opere parrocchiali. Il nuovo progetto è degli ing. Poccia e Fulco. La chiesa fu allungata di circa 7 metri. In seguito ai lavori di ampliamento fu realizzato il mosaico raffigurante San Rufino benedicente con due angeli oranti. Ai lati sono state aperte dieci finestre con vetri istoriati, aggiunte alle aperture lungo la cupola, detta "Della Misericordia", con 16 simboli cristiani e le sette opere di misericordia spirituali e corporali. Di particolare interesse sono le due cappelle laterali, una dedicata alla Custodia della Santissima Eucarestia, l’altra al Fonte Battesimale. Il presbiterio è interamente in marmo rosa di Portogallo. L'altare è in marmo bianco di Carrara e raffigura una scena tratta dal Libro dell'Apocalisse "Sono giunte le nozze dell'Agnello, la Sua Sposa è pronta". L'ambone, a destra dell'Altare è anche'esso in marmo bianco di Carrara e l'altorilievo ai lati raffigura i simboli canonici dei quattro Evangelisti, davanti l'Angelo del "Resurrexit" presso la tomba vuota del Cristo Risorto.San Rufino, 410 - 423, (memoria liturgica 25 agosto) di origine siriana, presbitero in Palestina, visse nella seconda metà del IV sec. d.C., sotto il pontificato di Atanasio. Da principio negò la trasmissione del peccato originale, ma poi convertito a Roma dai Santi Girolamo e Pammacchio, scrisse una serie di libri ortodossi sulla fede. Veniva lodato per la sua viva intelligenza e l'arguzia di mente. Fece atto di sottomissione al Vescovo di Roma e con l'aiuto del Santo Pammacchio riuscì a liberarsi dai suoi errori. San Rufino strinse un forte legame di amicizia con San Girolamo, questi più volte si recò con lui in diversi luoghi per compiere importanti legazioni diplomatiche. Fu creato vescovo di Capua verso il 410 dal Santo Pontefice Innocenzo I, morì a Capua il 25 Agosto del 423. Dopo la morte avvennero vari e interessanti prodigi e miracoli attribuiti al vescovo morto in odore di santità. Sepolto nella basilica dei Ss Apostoli, venne poi trasferito il corpo, nel 688 dal Vescovo d'allora S. Decoroso, in quella dei Ss. Stefano ed Agata, ed indi nella odierna cattedrale, dove rimane tuttora ignoto il sito in cui giace, comunque si dica posto all'ingresso della presente cappella della Concezione, o all'ingresso del Tesoro. Non a lui, ma si dice appartenente piuttosto a S. Rufino Conf. di Mantova quella piccola reliquia nel Tesoro del Duomo di Capua, che facilmente si ottenne al tempo del Card. Arcivescovo Ippolito d'Este di Ferrara, dove si venera il suo corpo con culto speciale. Fu pure insigne Taumaturgo dopo morto. Verso la metà del IX sec d.C., il longobardo Radiperto, vescovo vulturnense, gli faceva erigere nella sua cattedrale un superbo altare marmoreo rivestito finemente con argento e metalli preziosi . Il marmo sepolcrale riportava la scritta: "Perspicuo argenti sacrum altare metallo Rufini eximii struxit in omne decus." e ciò faceva da testimone del pregio e della santità del Vescovo capuano nostro protettore. Il breviario Capuano riporta su San Rufino la seguente espressione: "Rufinus Episcopus Vir Eximii Sanctitatis"."
"Luogo di culto. Struttura anni 50-60. Accesso difficoltoso (laterale con struttura in ferro riscontrata chiusa alle ore 11:40 del 20/08/2019) a diversamente abili."
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