Teatro delle Muse / Marche Teatro Piazza della Repubblica, 60121 Ancona
Informazioni
Il Teatro delle Muse è un'iconica struttura storica situata nel cuore di Ancona, più precisamente in Piazza della Repubblica, una delle piazze più famose della città. Questa istituzione offre una vasta gamma di incredibili eventi, spettacoli ed esibizioni di ogni genere, che soddisfano il gusto culturale di un'ampia varietà di pubblico.
Il Teatro delle Muse, insieme all'altro grande teatro di Ancona, il Teatro delle Grazie, fa parte di Marche Teatro, una compagnia teatrale leader nella regione delle Marche e in tutta Italia. Con una storia e una reputazione di lunga data, il Teatro delle Muse è al centro della vivace scena culturale della città, fornendo un'opportunità unica di intrattenimento che va al di là del semplice spettacolo.
Lo spazio interno del teatro è moderno e accogliente, con una capienza di circa 700 posti a sedere, garantendo a tutti gli spettatori una vista perfetta dei palcoscenici. Lo staff professionale del Teatro delle Muse è altamente qualificato per organizzare perfettamente qualsiasi evento, e lavora con passione per creare esperienze d'intrattenimento memorabili su cui tutti possono contare.
Dal teatro di prosa alle rappresentazioni musicali, dai concerti di musica classica ai performances di danza, passando per i grandi musical, il Teatro delle Muse ha qualcosa da offrire per tutti i gusti e tutte le età. La sua programmazione spazia dall'inizio dell'autunno fino alla primavera successiva, e include una serie di spettacoli adatti a pubblici diversi.
In conclusione, il Teatro delle Muse è una istituzione di grande rilevanza nella scena culturale italiana, una meta imperdibile per chiunque cerchi un'esperienza teatrale di primissimo livello. Siamo orgogliosi di rappresentare questo ente storico, e di offrire al nostro pubblico eventi di alta qualità creati con passione e impegno. Non vediamo l'ora di fornirvi una serata all'insegna dell'arte e dell'intrattenimento presso il Teatro delle Muse.
Foto
Contatti
Piazza della Repubblica, 60121 Ancona, Provincia di Ancona, Italia
Orari di apertura
Lunedi:
Fine settimana
Martedì:
09:30 - 13:00
Mercoledì:
09:30 - 13:00
Giovedì:
16:30 - 19:30
Venerdì:
16:30 - 19:30
Sabato:
09:30 - 13:00
Domenica:
Fine settimana
Recensioni
"Un luogo denso di storia, fascino ed emozioni. Ecco cos'è il Teatro delle Muse di Ancona. Le eleganti colonne, la balconata e il portico, tutti bianchi, spiccano sui mattoncini color ocra chiaro della facciata e sorreggono il pregiato frontone nel quale le divinità scolpite raccontano il motivo del nome. Tra i numerosi personaggi mitologici raffigurati ricordo Clio, Musa della Storia; Talia, della Commedia; Calliope, della Poesia epica. E' un’opera che ha attraversato tante epoche e stagioni, anche dolorose, come la guerra e la distruzione della copertura che ne causò l’interruzione dell’attività. Solo dopo quasi sessant’anni, all'inizio degli anni duemila, il Teatro venne restaurato e reso di nuovo funzionante. La commistione antico della facciata e moderno degli spazi interni - in cui prevale il cemento armato e il ferro battuto - sia pure ardita, a me non dispiace. I pavimenti a mattonelle stile anni settanta, che conosco bene, danno un senso di familiarità a quel luogo di alta cultura, dove si offrono stagioni di musica sinfonica e lirica, una stagione teatrale, la danza, e spettacoli più leggeri, avvicinando lo spettatore anche a forme artistiche un tempo d’élite. Io personalmente preferisco il teatro, ma considero il paniere dell’offerta di qualità, anche se a volte destinato al puro intrattenimento. Amo il va e vieni delle auto davanti alla scalinata; le persone che arrivano in fretta, anche se ancora non è tardi; l’affollarsi della gente sotto gli archi nelle serate di pioggia, come l’ultima volta che ci sono andata, un’unica macchia colorata di ombrelli che all’improvviso cessa di muoversi; l’illuminazione ad arte della facciata che, insieme ai fari delle auto, si riverbera sul piazzale bagnato. Quasi uno spettacolo prima dello spettacolo. Mi sarei fermata all’esterno a godere di tutto questo ma la spinta ad entrare era troppo forte: si metteva in scena il recital di Marco Goldin su Il Diario ritrovato di Van Gogh. Una fiction, ma così vera da essere più autentica della verità degli storici, perché basata sui suoi sentimenti. Le proiezioni dei suoi quadri su maxi schermo a due livelli, di lato quella del suo abbaino-studiolo su uno schermo più piccolo. La luce, scarsa, proveniente da un lucernario sul tetto, proiettata sul povero tavolino spoglio, con una candela, vicino ad un quaderno aperto: il Diario. Piuttosto che una stanza, un pensatoio, povero di arredi ma ricco dei pensieri più intimi che il pittore raccontava nelle sue lettere all’amato fratello Theo. E poi, potenza del digitale, cambiano le immagini e compaiono quelle dei paesaggi veri, ancora esistenti, vicino a quelli dipinti. Tutto tenuto insieme dalla calda voce di Marco, bassa, profonda, quasi timorosa di svelare ad alta voce l'anima più segreta del pittore. Più di un’ora e mezzo di full immersion nell’ultima settimana di vita di Vincent, nel tempo in cui ha ceduto, nonostante le meravigliose opere che andava realizzando: i campi di grano dai colori di fuoco; gli alberi scheletrici con i rami protesi verso il cielo, in cerca di aiuto e conforto; il cielo blu notte, ma trapunto come un manto dalle stelle; i borghi dove aveva soggiornato e lavorato. Il tempo in cui ha deciso di non poter più sopportare la discrasia tra il desiderio di amore e di attenzione da parte dei suoi simili e l’indifferenza che l’intera umanità - pensava – gli riservasse in cambio. Una delicata ricostruzione, forse non vera, di sicuro verosimile, di una vita affascinante ma travagliata, realizzata grazie alle moderne tecnologie digitali ma, soprattutto, grazie alla sensibilità del bravo scrittore-critico d’arte-attore-uomo di cultura che è oggi Marco Goldin. Bello il Teatro delle Muse, una location d’eccezione per qualunque tipo di spettacolo, ma soprattutto per quelli ad alto contenuto di pathos, come l’ultimo cui ho assistito. Perché un recital su Van Gogh proprio in questo teatro – mi sono chiesta. Per il manto blu notte trapunto di stelle, ovviamente, che rende prezioso e suggestivo il soffitto di questo importante contenitore di emozioni."
"Dietro una facciata classica che ben si armonizza con il contesto urbano circostante si nasconde un teatro dagli interni moderni."
"Bellissima piazza visitata a piedi, nei pressi del porto, dopo essere scesi dalla nave msc Fantasia, vacanza in famiglia agosto 2022."
"Per capienza uno dei teatri più grandi d'Italia. Elegante, maestoso, con un cartellone di alto livello (per intendersi, niente baracconi di nomi altisonanti senza niente dietro). In biglietteria e all'ingresso sono molto gentili e professionali. Mi hanno anche regalato una mascherina, visto che avevo dimenticato a casa la Ffp2 e stava cominciando lo spettacolo."
"È il più grande teatro delle Marche, costruito a inizio dell' Ottocento, e si erge, in pieno centro, in tutta la sua maestosità in Piazza della Repubblica. La facciata neoclassica mi ha affascinata e mi ha ha ricordato lo stile palladiano. Si possono ammirare un alto porticato su pilastri e due ordini di finestre tra cui sono poste sei colonne in pietra d'Istria e il frontone, abbellito da bassorilievi raffiguranti Apollo e le nove Muse. Ho letto che esso è stato riaperto al pubblico nel 2002, ben quasi sessant'anni dopo la chiusura seguita ai danni subiti per il bombardamento del 1943 e che, per capienza, è al tredicesimo posto in Italia. La chiusura di una strada che la fiancheggia per lavori in corso e la mancanza di parcheggi nei dintorni mi ha consentito solo una sosta di pochi minuti, mentre mio marito mi aspettava in auto ai margini della via sbarrata. Spero che questa mia passione per l'arte non comporti una multa come spesso mi è capitato in analoghe situazioni. Credo che molti Comuni manchino di rispetto ai turisti con simili sanzioni. Ad Ancona, poi, tra sensi unici e strade chiuse al traffico, non mi è stato possibile raggiungere la Cattedrale. Il colmo è che ho chiesto indicazioni ad un vigile che mi ha consigliato di seguire il navigatore. Se quest'ultimo non mi avesse segnalato solo percorsi che mi portavano poi a vie inaccessibili in auto, non avrei chiesto informazioni!"
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