Soffione di Ciorlano 81010 Ciorlano

"Pozza fangosa sulfurea. Da vedere. La strada è abbastanza buona per arrivarci."

"Fenomeno naturale collegato alle origini vulcaniche del luogo. Difficile da trovare visto che si trova in mezzo ai campi senza nessuna indicazione ma tramite google maps si arriva"

"Espulsione di gas dalla terra nel fango. Cose di questo genere sono rarissime in Italia. Solo per questo merita una visita. Purtroppo non c'è nessuna indicazione turistica e va trovato un po' a naso per via dell'emissione dei gas di zolfo. Attenzione ai soggetti sensibili!"

"Si tratta di una suggestiva fumarola, le cui esalazioni causano la risalita di acqua della falda superficiale, con notevoli variazioni del livello a seconda delle stagioni e delle piogge. Purtroppo per raggiungerla non esiste nessuna segnaletica, e le strade più vicine sono solo dei sentieri dissestati e franati, praticabili solo con equipaggiamento da trekking o i cavalli. Classico esempio di incuria e noncuranza per le bellezze del territorio."

"Non è l'unico caso in cui la natura vulcanica della zona si fa vedere e sentire, ma di certo è fra i più spettacolari. In molti punti si vedono chiazze di erba ingiallita, segno di un affioramento di esalazioni sulfuree. Ma qui è diverso e molto evidente. In realtà l'acqua è un accumulo di acqua piovana dovuto alla natura argillosa del terreno, mentre il ribollio è dovuto al flusso di gas solforati. Durante la siccità il piccolo bacino di acqua diventa poco più che una pozzanghera di fango per scomparire del tutto in casi di lunga assenza di piogge. Esistono testimonianze del fenomeno di Ciorlano che vanno indietro di almeno 100 anni, segno che si tratta di un fenomeno non transitorio. Un'altra evidenza del fenomeno è la crescita di erba gramigna molto lunga, tutta "pettinata" secondo onde suggestive. Mente il suono del ribollio è abbastanza costante, non lo è il tipico odore di uova marce. Nella vicine Prata e Pratella sono presenti fenomeni collegati, come una sorgente di acqua sulfurea simile a quelle di Telese (BN). Localmente questo tipo di fenomeni è detto "viévoco" (o anche "liévoco" in idioma corrotto) e non è considerato dalla tradizione popolare come un buon segno. Questa parola è attestata in vari scritti del XVII secolo e non è quindi un'invenzione moderna."